Potenziale 10% sulle public utilities europee

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Il tempo è galantuomo (purtroppo) e quello che da mesi andavo predicando e scrivendo riguardo la pandemia e le sue ripercussioni si sta puntualmente verificando. Pazienza, il sistema economico non ha voluto abbandonare i suoi dogmi (ricordate Nuova crisi, vecchie ricette?) e così ci troviamo nel paradosso di avere ospedali piene di gente che spera di essere salvata e le piazze in subbuglio per sfuggire a provvedimenti restrittivi che tutelerebbero proprio la salute. Lascio a voi ipotizzare il travaso dal secondo gruppo al primo.

Per concludere l’excursus su quanto detto sulla situazione pandemica, riporto quanto scritto nell’ultimo post dell’estate Ultima strategia dell’estate per un 9% all’anno : “…penso che, sebbene attualmente l’età media dei contagi si sia fortemente abbassata per ovvi motivi, tornerà ad alzarsi non appena l’esercito dei millennials dopo essersi dimenticati a casa i nonni per l’estate, finiti i soldi delle vacanze, torneranno a batter cassa per la paghetta ed i pranzi della domenica.

Avete visto come si è alzata l’età media dei contagi?

A questo punto non posso che essere conseguente alla mia analisi e, aspettandomi un significativo aumento della volatilità, andare a selezionare un prodotto che mi difenda dagli scenari che sto ipotizzando.

Quando le cose stanno così bisogna fare cose semplici e quello che segue è proprio un prodotto semplice:

  • Tipo Memory Cash collect Autocall Express
  • ISIN: DE000VP8JC81
  • Sottostanti: E.ON / Enel / ENGIE / Iberdrola
  • Cedola: 5% semestrale (10% annuo)
  • Scadenza: 23/09/22
  • Strike: 9,397€ / 7,475€ / 11,44€ / 10,43€
  • Barriera: 6,108€ / 4,859€ / 7,436€ / 6,78€

Ormai siete diventati esperti sui Cash Collect con memoria, se così non fosse, fate una veloce ricerca sul sito e ne troverete molti esempi. Gli aspetti che tengo a sottolineare sono:

1) L’elevata cedola: parliamo di un 5% semestrale (10% annuo) con memoria, quindi anche se uno dei sottostanti andasse sotto la barriera si ha comunque la possibilità di recuperarla alla successiva data di osservazione.

2) I sottostanti: si tratta di quattro aziende, una per ognuno dei principali paesi europei, tutte nel comparto delle public utilities. Se c’è un settore che può resistere alle prospettive negative elencate all’inizio. In effetti ciò che può mettere in difficoltà le utilities sono l’aumento dei tassi d’interesse, proprio perché questo tipo di aziende hanno strutturalmente un elevato debito. Come sapete però sono anni che ritengo, finora a ragione, che in Europa i tassi rimarranno bassi per molto tempi.

3 ) Ultimo aspetto da considerare è quella che io chiamo “ondata green” che porterà a prediligere il consumo di energia elettrica ad altre forme di energie e soprattutto a produrla in maniera diversa e queste aziende sono sempre in prima linea a sfruttare incentivi e sussidi in tal senso.

Infine, al solito, analizziamo il sottostante peggiore, che nel nostro caso è Enel (di un soffio su ENGIE)

Per vedere tali livelli siamo costretti ad utilizzare un grafico giornaliero e si nota che la barriera è posta proprio sulla resistenza (oggi divenuta supporto) fatta segnare nel 2011. Certo, il titolo è andato anche sotto tale barriera in alcuni frangenti, ma considerando che la stessa barriera è discreta, l’elevata distanza e la bassa volatilità del settore in generale, prendere un 10% annuo con questo tipo di protezione penso possa valere la pena prendersi questi piccolo rischio.

Questa settimana infatti sono entrato a 99,98€.

Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.

Spero di aver fatto cosa gradita lasciando link diretti a tutti i dati senza passare per servizi di pubblicità. Per questo mi auguro che siate così gentili, vista la completa gratuità del sito, di condividere l’articolo sui social, mettere un like o sostenere il blog in altro modo se l’articolo è di vostro gradimento.

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