
Per ragioni di tempo il post di questa settimana sarà in formato più ridotto.
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I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso la settimana in calo, influenzati dalla volatilità dei titoli di Stato e dalle rinnovate tensioni commerciali. L’S&P 500 e il Dow Jones sono tornati in territorio negativo da inizio anno, mentre il Nasdaq ha contenuto le perdite (-2,47%). La debolezza è stata accentuata da un’asta deludente di titoli del Tesoro a 20 anni, che ha fatto salire i rendimenti, raggiungendo il livello più alto dal 2023 per i titoli trentennali. Le preoccupazioni sono aumentate dopo il downgrade del debito sovrano USA da parte di Moody’s e l’approvazione di una legge fiscale del presidente Trump, vista come potenzialmente espansiva per il debito pubblico.
I mercati sono scesi ulteriormente dopo che Trump ha annunciato nuove tariffe del 50% sulle importazioni dall’UE, a partire dal 1° giugno, e ha minacciato tariffe del 25% sugli iPhone se Apple non trasferirà la produzione negli USA.
Nel frattempo, l’attività economica statunitense è migliorata a maggio. L’indice PMI dei servizi è salito da 50,8 a 52,3, mentre quello manifatturiero è cresciuto a 52,3, segnando una ripresa rispetto ad aprile. Tuttavia, i prezzi sono aumentati al ritmo più alto da agosto 2022, legati in gran parte ai dazi.
Nel settore immobiliare, le vendite di case esistenti sono scese ai minimi da aprile 2009, mentre le vendite di nuove case sono salite inaspettatamente a 743.000 unità. I tassi ipotecari a 30 anni hanno toccato i livelli più alti da metà febbraio.
In Europa, l’indice STOXX Europe 600 ha perso lo 0,75% dopo l’annuncio delle tariffe USA. Gli indici principali di Germania, Francia e Italia sono scesi, mentre il FTSE 100 del Regno Unito ha guadagnato. Il PMI dell’Eurozona è sceso sotto 50, indicando contrazione. La Commissione Europea ha rivisto al ribasso la crescita del 2025 allo 0,9%.
Io in questo contesto continuo a mantenermi molto liquido, vendo dollari in tutte le suo forme (ETF in USD, azioni e obbligazioni), compro oro con hedge in euro e prodotti che mi garantiscano un importante flusso di cassa a fronte di una buona protezione.
Il certificato di questa settimana si inquadra proprio in questo contesto.
Il certificato Low Barrier Cash Collect Callable, rappresenta un’interessante opportunità per gli investitori orientati alla generazione di reddito periodico, offrendo una combinazione di premi mensili, barriera profonda e possibilità di rimborso anticipato.
Eccone la struttura:
- ISIN: NLBNPIT2LWJ1
- Sottostanti: Barclays e Commerzbank (struttura worst-of)
- Premio mensile potenziale: €1,10 (pari al 13,2% annuo)
- Barriera a scadenza: 50% del valore iniziale, osservata in modo discreto
- Effetto memoria: Sì
- Scadenza: 24 maggio 2028
- Prezzo di acquisto attuale: circa €99,05
- Barriera: 161,15 / 12,825
Con un prezzo di acquisto inferiore al valore nominale (€99,05 rispetto a €100), il certificato offre un rendimento annuo lordo potenziale del 13,67%, derivante dai premi mensili di €1,10 . Considerando l’effetto memoria, anche in caso di mancato pagamento di alcuni premi, è possibile recuperarli successivamente se le condizioni di mercato lo permettono.
Il certificato presenta una barriera profonda al 50%, osservata solo alla scadenza, offrendo una certa protezione contro moderate flessioni dei sottostanti. Inoltre ad oggi entrambi i sottostanti sono sopra lo strike, quindi con un buffer sulla barriera maggiore del 50%. È importante monitorare l’andamento dei sottostanti e considerare la possibilità di rimborso anticipato, che potrebbe aumentare il rendimento complessivo.
Il certificato NLBNPIT2LWJ1 si presenta come una soluzione adatta a investitori che cercano rendimenti periodici elevati, accettando un livello di rischio moderato legato alla performance di Barclays e Commerzbank. La struttura con barriera profonda e effetto memoria aggiunge elementi di protezione e flessibilità, rendendolo interessante in un contesto di mercato incerto.
Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.