
Torniamo ad occuparci nuovamente di Azimut ed anche un altro titolo di cui invece non ci siamo mai occupati: Unicredit. Infatti il certificato che andremo ad analizzare è un express con due sottostanti: Azimut ed Unicredit appunto.
Anche la tipologia di certificati express non è mai stata trattata, quindi vale la pena illustrarla brevemente.
Il meccanismo è semplice: il certificato, al solito, può avere un titolo od un paniere. Periodicamente, a certe date prefissate, vengono rilevati i livelli di prezzo: se il prezzo è superiore ad un certo livello detto barriera il certificato viene rimborsato con l’aggiunta di un bonus. Se invece è inferiore non succede nulla ma si attende la scadenza successiva. La cosa interessante è che alla data successiva il bonus che non è stato pagato viene accumulato e pagato nel caso in cui il prezzo si trova sopra la barriera.
L’analisi del certificato in questione chiarirà meglio. Ecco le caratteristiche:
Va notato come la barriera non sia fissa ma scenda nel tempo, aumentando così le possibilità di riscuotere il bonus.
Una volta analizzato il certificato, passiamo all’analisi dei due sottostanti.
Partiamo da Azimut:
Come potete notare voi stessi i livelli del certificato coincidono con dei livelli interessanti del titolo Azimut. Infatti la prima barriera (celeste) è proprio posta nella zona dove è partito il trend positivo impulsivo che è stato completamente riassorbito nelle ultime sedute. La seconda invece si trova su un evidente supporto testato più tra il 2017 ed il 2018.
Passiamo ora ad Unicredit:
Molto più tranquilla la situazione di Unicredit in cui le barriere sono molto più distanti. La prima barriera è proprio sotto il bullish engulfing fatto l’11 aprile mentre la seconda si trova su un supporto fatto ai primi di Novembre e poi ribadito a Marzo.
Vediamo ora il rischio ed il rendimento del certificato: abbiamo già detto che è Azimut l’azione più critica tra le due, infatti si trova sotto la prima barriera ed ad una distanza del 3,5% dai prezzi attuali. Ricordiamo inoltre che 21 maggio Azimut pagherà 1€ in contanti ed 1€ in azioni, quindi sicuramente il prezzo subirà per ragioni tecniche un ribasso che lo dovrebbe portare intorno al supporto di 15,70/15,50€. Pensiamo che tale livello dovrebbe tenere per poi tornare ai prezzi attuali.
D’altro canto il certificato è acquistabile a 941€, per cui se ad Ottobre venisse rimborsato il guadagno sarebbe del 21,17% in 5 mentre se si dovesse arrivare ad Aprile del 2019 il guadagno sarebbe del 35,73% in 11 mesi.
Visto l’alto rendimento potenziale, riteniamo di adottare la strategia di aspettare lo stacco del dividendo da parte di Azimut, vedere che una fase di accumulazione si verifichi intorno a 15,60€ per poi entrare nel certificato.