Un bond Barclays che può rendere oltre il 7%

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Negli Stati Uniti, l’S&P 500 e il Nasdaq hanno toccato nuovi record nella scorsa settimana. Il rally è stato guidato dal comparto tecnologico, con titoli come Nvidia, AMD e Taiwan Semiconductor protagonisti di performance eccellenti, soprattutto dopo il via libera alla ripresa delle vendite in Cina (Investors).

Nonostante i rialzi, venerdì il mercato ha mostrato segnali di consolidamento: l’S&P 500 ha chiuso leggermente negativo (−0,1 %), il Dow ha ceduto lo 0,3 %, mentre il Nasdaq ha continuato il suo cammino record (+0,1 %). È stata la terza settimana positiva in quattro per l’S&P (≈ +0,6 %) e il Nasdaq (≈ +1,5 %).

Il FTSE 100 ha toccato nuovi massimi in scia alle trimestrali brillanti di alcuni blue‑chip inglesi.

In Asia, Hong Kong ha chiuso bene (+1,3%), mentre Tokyo ha indebolito leggermente (−0,2%) in attesa delle elezioni.

I driver principali di queste dinamiche sono stati:

1. Risultati aziendali in crescita
La stagione degli utili ha permesso al mercato di mantenere il focus sui fondamentali: società tech, banche e industriali hanno superato le attese, dando fiducia agli investitori.

2. Pressione inflazionistica e rendimenti in leggera discesa
L’inflazione USA ha mostrato segnali di rallentamento. Il rendimento del Treasury a 10 anni è sceso a ~4,42 %, complice il miglioramento del sentiment della U. Michigan e le attese di un possibile taglio dei tassi a settembre.

3. Nuove tensioni tariffarie
Il rinnovato avvertimento di dazi sulle importazioni europee – ipotizzati tra il 15–20% – non ha spaventato i mercati, che sembrano fiduciosi nel potenziale “TACO trade” (Trump Always Chickens Out). In Europa, però, l’incertezza resta, influenzando alcuni flussi nei fondi azionari. Vediamo fin quando questo ottimismo andrà ancora avanti a dispetto dei cambiamenti geopolitici a cui stiamo assistendo.

Sul fronte dei flussi globali, i fondi azionari hanno registrato deflussi netti di 5,3 mld USD, in particolare da Stati Uniti e tech, compensati da acquisti in Europa e Asia (Reuters).

📉 Mercato obbligazionario: flussi verso i bond

Con la scarsa pressione inflazionistica e l’attesa di mosse accomodanti da parte della Fed, la scorsa settimana ha visto un rotazione significativa verso il reddito fisso. I fondi obbligazionari hanno ottenuto afflussi per 12,85 mld USD, sostenuti da bond governativi, high-yield e in euro. Anche i TLT hanno mostrato una leggera stabilità, riflettendo i movimenti del Treasury.

In sintesi, la scorsa settimana ha confermato la connotazione “risk‑on” del mercato USA: territori record per S&P 500 e Nasdaq bilanciati da prompt rendimenti decennali che ritornano sotto la soglia del 4,5 %, mentre i bond raccolgono attrazione. In Europa e Asia, la situazione è più eterogenea, con opportunità e tensioni geopolitiche che rimangono sullo sfondo.

In questo contesto, da buon seguace de “The Intelligent Investor”, sto gradualmente riducendo l’esposizione dirette verso l’equity per dirigermi verso certificati e bond.

Oggi presenterò un’obbligazione callable con cedole ad accumulazione che ritengo molto interessante.

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Caratteristiche essenziali del bond

  • Emittente: Barclays Bank PLC
  • ISIN: XS3025746853
  • Data di emissione: 29 maggio 2025
  • Scadenza finale: 29 maggio 2050
  • Cedola: 6,50 % annuo (pagamento cumulativo alla call o a maturità)
  • Prezzo di mercato (clean, 18 luglio 2025): 97,20 €
  • First call date: 29 maggio 2030 (protetto fino ad allora)
  • Condizioni di rimborso anticipato: 100 € di valore nominale + cedole accumulate

Dopo il primo esercizio (29/05/2030), l’emittente può richiamare il bond ogni anno nelle medesime date successive, sempre al valore di 100 € di rimborso.

Tutti sappiamo come funziona un’obbligazione, non è così banale invece calcolare i rendimenti se il bond venisse richiamato anticipatamente da parte dell’emittente.

Simulazione del rendimento effettivo in caso di call anticipata

Partendo dal presupposto che l’investitore acquisti oggi il bond a 97,20 € e che Barclays eserciti la call il 29 maggio di ciascun anno a partire dal 2030, la tabella seguente mostra il rendimento interno (IRR) annualizzato per scenari di rimborso anticipato dal quinto anno (2030) alla scadenza (2050).

Anno di rimborso Anni di detenzione Cedole ricevute (€/100) Rimborso (€/100) Rendimento annuale effettivo (IRR)
2030 5 32,5 100 7,19%
2031 6 39,0 100 7,09%
2032 7 45,5 100 7,02%
2033 8 52,0 100 6,97%
2034 9 58,5 100 6,93%
2035 10 65,0 100 6,90%
2036 11 71,5 100 6,88%
2037 12 78,0 100 6,85%
2038 13 84,5 100 6,83%
2039 14 91,0 100 6,81%
2040 15 97,5 100 6,80%
2041 16 104,0 100 6,78%
2042 17 110,5 100 6,77%
2043 18 117,0 100 6,76%
2044 19 123,5 100 6,75%
2045 20 130,0 100 6,74%
2046 21 136,5 100 6,73%
2047 22 143,0 100 6,72%
2048 23 149,5 100 6,72%
2049 24 156,0 100 6,71%
2050 25 162,5 100 6,71%

Interpretazione della simulazione

  1. Rendimento più elevato al primo esercizio
    Se Barclays esercita la call già nel 2030 l’investitore ottiene un IRR di circa 7,19 %, vantaggioso rispetto al rendimento a scadenza (6,71%).
  2. Decadimento graduale del rendimento
    Con l’allungarsi della detenzione, l’IRR si riduce verso il livello della cedola (6,50 %), stabilizzandosi intorno al 6,9 % a 10 anni.
  3. Ottica dell’emittente
    L’opzione viene esercitata tipicamente in uno scenario di tassi più bassi, per rifinanziare il debito a costi inferiori. Per l’investitore, questo significa reinvestimento del capitale a condizioni potenzialmente meno favorevoli.
  4. Scenari di strategia
    • Breve termine (2030–2033): alto rendimento annualizzato tra 7 % e 7,2 %
    • Medio-lungo termine (fino al 2050): rendimento decrescente ma comunque superiore a molti titoli simili non-callable

Il bond XS3025746853 presenta un profilo attrattivo per chi cerca:

  • Opportunità di rendimento elevato nel breve periodo (call 2030–2033), con IRR fino al 7,2 %
  • Cedola generosa (6,50 %) e garanzia di durata fino al 2030 grazie al periodo di call protection
  • Flessibilità: l’investitore deve però considerare l’alto rischio di reinvestimento e monitorare l’evoluzione dei tassi e del merito creditizio dell’emittente

Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.

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