Sono ben felice anche questa settimana di ringraziare Simone e Luca per aver dato il loro contributo alla community. È raro trovare qualcuno che faccia donazioni per qualcosa che è comunque gratuito ed è per questo che gesti di questo genere per me valgono doppio. Ricordo che chiunque voglia contribuire al mantenimento dell’Indipendenza della qualità di analisi di questa community può farlo tramite una donazione cliccando qui.
Per quanto riguarda i mercati azionari il mood positivo sembra non volersi arrestare e, sembra paradossale dirlo, i dati macroeconomici negativi della settimana scorsa hanno dato nuovo abbrivio alle quotazioni nella speranza di un taglio dei tassi nel parte della Fed a settembre. Non per fare il guastafeste, ma ricordo che il mercato si aspettava per quest’anno 7 tagli dei tassi mentre oggi andiamo a festeggiare se ce ne sarà uno nell’ultimo trimestre! Soprattutto poi gli scenari geopolitici attuali sembrano non influenzare minimamente i corsi azionari.
A mio modo di vedere c’è una mancata presa d’atto di un mondo che sta fortemente mutando e prendo spunto proprio da questa ultima riflessione per presentare le motivazioni della strategia di questa settimana.
Il mondo che sta cambiando prevede un competitore all’egemonia americana che è rappresentato dalla Cina. Da quando è entrata nel WTO ad oggi la struttura industriale e le capacità produttive di questo paese sono profondamente cambiate. Da produttore a basso costo di beni a scarso valore aggiunto, la Cina ormai riesce a competere in vari settori ad alta tecnologia ed uno di questi è sicuramente quello delle auto elettriche. Già si sente un grande parlare di sopra capacità produttiva della Cina e di concorrenza sleale e vedrete che nei prossimi anni queste argomentazioni saranno sempre più presente nei media occidentali.
La verità è che nei processi produttivi di auto elettriche il costo della manodopera non è poi così rilevante, o meglio, sufficiente a giustificare il vantaggio competitivo di industrie tipo BYD. La verità è che mentre le case automobilistiche europee ed americane erano più impegnate a distribuire dividendi ed ha effettuare buyback delle proprie azioni, le aziende cinesi, anche con l’aiuto del governo (ma questa non è una peculiarità della regina visto che quasi tutte le compagnie automobilistiche hanno ricevuto in qualche modo sussidi), si sono concentrate sulla ricerca e sviluppo di questi nuovi tipi di veicoli, che, piaccia o no, rappresenteranno il futuro del Automotive.
Ricordate sempre che se ad una civiltà le uniche armi che rimangono a disposizione sui settori tecnologici sono i dazi o addirittura il rifiuto della tecnologia in questione, tipo riedizione di fenomeni luddistici, significa che quest’ultima comincia a dare segni di arretramento.
Veniamo quindi alla fase più operativa ed iniziamo con il presentare il certificato:
- Tipo: Reverse
- Sottostante: Tesla
- ISIN: DE000HD48CW3
- Scadenza: 12/12/2024
- Bonus: 131,5€
- Barriera: 230,971$
- Scadenza: 12/12/2024
Come potete notare si tratta di un certificato di tipo Reverse su Tesla. Benché non sia la prima volta che in questo Blog presentiamo un certificato di tale tipo facciamo, comunque un breve riassunto di come funziona. Un certificato di questo tipo richiede che il sottostante non superi MAI la barriera posta in alto, se ciò avviene, sia ha un diritto ad un rimborso pari al bonus sopra riportato.
In caso contrario verrà rimborsato un importo pari all’inverso della performance del sottostante, vedi tempio se Tesla facesse più 20% dal livello di Strike il certificato sarebbe rimborsato ad €80. Quindi non si può considerare come una vera e propria operazione sciolta ma ci accontentiamo che il titolo non superi un certo livello.
Vediamo quindi dove si trova tale livello di barriera:
Come potete notare il livello di barriera si trova su una resistenza abbastanza evidente ma allo stesso tempo non è poi così lontano vista la grossa volatilità del titolo Tesla.
D’altronde non ci si può aspettare che con guadagno potenziale così è arrivato il rischio sia poi così basso. Andiamo Infatti a calcolare quanto sia il profitto potenziale: io sono entrato quando il titolo quotava 171$ ed il certificato era acquistabile a 107€. Con un rimborso a 131,5€ significa un rendimento potenziale del 22,85% in 7 mesi, ossia il 39,17% annuo.
Ripeto il rischio è sicuramente più elevato rispetto ai prodotti presentati di solito in questo blog, tale rischio potrebbe però ad esempio essere mitigato se già possedeste in portafoglio il titolo Tesla, in questo caso sareste coperti da ribassi fino al 22,85% se il titolo scendesse o addirittura guadagnare sia dal titolo che dal certificato se Tesla salisse senza però sfondare la 230,971$.
Insomma le strategie possibili con questo certificato sono diverse ad ognuno la sua scelta.
Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un’analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.
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