Strategia per un 17% su NVIDA ed altri

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Possiamo definire la settimana appena conclusa come una settimana interlocutoria. Per essere più analitici possiamo dire che abbiamo assistito ad un movimento laterale su tutti gli gli indici con la differenza che il FTSE MIB italiano sta la lateralizzando all’interno di un movimento di ritracciamento, mentre quelli americani sono in una fase laterale ma con un limite superiore coincidente con i massimi storici.

Se poi sommiamo a ciò il fatto che stiamo entrando in una periodo stagionale statisticamente non favorevole ai corsi azionari possiamo concludere che è meglio muoversi con estrema prudenza in questo periodo.

Quindi dopo avervi annoiato la settimana scorsa con un’analisi approfondita delle dinamiche dei prezzi sul mercato obbligazionario (che ripeto attualmente presenta delle occasioni veramente irripetibili paragonabili a quello che è successo durante il periodo della crisi del debito sovrano), torniamo ad occuparci di un bel prodotto con airbag che può addirittura servire come strategia di recovery.

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Il certificato di questa settimana presenta l’opzione airbag ma allo stesso tempo una cedola veramente alta pari al 1,42% mensile. Prima di addentrarci nella struttura, vi riporto qual è la mia strategia attuale: mi sto liberando dei certificati senza opzioni aggiuntive per andare ad acquistare certificati che abbiano od un airbag o delle cedole incondizionate. Il certificato di oggi rientra nella prima categoria:

  • Tipo: Cash Collect Airbag
  • ISIN: DE000HD6JA56
  • Sottostanti: NVIDIA / STM / Tesla / Unicredit
  • Cedola: 1,42% Mensile (17,04% Annuo)
  • Barriera 55%
  • Scadenza: 16/06/2027

Come potete notare è un classico che esce il colletto airbag con quattro sottostanti. Certo per ognuno dei sottostanti si potrebbe fare un lungo discorso, qui mi limito a sottolineare alcuni aspetti sicuramente critici che vanno presi in considerazione.

1) il numero dei sottostanti è abbastanza alto

2) i sottostanti sono tra loro molto poco correlati

3) abbiamo tre titoli tecnologici (di cui due sui semiconduttori) che hanno corso molto

A compensare questi aspetti c’è innanzitutto l’airbag e poi una barriera comunque profonda pari al 55%. I prezzi di Strike sono fissati alla chiusura di venerdì scorso, quindi non ho avuto il tempo di calcolarli tutti né il sito di UniCredit li ha ancora pubblicati.

Un altro aspetto che abbassa la rischiosità del certificato è anche la stessa cedola alta: infatti, benché non siano cedole incondizionate, possiamo anche supporre che difficilmente si abbia subito un crollo sotto al 55% dei titoli in questione. Quindi tutte le cedole mensili accumulate servono comunque da cuscinetto in vista di un eventuale profondo ribasso di uno dei titoli.

Inoltre, come anticipato poco sopra, la cellula così alta ci permette anche di andare a recuperare delle minusvalenze realizzate in operazioni che non sono pienamente andate a buon fine. Ad esempio io ho venduto prima della scadenza il certificato presentato nell’articolo “Altri telefonici per un 13%” in cui ero entrato ad 89€ e sono riuscito a circa €66, che con le cedole comunque incassate comporta una perdita di circa il 20%, quindi, per riportarmi alla pari devo realizzare un 25%. Con questo certificato, se i titoli rimangono sopra barriera, si può recuperare la perdita nel giro di un paio d’anni e poi il terzo iniziare a guadagnare. Il tutto ricordo, con un profilo di rischio abbastanza contenuto, soprattutto se si tratta di una strategia recovery.

Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.

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