Oro, Palladio, Platino un’opportunità da oltre il 12% all’anno

La settimana passata ha visto un aumento significativo dei rendimenti dei titoli di stato americani, con il Treasury decennale al 4,25%. Questo rialzo, avvenuto in un contesto povero di nuovi dati macroeconomici, è stato attribuito sia alla robusta performance dell’economia statunitense sia alla possibilità che Donald Trump, ora in vantaggio nei sondaggi rispetto a Kamala Harris, possa favorire tagli fiscali in caso di vittoria, aumentando così il deficit pubblico. Il mercato sta probabilmente rispondendo alla solidità dell’economia: il PIL americano è previsto in crescita del 3,3%, e non si registra alcun peggioramento del mercato del lavoro.

Nel frattempo, Israele ha effettuato attacchi limitati contro l’Iran, colpendo siti militari strategici, tra cui basi di difesa e siti di produzione missilistica. L’azione è stata moderata per evitare una possibile escalation, probabilmente in accordo con gli Stati Uniti, i quali erano stati preventivamente informati.

Tesla ha riportato risultati trimestrali al di sopra delle attese, con un utile netto di 2,2 miliardi di dollari, superiore del 17% rispetto all’anno precedente. Elon Musk ha prospettato un’ulteriore crescita delle vendite del 20-30% per l’anno prossimo, grazie all’introduzione di nuovi veicoli a prezzi accessibili e allo sviluppo della guida autonoma. Questo ha portato le azioni Tesla a chiudere la settimana con un notevole rialzo del 22%.

Nei prossimi giorni, i mercati si concentreranno sui dati economici come il PIL degli Stati Uniti, l’inflazione PCE e il report sul lavoro, oltre ai risultati finanziari delle principali aziende tecnologiche, tra cui AMD, Alphabet e Meta.

In questa fase incerta a ridosso delle elezioni USA, ho focalizzato la mia attenzione su un prodotto che ha come sottostanti tre metalli preziosi, che, soprattutto nella direzione che stanno prendendo i BRICS, sicuramente nei prossimi anni continueranno a godere di una forte domanda.

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Vediamo ora le principali caratteristiche del certificato e poi discutiamo un po’ del sottostante peggiore:

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Investire su semiconduttori per oltre il 14%

Permettetemi di fare come sempre il bastian contrario ma non posso resistere dal riportare ciò che prevedeva il novello premio nobel per l’economia circa 10 anni fa: “Dato il controllo del partito sulle istituzioni economiche… l’esperienza cinese di crescita… sarà intrinsecamente limitata… e non durerà a lungo”: Daron Acemoglu, 2013. Sono per questo tipo di studi che è stato insignito del premio, ognuno può farsi la propria idea.

Scritto ciò, prima di arrivare al prodotto della settimana facciamo un breve riassunto delle notizie maggiormente rilevanti.

In una mossa largamente prevista, la Banca Centrale Europea (BCE) ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base. L’inflazione si attesta all’1,7%, segno che il processo di disinflazione è in corso, anche se nei prossimi mesi ci si attende un rimbalzo dovuto all’effetto base sui prezzi energetici.

Il rallentamento economico ha giocato un ruolo cruciale nella decisione della BCE. L’industria manifatturiera continua a contrarsi, mentre il settore dei servizi, che ha registrato una crescita durante l’estate grazie al turismo, sembra ora destinato a rallentare. Sebbene i redditi reali siano aumentati, i consumi delle famiglie sono stati inferiori alle aspettative, e il tasso di risparmio è salito al 15,7%, rispetto alla media pre-pandemia del 12,9%.

Anche se la BCE non ha un mandato diretto sulla crescita economica, il focus attuale è sull’indebolimento dell’economia europea, aggravato dalla crisi di un modello economico basato su esportazioni e energia a basso costo.

Negli Stati Uniti, invece, l’economia continua a mostrare segni di forza. Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,4% a settembre, segnalando consumi solidi, e la Federal Reserve di Atlanta ha rivisto al rialzo le stime di crescita del PIL al 3,4%. Questo ha portato il mercato a rivedere le aspettative di rallentamento, con i rendimenti dei titoli decennali che hanno raggiunto il 4,10%.

Nel settore tecnologico, TSMC ha superato le aspettative e le sue azioni sono salite quasi del 10%. Al contrario, ASML ha riportato risultati deludenti, evidenziando una forte domanda legata all’intelligenza artificiale, mentre la domanda per altri settori come PC e automotive è stagnante. TSMC investirà 30 miliardi di dollari per espandere la sua capacità di fornire data center, mentre Intel e Samsung ridurranno gli investimenti, rimanendo indietro nella corsa AI.

Ed è proprio da questa ultima notizia che prende spunto la strategia di questa settimana. Ma prima, come al solito, vi ricordo che chi volesse contribuire al proseguimento di questo blog, lo può fare in vari modi. Il primo è più efficace è quello di effettuare una donazione tramite Go Fund Me o Buy Me Coffee. Poi potete iscrivervi alla mailing list qui a destra, potete “valorizzare” le inserzioni pubblicitarie che vi vengono presentate ed infine potete diffondere gli articoli tramite i social network a cui siete iscritti. Ogni contributo è un piccolo mattoncino per l’indipendenza di questo blog.

Il certificato su cui sono entrato questa settimana ha come sottostanti proprio tre titoli di aziende di semiconduttori, vediamone subito le caratteristiche:

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Un fondo immobiliare a Las Vegas e non solo

Come prima cosa fatemi ringraziare Alessio per il suo contributo che questa settimana ha donato a questo blog. E grazie a lui e ai contributori come lui che Investment Engineering può continuare ad esistere ed essere indipendente.

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Come ho già precedentemente scritto, è un po’ di tempo che stavo monitorando dei certificati agganciati al petrolio, quando pensavo che finalmente fosse il momento giusto per entrare, ho avuto la spiacevole sorpresa che il certificato che stavo monitorando è andato in bid only. Dopo una breve ricerca ho notato che tutti i certificati che avevano come sottostante il petrolio emessi da un Leonteq avevano seguito la stessa sorte.

Ho così chiesto direttamente all’emittente che con molta cortesia e in maniera estremamente puntuale e trasparente mi ha risposto: “A seguito del raggiungimento di talune soglie di rischio definite dalla Hedging Entity dei prodotti citati con riferimento all’esposizione ai relativi sottostanti, la quotazione per detti prodotti è attualmente in formato bid-only.

Sarà nostra premura pubblicizzare un eventuale futuro cambio di policy e il conseguente ripristino del market making in ask per i prodotti con sottostante il petrolio.”

Questo fa onore a Leonteq perché dimostra la sua accorta gestione del rischio che applica ai suoi prodotti. Ad ogni modo segnalo comunque l’ISIN del certificato che stavo seguendo: CH1358855158 così magari la nostra comunità controllerà con più occhi questo certificato e magari avvertirà tutti se dovesse tornare anche la lettera (ask).

Una volta messomi il cuore in pace per l’occasione non conta, ho cominciato a scartabellare un po’ di titoli del mercato USA per vedere se ci fosse qualche occasione interessante e alla fine ho trovato un titolo estremamente particolare che penso sia una buona occasione di investimento. Tengo sempre a precisare che tutto ciò che scrivo non è assolutamente un invito all’investimento bensì semplici riflessioni sul mio personale approccio al mercato.

Ma prima la facciamo una rapida sintesi di ciò che è avvenuto questa settimana.

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Investire nella difesa europea tramite un certificato

La settimana scorsa non era stata presentata la strategia su Moncler proprio perché il titolo nel frattempo era decisamente scappato al rialzo. Ci eravamo lasciati gli chiedo che i due settori che presentavano maggiore potenziale era quelli del petrolio e della Difesa. Come volevasi dimostrare sono esattamente i due settori che hanno visto i maggiori rialzi nella settimana appena passata.

Questa volta però Ritengo che la strategia che andrò a presentare sia comunque valida anche perché è una strategia da portare avanti in almeno due o tre anni sotto forma di Piano di accumulo detto anche PAC.

Ma cerchiamo di ricapitolare quale sia la situazione attuale.

La settimana è trascorsa nell’attesa di una reazione da parte di Israele in risposta al lancio di missili da Teheran. Sebbene l’attacco sia stato poco efficace, Tel Aviv ha già annunciato una controffensiva, e dato il contesto attuale delle operazioni militari israeliane, si teme che la rappresaglia possa essere estremamente violenta. Sono circolate voci riguardo possibili attacchi contro siti nucleari, installazioni petrolifere o altre infrastrutture strategiche in Iran.

Anche il presidente Biden, con una dichiarazione che ha suscitato ulteriori preoccupazioni durante la settimana, ha rivelato che gli Stati Uniti stanno valutando insieme a Israele la possibilità di colpire impianti petroliferi iraniani. I mercati temono che Teheran, non essendo in grado di fronteggiare militarmente Israele e gli Stati Uniti, possa ricorrere alla chiusura dello stretto di Hormuz, un passaggio cruciale attraverso cui transita circa un terzo del petrolio e un quarto del gas naturale liquefatto trasportato via mare nel mondo.

L’ipotesi di possibili tensioni legate alla fornitura di petrolio, combinata ai segnali di un’economia statunitense ancora robusta e alle misure di stimolo introdotte dalla Cina, potrebbe mettere in discussione le aspettative di una disinflazione lineare che sono state ampiamente accettate a livello globale.

Durante la settimana, il prezzo del petrolio è aumentato di oltre il 9%, portando il WTI oltre i 74 dollari al barile, rispetto ai 65 dollari raggiunti solo pochi giorni prima. Questo rialzo è stato in gran parte favorito dalle ricoperture, dato che il mercato era fortemente esposto a posizioni corte di natura speculativa, e nessuno voleva rischiare di rimanere scoperto durante il fine settimana, alla vigilia di un potenziale attacco agli impianti petroliferi iraniani.

Secondo me è del tutto palese quale sia la comunicazione tra difesa e mercato del petrolio e penso che quando ho scritto qui sopra ne dia una breve ma efficace sintesi.

Per venire all’argomento della Difesa, che abbiamo comunque affrontato in diversi post in questo blog, le alternative di investimento sono sostanzialmente tre:

1) scegliere dei titoli legati alla difesa e acquistarli direttamente (la più classica)

2) scegliere certificati tipo cash collect che abbiano come sottostante i titoli del punto 1

3) acquistare un paniere di titoli tutti legati alla Difesa in modo tale da non dovere subire la volatilità e di rischi legati ad un singolo titolo ma allo stesso tempo beneficiare di tutto il rialzo senza avere un cap di rendimento tipico dei certificati a cedola (il CAP è dato dalla sommatoria di tutte le cedole incassabili durante la vita del certificato)

Il terzo è quello su cui da un po’ di tempo stavo cercando di costruire una strategia trovando il prodotto adatto. Sfortunatamente non ho mai trovato un etf sul settore della Difesa che fosse quotato sul mercato italiano perché questa sarebbe stato il prodotto più adatto.

Qualche settimana fa ho notato che Vontobel hai visto da qualche mese un certificato Tracker legato proprio ad un indice che ha come sottostanti tutti i titoli europei legati alla Difesa.

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Iniziamo col vedere com’è composto l’indice:

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