Nike e Moncler, due storie simili

Nell’articolo precedente avevo accennato che uno dei prossimi titoli su cui stavo preparando una strategia era Moncler. Diciamo che il mercato con la notizia qui riportata mi ha decisione battuto sul tempo. In effetti ho atteso troppo e questo è quello che capita quando trovi un titolo estremamente sottovalutato ed attendi ultimamente altri ribassi: alla fine il titolo parte!

Andare a prendere posizione dopo questa apertura di Gap al rialzo, sarebbe veramente troppo per il mio stile di investimento, quindi continuerò a monitorare il titolo magari nella speranza che il GAP aperto la settimana scorsa venga qui chiuso nelle prossime settimane.

In effetti tutti i mercati mi sembrano eccessivamente ottimisti, per non dire tirati, e questo vale sia per gli indici europei che per quelli americani.

Il FTSE MIB si è portato a ridosso dei massimi storici:

Mentre le S&P 500 e ha già superato i massimi storici anche se comincio a notare un primo pattern di inversione con due candele rosse molto strette e l’indice stocastico che si appresta ad incrociare.

In queste condizioni attendere e magari perdere anche qualche occasione, quindi, come avrete intuito, per oggi nessuna strategia anche se vi anticipo che sto monitorando due settori che secondo me sono gli unici ancora sottovalutati: quello del petrolio e quello della Difesa.

Nel frattempo mi sto creando un po’ di liquidità suppletiva, tornando infatti alla strategia presentata qualche settimana fa su Nike, che è molto simile a ciò che è successo per Moncler (solo in questo caso sono riuscito ad avere un timing giusto), oh venduto metà della posizione proprio a 90 dollari che era sia il punto in cui era stato aperto il gap, sia dove passa la media mobile a 200 giorni.

Nelle prossime sedute valuterò se reinvestire la liquidità nel certificato presentato nel medesimo articolo o impiegarla su qualche altro strumento. Ribadisco, ho liquidato solo metà della posizione, l’altra metà è ancora in essere. Ricordo che il mio ingresso era stato a 72,5 dollari, quindi con una plus valenza di oltre il 24%.

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Per cui, stay tuned alla prossima settimana!

Essere molto prudenti ma guadagnare il 10%

La settimana appena trascorsa è stata sicuramente caratterizzata dal ribasso dei tassi di interesse da parte della FED di 50 punti base.

Nella giornata successiva all’annuncio l’indice italiano ha conosciuto una spinta che però non ha invalidato il trend laterale delle ultime settimane. Come si può notare dal grafico sottostante l’indice è ancora lontano da rompere i massimi precedenti, anzi possiamo notare tre massimi decrescenti.

Discorso diverso per l’indice S&P 500 che, anche se di poco, ha aggiornato i propri massimi. Attenzione però perché se si guarda l’oscillatore stocastico si può notare l’inizio di una divergenza (ossia nuovi massimi sui prezzi massimi decrescenti sull’oscillatore). Naturalmente per verificare se tale divergenza si realizzerà occorrerà attendere che la linea veloce dello stocastico incroci dall’alto verso il basso quella lenta.

In una situazione intermedia si trova invece l’indice NASDAQ che si è fermato proprio sulla resistenza dell’ultimo massimo.

In questo clima di incertezza la mia attenzione si è focalizzata in particolar modo su un certificato estremamente prudente ma che presenta comunque un potenziale rendimento non trascurabile.

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Il prodotto selezionato è:

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De-dollarizzazione ed oro, una strategia da 13%

Mentre questa settimana gli indici europei si sono mossi sostanzialmente in maniera laterale, maggiore forza si è vista su gli indici americani che si sono nuovamente avvicinati ai massimi storici. I due grafici sottostanti rendono bene l’idea:

S&P 500

FTSE-MIB

In questo clima di incertezze sto gestendo il portafoglio in maniera tale da aumentare il più possibile la decolorazione con la volatilità dei corsi azionari, senza però rinunciare ad un buon rendimento. Ad esempio l’articolo della settimana scorsa ne è un esempio.

Un altro strumento utile per la decorazione con i mercati azionari è sicuramente loro. Circa un anno e mezzo fa ho pubblicato un articolo dal titolo “Investire in oro senza dover mettere i lingotti in cassaforte” in cui consigliamo l’acquisto di un determinato etf che potete trovare al link riportato. Lascio a voi constatare quale sia stata l’andamento di questi ETF fino ad oggi.

Un altro articolo ancora più datato che risale a quasi quattro anni fa, “Come comprare Oro, proteggersi ed incassare anche una cedola”, proponeva un certificato, che scadrà il mese prossimo agganciato direttamente all’oro, all’argento e al platino. In più se cercate nel sito troverete diversi articoli dedicati all’oro.

Questo che state leggendo ne è un altro, ma prima di arrivare direttamente al prodotto, vorrei presentare le motivazioni che hanno visto le quotazioni del metallo prezioso apprezzarsi sotto un’altra ottica: ossia quella della de-dollarizzazione.

La de-dollarizzazione è un processo in cui diversi paesi cercano di ridurre la loro dipendenza dal dollaro USA negli scambi commerciali, nelle riserve e nelle transazioni finanziarie globali. Sebbene questa tendenza sia emersa con maggiore forza negli ultimi anni, è un fenomeno di lungo termine, dato che il dollaro rimane profondamente radicato nel sistema finanziario globale.

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Sfruttare il debito di American Airlines come gli investitori istituzionali

Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati: la prudenza predicata la scorsa settimana si è rivelata tutto sommato azzeccata. Pur rimanendo in un contesto di fondo con un trend crescente la settimana scorsa abbiamo assistito ad un arretramento di tutti gli indici azionari. Quello italiano non fa certo eccezione:

Come potete notare l’indice FTSE MIB ha iniziato una discesa (presumibilmente di breve periodo) che potrebbe portare le valutazioni alla chiusura del gap in quota 32.800 punti ma che potrebbe continuare fino a toccare la media mobile a 200 giorni. Lo stesso indebolimento si può ad esempio nuotare sull’indice NASDAQ:

Vi anticipo che in questo contesto di debolezza due sono i settori che sto attentamente monitorando poiché non condivido l’attuale visione del mercato: quello della difesa è quello petrolifero, ma questo sarà magari argomento per uno dei prossimi post.

Il prodotto che invece andremo ad analizzare tra poco è un prodotto che non è stato mai recensito in questo blog anche se questa tipologia è in giro da un po’ di tempo prodotta da vari emittenti.

La cosa che più mi ha attratto in questa tipologia di certificati e che è possibile anche a noi retail di accedere a prodotti che solitamente sono riservati agli istituzionali.

Il post sarà quindi un po’ più lungo del solito perché ho ritenuto opportuno cercare di spiegare al meglio le caratteristiche di questo tipo di prodotto, naturalmente Prima di effettuare qualsiasi eventuale acquisto leggete bene tutta la documentazione riportata sul sito dell’emittente.

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Guardiamo ai GAP

Per questa settimana nessun nuovo prodotto, questo perché ritengo che alle attuali condizioni di mercato aprire ulteriori posizioni rialziste ci esponga maggiormente a potenziali rischi piuttosto che a rendimenti.
Un’analisi grafica dell’indice italiano rende perfettamente l’idea della situazione in cui ci troviamo. Ho cerchiato il movimento a V che ha caratterizzato il mese di agosto.

Come potete notare in breve tempo il GAP aperto ad inizio agosto è stato prontamente chiuso nelle sedute successive arrivando ormai nuovamente a ridosso dei massimi di periodo. Aprire posizioni in questo contesto significa avere pochi spazi potenziali di rialzo ed al contrario spazi più ampi al ribasso.
Io stesso oscillatore stocastico come potete notare è già entrato in area di ipercomprato. Ciao naturalmente non significa che già da domani assisteremo ad un ribasso, ma che è più probabile assistere ad un rallentamento delle quotazioni con una successiva fase di lateralità, piuttosto che ad un ulteriore slancio rialsista.
Dopodiché se invece l’indice rompesse i massimi e chiudesse settimanalmente sopra tali livelli, allora ci troveremo in un altro scenario e faremo i conti con questo.

Rimanendo sul tema del GAP aperti, riprendiamo un articolo di poche settimane fa che riguarda la Nike. Per chi fosse entrato (come me) direttamente sull’azione hai già visto la sua posizione incrementarsi come si vede dal grafico sottostante:

Il dilemma è il solito: quando prendere profitto?

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Come acquistare un titolo ad un prezzo inferiore alla quotazione

Rieccoci qua dopo la pausa estiva. Il mese di agosto è stato caratterizzato da una prima settimana di forte volatilità al ribasso di tutti gli indici azionari. Sfortunatamente in quel periodo non ci siano state nuove emissioni di certificati che abbiano potuto cogliere l’occasione di questo spike.

Tale volatilità è stata poi riassorbita In brevissimo tempo come ben illustrato nella figura sottostante:

Io penso che questo grafico chiarisca più di mille parole quanto gli algoritmi automatizzati stiano cambiando il modo di fare trading. Va comunque notato che in quel periodo estivo i mercati hanno poco volume ed è quindi relativamente più agevole spostarli in una direzione piuttosto che nell’altra.

Veniamo alle novità di questo primo articolo post ferie.

La prima riguarda direttamente questo blog: Ho creato un account in buy me a coffee che permetterà che vogliono di contribuire al mantenimento di questo sito. Oltre che fare una donazione una tantum, potete scegliere di effettuare una donazione periodica mensile (annullabile quando volete) di tre euro, ossia come due caffè al mese.

Vediamo come andrà la cosa nel prossimo anno per valutare se continuare o meno. Qui a destra trovate il bottone per effettuare la donazione.

Veniamo invece alla seconda novità che sicuramente interesserà di più, ossia, come dal titolo, come acquistare un titolo a sconto.

Tale tipologia di prodotto prende il nome di certificato discount e vedremo a breve come funziona, ma già vi anticipo che è molto semplice.

Prima di guardare il certificato però cominciamo a focalizzarci sul sottostante che ho scelto ossia Tenaris.

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Brevi aggiornamenti

Salve a tutti, brevissimo post vacanziero giusto per comunicarvi che gli articoli ricominceranno l’ultima settimana di Agosto.

Per quanto riguarda la situazione di elevata volatilità, come ho scritto nell’ultimo articolo, avere incrementato la percentuale di liquidità e/o prodotti con airbag è stata sicuramente una scelta felice.

In un periodo non-vacanziero sarebbero usciti dei certificati molto interessanti, visti gli elevati livelli di liquidità, ma anche gli strutturatori evidentemente sono in vacanza e non ci sono state nuove emissioni nell’ultimo periodo.

Concludo anticipandovi che probabilmente il prossimo articolo verterà su un nuovo tipo di prodotto che permettete di acquistare i titoli azionari a sconto. Inoltre introdurrò un novo modo di contribuire al sito con un piccolo importo paragonabile a quello di un caffè.

Buon ferragosto a tutti e stay tuned!

Opportunità con il boost su STM

Altro post estivo e quindi il più possibile sintetico. Partiamo dal fatto che è stato rimborsato in questa settimana il certificato presentato nell’articolo “Proteggersi da ribassi di oltre il 60% e guadagnare più del 11% all’anno: Moderna, Nvidia, Tesla”, essendo stato rimborsato anticipatamente Naturalmente il rendimento annualizzato è anche superiore a quello presentato nell’articolo stesso.

Ora come al solito si possono effettuare due scelte: aumentare la quota di liquidità nel portafoglio (cosa comunque saggia vista la stagionalità e quanto hanno corso i mercati fino ad oggi) oppure rewie stile su un altro prodotto. Per chi fosse della seconda opinione questo certificato presenta sicuramente delle caratteristiche interessanti

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Altra strategia da 15% sui titoli di stato USA

Questo articolo sarà molto breve, diciamo un articolo estivo, e presenterà una strategia di rimpiazzo di un certificato scaduto questa settimana appena trascorsa. Il certificato scaduto era stato presentato nell’articolo “Fare il 15% sui titoli di stato USA senza rischio cambio!” Che vi invito a rileggere. Ad ogni modo il certificato aveva come unico sottostante il fondo ProShares Ultra 20+ Year Treasury (UBT). Esso è un fondo negoziato in borsa (ETF) che mira a fornire un rendimento giornaliero che è il doppio (2x) del rendimento giornaliero dell’indice ICE U.S. Treasury 20+ Year Bond Index. L’indice include obbligazioni del Tesoro statunitense con scadenze superiori o uguali a 20 anni e un valore nominale in circolazione di almeno 300 milioni di dollari, esclusi i titoli detenuti dalla Federal Reserve.

Avendo aperto la posizione a dicembre 2023, le cedole incassate sono state 9, dopodiché essendo un softcall il certificato è stato richiamato anticipatamente.

Il certificato che segue è il rimpiazzo migliore che ho trovato:

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Un’ottima opportunità su Nike

Rieccoci dopo una settimana di pausa per una nuova strategia di investimento. Le novità rilevanti sono essenzialmente due da quando ci siamo lasciati: La prima è proprio attualità ossia l’attentato a Donald Trump che ho appreso proprio mentre stavo cominciando a scrivere questo articolo.

Molto cinicamente, a botta calda, vi posso solo dire che il risultato delle prossime elezioni USA sono ormai difficilmente contendibili.

Le altre elezioni invece che si sono già tenute sono quelle francesi e a questo punto permettetemi di citare quanto avevo scritto due articoli fa in “Perché puntare oggi sui titoli di stato francesi”:

Alcuni, forse molti, pensano che le imminenti elezioni e la probabile vittoria della destra francese possa rendere gli OAT più rischiosi. Io, tanto per cambiare, la penso diversamente per due ragioni: la prima è che non darei così scontata questa vittoria, sia perché un conto sono le elezioni europee un conto sono quelle nazionali e ricordo che anche per il parlamento in Francia vige un sistema a doppio turno, per cui molte dinamiche potrebbero cambiare.”

Ognuno di voi può trarre le ovvie conclusioni, non penso ci sia da aggiungere altro. Invito chi voglia aiutare a mantenere viva questa voce indipendente può farlo con una donazione a questo link.

Ora invece in questo articolo ci occuperemo di un’altra occasione che si sta presentando questi giorni anche se di tutt’altro tipo e stiamo parlando del titolo Nike.

Dopo la riduzione delle attese di vendita il titolo ha subito un fortissimo calo come riportato da grafico:

Il grafico che vi ho riportato è di lunghissimo periodo su un timeframe mensile. Poiché ritengo che la reazione del mercato sia stata eccessiva rispetto alla notizia ho valutato che il titolo nike sia sottovalutato rispetto al suo valore intrinseco. La media mobile mensile a 200 giorni individuava un livello che poi è stato effettivamente toccato dal titolo stesso sono così entrato direttamente sul titolo proprio al prezzo di 72,5 dollari. Ad oggi quella media mobile si è subito dimostrata un’ottima resistenza che ha arrestato la discesa ed ha già provocato un piccolo rimbalzo.

Questo sicuramente sarà uno di quei titoli che terrò per il lungo termine.

Per chi invece volesse evitare di entrare direttamente nel titolo ed accollarsi anche il rischio cambio, c’è questo certificato che può sicuramente essere un’ottima alternativa all’investimento diretto:

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