Un brevissimo aggiornamento sul Portafoglio Italia, in particolare su
SAES GETTERS. Nel post di due giorni fa vi ho scritto che il
Portafoglio Italia 2022 era da considerarsi liquidato in attesa di
prezzi più convenienti almeno sul breve termine. Naturalmente,
trattandosi di Sabato, le operazioni di vendita sono state possibili
non prima di Lunedì (ieri). Spero che chi segue il Portafoglio
Italia abbia seguito tale indicazione poiché a seguito della notizia
della vendita Memry Corporation e Saes Smart Materials il titolo ha
fatto un balzo di circa +30%.
Non posso
sicuramente prendermi il merito di ciò, trattasi di c**o, ma che
comunque grazie a questo rialzo il Portafoglio Italia è riuscito a
rimettersi in linea con il FTSE MIB, anzi a batterlo seppur di poco.
Detto ciò continuo
comunque a prediligere una buona quota di liquidità in questa fase,
ognuno naturalmente faccia le proprie considerazioni.
Dopo una settimana di pausa rieccoci qui. Come ogni inizio mese
facciamo il punto sul portafoglio Italia. L’ultimo mese è stato
sicuramente positivo per tutti gli indici azionari e soprattutto per
quello italiano, vecchietti versi anche troppo positivo Infatti tassi
di crescita così alti in così breve tempo sono difficilmente
sostenibili sul lungo termine. La regione principale di tale
ottimismo risiede nella aspettative del mercato in una politica più
accomodante da parte delle banche centrali in primis della Fed, o
meglio più che puliti che accomodanti si aspettano quantomeno
politiche meno restrittive. Le due settimane a venire saranno di chi
vive nel comprendere se cari aspettative saranno poi oggettivamente
confermate o se le politiche monetarie continueranno il loro
carattere estremamente “hawkish”. Nel frattempo non chiesta
che goderci il momento ed approfittarne.
Per quanto riguarda
il portafoglio Italia ci sono diverse buone notizie e una forse
leggermente sotto le aspettative, per lo meno le mie.
Nell’ultimo mese il portafoglio Italia ha messo a Segno un rialzo delle 10% contro uno scarso 9% del FTSE Mib andando così a recuperare ulteriormente il gatto che si era creato a metà anno come si evince dalla figura qui sotto:
Da inizio anno il
portafoglio Italia ha perso quindi il 9,17% contro il 9.01% del Ftse
Mib, certo quest’anno non è finora riuscito a battere l’indice ma le
due prestazioni sono veramente similari e non escludo che da qui al
31 dicembre le cose si ribaltino. Il maggior contributo dell’ultimo
recupero sono stati qui titoli che durante l’anno invece sono stati
maggiormente penalizzati e mi riferisco In particolare ad Unieuro ed
Enel. Come si evince dalla tabella sotto riportata il titolo migliore
è stato Eni e ricordo che esso è entrato a seguito di una rotazione
che tra l’altro ci ha impedito di perdere un sacco di soldi su
Telecom Italia, segue a stretto giro Bayer e poi Terna:
Va poi anche
sottolineato che, è inutile girarci intorno, i due eventi principali
di quest’anno, ossia, la guerra in Ucraina ed il repentino rialzo dei
tassi, hanno costituito due elementi statistici veramente particolari
che avrebbero potuto mettere in seria difficoltà un algoritmo che si
basa sulla storia pregressa e sulle correlazioni tra titoli. A metà
anno questo è avvenuto sicuramente in maniera preponderante e poi
pian piano le anomalie statistiche si sono inevitabilmente assorbite
ed hanno riportato le performance delle portafoglio Italia in linea
con quelle dell’indice principale. Diciamo anche che per chi fosse
entrato a metà anno nel portafoglio Italia avrebbe fatto un sacco di
soldi.
Rimane poi
l’evidente sovra performance se si guarda al lungo periodo come
riportato dalla grafico qui sotto:
Dall’inizio del 2018
il portafoglio Italia è in positivo del 19% mentre il FTSE Mib lo è
del 5,09%.
Veniamo ora
all’aspetto leggermente sotto le aspettative ossia il dividendo
complessivo: Quest’anno il dividendo si attesterà al 5.84% mentre il
nostro target era quantomeno sopra il 6%. Certo non è che sia una
grandissima differenza, più psicologica che non reale, però parte
gli questa sottoperformance in termini di dividendi è anche dovuta a
un calcolo non perfettamente colletto: Enel stacca il primo dividendo
la terza settimana di gennaio, poiché il nostro portafoglio Italia
inizia circa in quella data l’algoritmo ha considerato tre dividermi
invece che due e dal punto di vista contabile questo non è molto
corretto. Ti ho non toglie che vuoi possiate tranquillamente tenervi
Enel fino al 23 gennaio e raggiungerete così un rendimento da
dividendo del circa 6,3%, per quanto mi riguarda Naturalmente la
rendita dovuta ai dividermi per quest’anno sarà comunque pari al
5,84%.
Per essere ancora
più precisi quest’anno il primo dividendo da parte di Enel è stato
staccato il 24 gennaio mentre nel 2023 lo stacco avverrà il 23
gennaio, poiché l’algoritmo considera un range temporale di un anno
il dividendo del 24 gennaio 2022 ed il dividendo del 23 gennaio 2023
sono stati considerati all’interno dei 12 mesi di vita del
portafoglio Italia.
Spero abbiate notato
come faccio sempre tutto nella massima trasparenza anche quando le
cose non vanno come prospettato, per quanto lo scarto sia tutto
sommato minimo.
A questo punto non
mi resta che darvi appuntamento alla prossima settimana per altre
opportunità di mercato.
Tengo infine a
precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole
essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi
indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.
Spero di aver fatto
cosa gradita lasciando link diretti a tutti i dati senza passare per
servizi di pubblicità. Per questo mi auguro che siate così gentili,
vista la completa gratuità del sito, di fare almeno un click su un
banner presente nella pagina e mettere un like se l’articolo è di
vostro gradimento.
Vi ricordo che
chiunque voglia essere tempestivamente informato sulle novità
pubblicate dal blog può iscriversi alla mailing list qui a destra.
Inoltre tenete presente che l’iscrizione è portata a termine solo se
viene confermata dopo aver cliccato sul link che vi verrà spedito a
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Come ogni inizio mese facciamo il punto sul Portafoglio Italia 2022.
Tali analisi vanno effettuate soprattutto quando le condizioni di
mercato si mostrano avverse. Iniziano col ricordare che il
portafoglio Italia è nato come proposta di investimento per coloro
che volevano garantirsi un rendimento cedolare significativo e allo
stesso tempo conservare il più possibile il capitale investito, anzi
vederlo crescere nel tempo, è possibile a cui pare che tale
obiettivo sia stato fin qui raggiunto.
Riporto brevemente i
criteri di selezione dei titoli.
Per comporre un
portafoglio valido per l’anno Y si procede come segue:
Questa settimana Torniamo ad occuparci del portafoglio Italia
aggiornando tutti i lettori con le ultime novità. Le ultime
settimane sono state caratterizzate da una volatilità meglio ma
all’interno di uno specifico range. Il portafoglio Italia ha comunque
dimostrato ancora una volta una maggiore stabilità rispetto
all’indice di riferimento pur non compromettendo le performance nelle
fasi rialsite. Da inizio anno la differenza tra l’indice italiano e
lo stesso portafoglio Italia e ricerca il 3% in favore di
quest’ultimo come evidenziato nella figura sottostante:
Questa settimana, come periodicamente faccio, dedicherò il post
della settimana all’aggiornamento dell’andamento del Portafoglio
Italia 2022.
Per chi fosse nuovo di questo sito, ricordo che il Portafoglio Italia
è un portafoglio composto sempre da 10 società tutte aventi il
medesimo peso, ossia fatto 100 il valore complessivo, al momento
dell’acquisto ogni società ha un controvalore di 10.
Gli obbiettivi di questa selezione è garantire un flusso cedolare
superiore all’indice italiano (che ne costituisce il benchmark) ed
allo stesso tempo abbassare il più possibile la volatilità.
Tutto ciò ha come obbiettivo raggiungere l’indipendenza
finanziaria. Essere indipendenti per me è stato sempre sinonimo di
libertà. La libertà però deve essere anche dal mercato stesso:
sarebbe stato altrettanto coercitivo passare ore al giorno davanti ad
un terminale, così ho elaborato un algoritmo di selezione automatica
di titoli.
Ma veniamo ora ai risultati. L’annuncio da parte del board di TIM di NON distribuire alcun dividendo neanche per la versione Risparmio, ha reso necessario la revisione della composizione del Portafoglio Italia proprio perché esso non rientrava più nei criteri di appartenenza al portafoglio stesso. La composizione attuale è riportata di seguito con i titoli liquidati in rosso:
Giornata veramente difficili questi e non solo per quanto riguarda i
mercati, anzi i veri problemi sono altrove e me ne rendo
perfettamente conto.
In questo blog mi
occupo però di investimenti e comunque di questi parleremo.
Come promesso nel post di un paio di giorni fa ho rielaborato il Portafoglio Italia 2022 in funzione dell’annuncio da parte di TIM di non distribuire alcun dividendo neanche per le azioni risparmio. Parliamoci chiaro però, al di là dell’episodio di TIM, il quadro presenta delle difficoltà intrinseche che non possono essere ignorate. Quando un indice (il MIB) arriva a perdere il -6,24% in un solo giorno siamo di fronte ad un sentiment di mercato in cui si vende tutto indistintamente senza fare alcuna distinzione.
Proprio a riprova di
ciò la performance settimanale del Portafoglio Italia è stata
sostanzialmente in linea con il MIB: -12,73% vs -12,84%, non è una
così piccola differenza a favore del Portafoglio Italia a poter
essere considerata significativa.
Operativamente ciò
che ho fatto è relativamente semplice: ho applicato l’algoritmo
escludendo il titolo Telecom Italia Risparmio e naturalmente ho
aggiornato tutti i dati storici fino alla giornata di Venerdì.
Finalmente ci siamo, ecco il nuovo Portafoglio Italia 2022 che indica
un paniere di 10 titoli ad alto dividendo ed a bassa volatilità
complessiva su cui puntare per questo anno. Questo portafoglio, lo
sapete, è adatto a quegli investitori che tengono ad avere un flusso
cedolare importante e limitare le oscillazioni del capitale.
Prima però penso sia doveroso fare un commento suppletivo allo scorso post su Netflix. Questa settimana sono usciti i risultati trimestrali ed il mercato li ha accolti decisamente male facendo perdere al titolo poco più del 20%. Poiché questo articolo è dedicato ad un altro argomento non penso sia opportuno dilungarmi in analisi al riguardo, ci tengo solo a precisare che, a mio avviso, la reazione del mercato è stata eccessiva da una parte e dall’altra il certificate è ancora più che valido visto che il ribasso si è arrestato proprio sul supporto individuato la settimana scorsa che coincide con la barriera stessa.
Detto ciò veniamo
al nostro Portafoglio Italia. Iniziamo con il tirare le somme del
2021. Proprio questa settimana è stato rotto il massimo storico
portando il controvalore a 13100€, ricordando che eravamo partiti
nel 2018 con una somma di riferimento pari a 10000€. A fronte di un
+31%, il FTSE-MIB a messo a segno poco più del 15%, insomma in tre
anni con il tipo di selezione adottata ho raddoppiato la performance
dell’indice stesso. L’andamento complessivo di entrambe è
riportato sul grafico sottostante: