Il rialzo dell’ultima seduta della settimana degli indici azionari
europei è assolutamente un falso segnale da evitare. A mio avviso
già da lunedì uno storno che si mangerà tutto o quasi il rialzo
avvenuto venerdì.
Infatti, in maniera
del tutto imprevista, non appena si è cominciato a parlare di Price
cap in Europa la risposta russa è stata quella di chiudere il
gasdotto nord stream 1. Strano vero? In altre parole se un compratore
tenta di acquistare un bene senza avere potere contrattuale il
venditore può tranquillamente rifiutarsi di venderglielo.
In realtà, esclusi gli ingenui, tutti bene sanno che la mossa del price cap non è finalizzata all’abbassamento del prezzo del gas, anzi il io suo effetto è esattamente il contrario e lo verificherete domani dall’andamento delle quotazioni, bensì quello di la guerra non dichiarata (ufficialmente) contro la Russia. Ricordate lo scorso post? “Russia out, Germany down”.
Naturalmente non si
possono presentare sacrifici all’opinione pubblica prendendosi
interamente la responsabilità, quindi presentare una proposta con il
dichiarato intento di abbassare il prezzo del gas poi perseguire in
realtà tutt’altro scopo (eterogenesi dei fini) è sicuramente un
escamotage comunicativo apprezzabile. Ciò non toglie che la realtà
dei fatti prima o poi prendi presenterà il proprio conto è sarà
una recessione.
In questo contesto è
sempre meglio mantenersi liquidi, anche se mi rendo conto che con
questo tasso di inflazione non è una scelta facile né piacevole.
Un’alternativa può essere quella di selezionare i prodotti a basso
rischio che per lo meno possano attenuare la perdita di valore dovuta
all’interazione. Uno di questi prodotti potrebbe essere il seguente:
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