L’insostenibile forza dell’EURO

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Oggi saremo estremante sintetici, per evitare di ripeterci! Indovinate cos’è successo all’inflazione nell’eurozona? È sotto le attese.

Le attese di chi? Magari di quelli che fideisticamente fanno da megafono a certi interessi che nulla hanno a che fare con i dati e poi debbono riportare notizie come queste. Le nostre attese invece erano di tutt’altro genere. Ve lo ricordate il primo post di questo sito? A distanza di diversi mesi non c’è un granché da aggiungere. Se non forse esplicitare meglio una cosa: la BCE non può nulla contro la contrazione dell’inflazione, cioè non può nulla per controllare l’unica variabile economica che nel suo mandato sarebbe tenuta a controllare.

Torneremo nei prossimi post ad affrontare questo tema e le sue implicazioni. Per adesso limitiamoci al grafico EUR/USD:

Riteniamo che la divergenza tre le politiche monetarie tra la BCE e la FED sia tale che un ulteriore apprezzamento dell’euro sia limitato. Tale visione è rafforzata dalla recente approvazione della riforma fiscale in USA. Per questo iniziamo ad aprire una posizione (seppur limitata) sui bond ad alto dividendo in dollari. L’ETF scelto ha come ISIN:

La sua composizione parla chiaro:

  1. Duration media: 1,9 Anni
  2. Numero delle componenti dell’indice: 244
  3. Cedola: 6,62

In altre parole, l’alta diversificazione mette l’ETF al riparo da eventuali default di singoli emittente. La duration limitata fa si che questo ETF smorzi la volatilità causata dal futuro rialzo dei tassi d’interesse da parte della FED. Inoltre, come detto sopra, il rialzo dei tassi da parte della FED dovrebbe far apprezzare il dollaro rispetto all’EUR , facendo così apprezzare le quotazione dell’ETF scelto. Infine l’elevata cedola ci permette, nel peggiore dei casi, di recuperare eventuali (ed improbabili) deprezzamenti in conto capitale.

Per questi motivi potiamo questo investiamo il 4% del nostro portafoglio in questo ETF.

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