Questa settimana farò dei brevi aggiornamenti sulle posizioni aperte
nei precedenti articoli ed una prospettiva su posizioni future.
Partiamo dal post “Puntare sui titoli di stato tedeschi con leva!” che in tre settimane hai già raggiunto l’obiettivo, anzi è andato anche oltre, riuscendo a portare a casa un guadagno di più del 16%. Probabilmente molti di voi non hanno seguito questa strategia perché un po’ insolita rispetto a quelle presentate solitamente in questo blog ma come vedete molte volte cambiare paga. Ho così chiuso la posizione, vista la forte accelerata delle bund tedesco:
Come prima cosa fatemi ringraziare Alessio per il suo contributo che questa settimana ha donato a questo blog. E grazie a lui e ai contributori come lui che Investment Engineering può continuare ad esistere ed essere indipendente.
Quindi ricordo che
ci volesse contribuire al proseguimento di questo blog, lo può fare
in vari modi. Il primo è più efficace è quello di effettuare una
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potete “valorizzare” le inserzioni pubblicitarie che vi
vengono presentate ed infine potete diffondere gli articoli tramite i
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mattoncino per l’indipendenza di questo blog.
Come ho già
precedentemente scritto, è un po’ di tempo che stavo monitorando dei
certificati agganciati al petrolio, quando pensavo che finalmente
fosse il momento giusto per entrare, ho avuto la spiacevole sorpresa
che il certificato che stavo monitorando è andato in bid only. Dopo
una breve ricerca ho notato che tutti i certificati che avevano come
sottostante il petrolio emessi da un Leonteq avevano seguito la
stessa sorte.
Ho così chiesto
direttamente all’emittente che con molta cortesia e in maniera
estremamente puntuale e trasparente mi ha risposto: “A
seguito del raggiungimento di talune soglie di rischio definite dalla
Hedging Entity dei prodotti citati con riferimento all’esposizione
ai relativi sottostanti, la quotazione per detti prodotti è
attualmente in formato bid-only.
Sarà nostra
premura pubblicizzare un eventuale futuro cambio di policy e il
conseguente ripristino del market making in ask per i prodotti con
sottostante il petrolio.”
Questo fa onore a
Leonteq perché dimostra la sua accorta gestione del rischio che
applica ai suoi prodotti. Ad ogni modo segnalo comunque l’ISIN del
certificato che stavo seguendo: CH1358855158 così magari la nostra
comunità controllerà con più occhi questo certificato e magari
avvertirà tutti se dovesse tornare anche la lettera (ask).
Una volta messomi il
cuore in pace per l’occasione non conta, ho cominciato a
scartabellare un po’ di titoli del mercato USA per vedere se ci fosse
qualche occasione interessante e alla fine ho trovato un titolo
estremamente particolare che penso sia una buona occasione di
investimento. Tengo sempre a precisare che tutto ciò che scrivo non
è assolutamente un invito all’investimento bensì semplici
riflessioni sul mio personale approccio al mercato.
Ma prima la facciamo
una rapida sintesi di ciò che è avvenuto questa settimana.
Nell’articolo precedente avevo accennato che uno dei prossimi titoli su cui stavo preparando una strategia era Moncler. Diciamo che il mercato con la notizia qui riportata mi ha decisione battuto sul tempo. In effetti ho atteso troppo e questo è quello che capita quando trovi un titolo estremamente sottovalutato ed attendi ultimamente altri ribassi: alla fine il titolo parte!
Andare a prendere
posizione dopo questa apertura di Gap al rialzo, sarebbe veramente
troppo per il mio stile di investimento, quindi continuerò a
monitorare il titolo magari nella speranza che il GAP aperto la
settimana scorsa venga qui chiuso nelle prossime settimane.
In effetti tutti i
mercati mi sembrano eccessivamente ottimisti, per non dire tirati, e
questo vale sia per gli indici europei che per quelli americani.
Il FTSE MIB si è
portato a ridosso dei massimi storici:
Mentre le S&P
500 e ha già superato i massimi storici anche se comincio a notare
un primo pattern di inversione con due candele rosse molto strette e
l’indice stocastico che si appresta ad incrociare.
In queste condizioni
attendere e magari perdere anche qualche occasione, quindi, come
avrete intuito, per oggi nessuna strategia anche se vi anticipo che
sto monitorando due settori che secondo me sono gli unici ancora
sottovalutati: quello del petrolio e quello della Difesa.
Nel frattempo mi sto creando un po’ di liquidità suppletiva, tornando infatti alla strategia presentata qualche settimana fa su Nike, che è molto simile a ciò che è successo per Moncler (solo in questo caso sono riuscito ad avere un timing giusto), oh venduto metà della posizione proprio a 90 dollari che era sia il punto in cui era stato aperto il gap, sia dove passa la media mobile a 200 giorni.
Nelle prossime
sedute valuterò se reinvestire la liquidità nel certificato
presentato nel medesimo articolo o impiegarla su qualche altro
strumento. Ribadisco, ho liquidato solo metà della posizione,
l’altra metà è ancora in essere. Ricordo che il mio ingresso era
stato a 72,5 dollari, quindi con una plus valenza di oltre il 24%.
Dandovi appuntamento alla prossima settimana, vi chiedo come al
solito di contribuire al proseguimento di questo blog e lo potete
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Per questa settimana nessun nuovo prodotto, questo perché ritengo che alle attuali condizioni di mercato aprire ulteriori posizioni rialziste ci esponga maggiormente a potenziali rischi piuttosto che a rendimenti. Un’analisi grafica dell’indice italiano rende perfettamente l’idea della situazione in cui ci troviamo. Ho cerchiato il movimento a V che ha caratterizzato il mese di agosto.
Come potete notare in breve tempo il GAP aperto ad inizio agosto è stato prontamente chiuso nelle sedute successive arrivando ormai nuovamente a ridosso dei massimi di periodo. Aprire posizioni in questo contesto significa avere pochi spazi potenziali di rialzo ed al contrario spazi più ampi al ribasso. Io stesso oscillatore stocastico come potete notare è già entrato in area di ipercomprato. Ciao naturalmente non significa che già da domani assisteremo ad un ribasso, ma che è più probabile assistere ad un rallentamento delle quotazioni con una successiva fase di lateralità, piuttosto che ad un ulteriore slancio rialsista. Dopodiché se invece l’indice rompesse i massimi e chiudesse settimanalmente sopra tali livelli, allora ci troveremo in un altro scenario e faremo i conti con questo.
Rimanendo sul tema del GAP aperti, riprendiamo un articolo di poche settimane fa che riguarda la Nike. Per chi fosse entrato (come me) direttamente sull’azione hai già visto la sua posizione incrementarsi come si vede dal grafico sottostante:
Un brevissimo aggiornamento sul Portafoglio Italia, in particolare su
SAES GETTERS. Nel post di due giorni fa vi ho scritto che il
Portafoglio Italia 2022 era da considerarsi liquidato in attesa di
prezzi più convenienti almeno sul breve termine. Naturalmente,
trattandosi di Sabato, le operazioni di vendita sono state possibili
non prima di Lunedì (ieri). Spero che chi segue il Portafoglio
Italia abbia seguito tale indicazione poiché a seguito della notizia
della vendita Memry Corporation e Saes Smart Materials il titolo ha
fatto un balzo di circa +30%.
Non posso
sicuramente prendermi il merito di ciò, trattasi di c**o, ma che
comunque grazie a questo rialzo il Portafoglio Italia è riuscito a
rimettersi in linea con il FTSE MIB, anzi a batterlo seppur di poco.
Detto ciò continuo
comunque a prediligere una buona quota di liquidità in questa fase,
ognuno naturalmente faccia le proprie considerazioni.
Dopo una settimana di pausa rieccoci qui. Come ogni inizio mese
facciamo il punto sul portafoglio Italia. L’ultimo mese è stato
sicuramente positivo per tutti gli indici azionari e soprattutto per
quello italiano, vecchietti versi anche troppo positivo Infatti tassi
di crescita così alti in così breve tempo sono difficilmente
sostenibili sul lungo termine. La regione principale di tale
ottimismo risiede nella aspettative del mercato in una politica più
accomodante da parte delle banche centrali in primis della Fed, o
meglio più che puliti che accomodanti si aspettano quantomeno
politiche meno restrittive. Le due settimane a venire saranno di chi
vive nel comprendere se cari aspettative saranno poi oggettivamente
confermate o se le politiche monetarie continueranno il loro
carattere estremamente “hawkish”. Nel frattempo non chiesta
che goderci il momento ed approfittarne.
Per quanto riguarda
il portafoglio Italia ci sono diverse buone notizie e una forse
leggermente sotto le aspettative, per lo meno le mie.
Nell’ultimo mese il portafoglio Italia ha messo a Segno un rialzo delle 10% contro uno scarso 9% del FTSE Mib andando così a recuperare ulteriormente il gatto che si era creato a metà anno come si evince dalla figura qui sotto:
Da inizio anno il
portafoglio Italia ha perso quindi il 9,17% contro il 9.01% del Ftse
Mib, certo quest’anno non è finora riuscito a battere l’indice ma le
due prestazioni sono veramente similari e non escludo che da qui al
31 dicembre le cose si ribaltino. Il maggior contributo dell’ultimo
recupero sono stati qui titoli che durante l’anno invece sono stati
maggiormente penalizzati e mi riferisco In particolare ad Unieuro ed
Enel. Come si evince dalla tabella sotto riportata il titolo migliore
è stato Eni e ricordo che esso è entrato a seguito di una rotazione
che tra l’altro ci ha impedito di perdere un sacco di soldi su
Telecom Italia, segue a stretto giro Bayer e poi Terna:
Va poi anche
sottolineato che, è inutile girarci intorno, i due eventi principali
di quest’anno, ossia, la guerra in Ucraina ed il repentino rialzo dei
tassi, hanno costituito due elementi statistici veramente particolari
che avrebbero potuto mettere in seria difficoltà un algoritmo che si
basa sulla storia pregressa e sulle correlazioni tra titoli. A metà
anno questo è avvenuto sicuramente in maniera preponderante e poi
pian piano le anomalie statistiche si sono inevitabilmente assorbite
ed hanno riportato le performance delle portafoglio Italia in linea
con quelle dell’indice principale. Diciamo anche che per chi fosse
entrato a metà anno nel portafoglio Italia avrebbe fatto un sacco di
soldi.
Rimane poi
l’evidente sovra performance se si guarda al lungo periodo come
riportato dalla grafico qui sotto:
Dall’inizio del 2018
il portafoglio Italia è in positivo del 19% mentre il FTSE Mib lo è
del 5,09%.
Veniamo ora
all’aspetto leggermente sotto le aspettative ossia il dividendo
complessivo: Quest’anno il dividendo si attesterà al 5.84% mentre il
nostro target era quantomeno sopra il 6%. Certo non è che sia una
grandissima differenza, più psicologica che non reale, però parte
gli questa sottoperformance in termini di dividendi è anche dovuta a
un calcolo non perfettamente colletto: Enel stacca il primo dividendo
la terza settimana di gennaio, poiché il nostro portafoglio Italia
inizia circa in quella data l’algoritmo ha considerato tre dividermi
invece che due e dal punto di vista contabile questo non è molto
corretto. Ti ho non toglie che vuoi possiate tranquillamente tenervi
Enel fino al 23 gennaio e raggiungerete così un rendimento da
dividendo del circa 6,3%, per quanto mi riguarda Naturalmente la
rendita dovuta ai dividermi per quest’anno sarà comunque pari al
5,84%.
Per essere ancora
più precisi quest’anno il primo dividendo da parte di Enel è stato
staccato il 24 gennaio mentre nel 2023 lo stacco avverrà il 23
gennaio, poiché l’algoritmo considera un range temporale di un anno
il dividendo del 24 gennaio 2022 ed il dividendo del 23 gennaio 2023
sono stati considerati all’interno dei 12 mesi di vita del
portafoglio Italia.
Spero abbiate notato
come faccio sempre tutto nella massima trasparenza anche quando le
cose non vanno come prospettato, per quanto lo scarto sia tutto
sommato minimo.
A questo punto non
mi resta che darvi appuntamento alla prossima settimana per altre
opportunità di mercato.
Tengo infine a
precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole
essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi
indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.
Spero di aver fatto
cosa gradita lasciando link diretti a tutti i dati senza passare per
servizi di pubblicità. Per questo mi auguro che siate così gentili,
vista la completa gratuità del sito, di fare almeno un click su un
banner presente nella pagina e mettere un like se l’articolo è di
vostro gradimento.
Vi ricordo che
chiunque voglia essere tempestivamente informato sulle novità
pubblicate dal blog può iscriversi alla mailing list qui a destra.
Inoltre tenete presente che l’iscrizione è portata a termine solo se
viene confermata dopo aver cliccato sul link che vi verrà spedito a
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Torniamo alle consuetudini e quindi, essendo all’inizio del mese,
analizziamo il portafoglio Italia. Abbiamo avuto indubbiamente tre
settimane di recupero che però analizzate giorno per giorno non
hanno sicuramente dato quel trend lineare tipico dei mercati toro.
Benché la natività non sia sicuramente tra le più alte in questo
periodo, va anche tenuto a mente qualche episodio che la dicono lunga
sulla fase attuale di mercato. Ad esempio prendiamo la conferenza
stampa di Powell, prima è stato rilasciato un comunicato stampa in
cui si faceva intravedere un rallentamento della politica
restrittiva, dopodiché le risposte dello stesso Powell alla
conferenza stampa hanno, se possibile, ancora più inasprito le
prospettive monetarie. In poche decine di minuti i mercati americani
sono passati da territorio positivo a un meno 3 % del NASDAQ. Analoga
si è verificata anche sul mercato dei cambi: Ad esempio sul cambio
AUDUSD avevo aperto da un paio di giorni una posizione short che ho
dovuto chiudere con uno stop loss anche se pochi minuti dopo il
cambio ha addirittura accelerato verso la direzione ribassista.
Questo giusto per
puntualizzare che in casi di alta volatilità addirittura intraday
c’è poco da fare se non proteggersi con stop loss.
Ma torniamo ora più
nello specifico del portafoglio Italia e quindi anche dell’andamento
del Ftse Mib. Per chi ancora non lo conoscesse riporto brevemente
cosa sia il portafoglio Italia e quali scopi si prefigge:
Come promesso la settimana scorsa ecco L’aggiornamento del portafoglio Italia. Senza girarci tanto attorno diciamo che prestazioni quest’anno non sono state sicuramente delle migliori. Il motivo principale di ciò è sicuramente il contesto non favorevole di tutti i mercati azionari, ivi incluso quello italiano, dovuto principalmente sia al contesto geopolitico che politiche monetarie restrittive delle banche centrali e di cui abbiamo diffusamente parlato molti altri post. Naturalmente ciò non deve essere una scusa, infatti si può sempre migliorare a prescindere dalle condizioni esterne.
Per chi ancora non
lo conoscesse ripetiamo brevemente cosa sia il Portafoglio Italia:
Questa prima settimana del mese torniamo ad occuparci nuovamente del
portafoglio Italia. Per chi ancora non conosce il Portafoglio Italia
è una selezione di titoli negoziati nel mercato italiano
caratterizzati da un alto dividendo e bassa volatilità. Lo strumento
ideale per coloro che pur non volendo rinunciare ai profitti del
mercato azionario al contempo vogliono grantirsi flussi cedolari
importanti e tenere a bada le oscillazioni del proprio capitale. Tale
selezione è effettuata su basi puramente quantitative da un
algoritmo da me sviluppato, l’attuale composizione è riportata qua
sotto:
Questa settimana Torniamo ad occuparci del portafoglio Italia
aggiornando tutti i lettori con le ultime novità. Le ultime
settimane sono state caratterizzate da una volatilità meglio ma
all’interno di uno specifico range. Il portafoglio Italia ha comunque
dimostrato ancora una volta una maggiore stabilità rispetto
all’indice di riferimento pur non compromettendo le performance nelle
fasi rialsite. Da inizio anno la differenza tra l’indice italiano e
lo stesso portafoglio Italia e ricerca il 3% in favore di
quest’ultimo come evidenziato nella figura sottostante: