Il momento giusto per tornare sui BTP? Ecco un’analisi

Questa settimana tratterò un argomento che solitamente non è al centro delle strategie di questo sito, ossia quelle delle obbligazioni. L’intento di questo articolo è principalmente quello di fornire una spiegazione a tutti coloro che negli anni scorsi hanno investito in fogli obbligazionari o direttamente in obbligazioni pensando di fare una scelta molto conservativa, ed invece si sono trovati con un forte deprezzamento dei loro investimenti.
Premetto subito che ci saranno un po’ di formule, lo stretto necessario per comprendere quale sia la dinamica dei prezzi quando aumentano i tassi di interesse.

La formula che lega il prezzo di un’obbligazione al variare dei tassi di interesse è chiamata “formula di valutazione delle obbligazioni” o “formula del valore presente”. Questa formula è rappresentata come segue:

Continua a leggere…

Un 8% l’anno con un prodotto super protetto

I mercati azionari globali hanno chiuso la settimana in calo, dopo un inizio positivo. Il FTSE MIB italiano ha perso lo 0,20%, a 28.870,80 punti, mentre lo S&P 500 statunitense ha perso l’1,09%, a 4.459,45 punti. Il Nasdaq Composite, che riunisce le principali società tecnologiche, ha perso l’1,74%, a 14.155,91 punti.

L’Euro Stoxx 50, l’indice azionario principale dell’area euro, ha perso lo 0,65%, a 3.541,80 punti.

L’andamento contrastato dei mercati azionari riflette l’incertezza che ancora caratterizza l’outlook economico globale. Da un lato, i dati sull’inflazione statunitense, pubblicati giovedì 14 settembre, sono risultati in linea con le attese, attestandosi al 7,3% su base annua. Questo ha contribuito a ridurre i timori di un’azione aggressiva da parte della Federal Reserve, che potrebbe portare a un rallentamento della crescita economica.

Dall’altro lato, lo sciopero dei lavoratori dell’automotive negli Stati Uniti, iniziato lunedì 11 settembre, ha pesato sull’economia statunitense e ha fatto temere un rallentamento della produzione industriale.

Nel complesso, l’andamento di questa settimana suggerisce che i mercati azionari sono ancora volatili e che gli investitori rimangono prudenti.

Come sostengo da tempo, le prospettive future per i mercati azionari restano incerte. Da un lato, la crescita economica globale dovrebbe continuare a migliorare, grazie alla ripresa della Cina e questo potrebbe sostenere l’appetito al rischio degli investitori.

Dall’altro lato, l’inflazione rimane un rischio significativo, che potrebbe portare a un aumento dei tassi di interesse e a un rallentamento della crescita economica.

Inoltre, la guerra in Ucraina rimane un fattore di incertezza, che potrebbe avere un impatto negativo sull’economia globale.

Gli investitori dovrebbero monitorare attentamente questi fattori e adattare le proprie strategie di investimento in base all’evoluzione dell’outlook economico globale.

Proprio per questi motivi, il prodotto che presento questa settimana è adatto a chi presenta un profilo di rischio estremamente moderato:

Continua a leggere…

Barriere al 50% e rendimento del 15% all’anno sul settore automotive

Per motivi di tempo questo posto sarà molto sintetico per cui eviterò preamboli sull’andamento dei mercati della settimana appena trascorsa è presenterò direttamente il certificato della settimana. Ho personalmente aperto una posizione su questo prodotto esattamente nella giornata di venerdì. Vediamo quindi assieme quali siano le caratteristiche e le motivazioni che mi hanno spinto all’acquisto:

Continua a leggere…

Altra possibilità sui titoli farmaceutici per un 16.5%

È stata una settimana alquanto interlocutoria per gli indici azionari visto che al rialzo delle prime sedute è seguito un ritracciamento negli ultimi due giorni. A mi sembra che sia abbastanza evidente che ci sia una profonda incertezza su che direzione prendere. Da una parte ci sono molti investitori, per lo più piccoli, che hanno timore di rimanere fuori da possibili ulteriori rialzi, mentre altri hanno il timore più che fondato che le politiche restrittive delle banche centrali possano continuare anche nei prossimi mesi. È opinione personale del sottoscritto che più che l’inflazione le politiche monetarie attuali servano a soffocare sul nascere qualsiasi qualsiasi rivendicazione di aumento salariale da parte dei lavoratori, paradossalmente questo sta avvenendo maggiormente negli Stati Uniti piuttosto che in Europa. Solo il tempo naturalmente potrà dire se questa visione è azzeccata.

Nel frattempo abbiamo naturalmente bisogno di essere operativi sul mercato ed attuale strategie che possano essere performanti anche quando il mercato imbocca direzioni di essere da quelli da noi ipotizzate. Questo diventa ancor più vero quando siamo in un periodo di profonda incertezza come quello attuale. Andare alla ricerca di settori difensivi e strumenti abbastanza difensivi a loro volta mi sembra una soluzione da percorrere. Il certificato che segue è stato selezionato proprio tenendo a mente questi due criteri:

Continua a leggere…