La settimana Appena trascorsa ha fatto segnare un ulteriore avanzamento delle quotazioni dei mercati azionari a dispetto di quanto mi aspettassi. Come ho scritto sia nelle post della scorsa settimana sia in quello infrasettimanale, ho liquidato la posizione del portafoglio Italia alla data di lunedì scorso. Malgrado le sedute successive abbiano ulteriormente fatto salire le quotazioni il confronto tra il portafoglio Italia congelato ai pezzi di lunedì ed il livello del fucile alla data di Venerdì è comunque positivo: +3.03% vs 2.39%.
Certo se avessi
portato il portafoglio fino a la data di venerdì la differenza
sarebbe stata ancora maggiore non solo grazie al bacio di Saes
Getters ma anche all’ottima intonazione delle Utility.
Da qui alle prossime
sedute Quindi avremo un andamento del portafoglio Italia
perfettamente costante visto che si è trasformato in completa
liquidità, mentre seguiremo le oscillazioni del FTSE MIB settimana
per settimana. Naturalmente per chi pensa che i mercati azionari
possono ulteriormente crescere nelle sedute immediatamente future
nulla impedisce di mantenere la posizione, anzi chi non avesse
venduto lunedì ha sicuramente fatto meglio di me per ora.
Personalmente
rimango comunque convinto che quello a cui stiamo assistendo è il
contrario del “Panic Selling” (si può definire “Panic
Buying”?), per cui gli operatori hanno timore di rimanere fuori
dalle occasioni e si affrettano a comprare. Storicamente situazioni
di questo genere portano sempre a bruschi risvegli.
Ora passiamo al
prodotto di questa settimana. Ho voluto intitolare questo articolo
“il certificato di Warren Buffet” semplicemente perché i
tre sottostanti che lo compongono sono tre titoli storici che fanno
parte del portafogli di Warren Buffett. Si tratta di un prodotto che
sto monitorando da un po’ e sto aspettando un ulteriore calo di Apple
per effettuare l’ingresso. Ciò non toglie che il certificato sia
comunque interessante anche ai prezzi attuali, vediamone le
caratteristiche:
Dopo una settimana di pausa rieccoci qui. Come ogni inizio mese
facciamo il punto sul portafoglio Italia. L’ultimo mese è stato
sicuramente positivo per tutti gli indici azionari e soprattutto per
quello italiano, vecchietti versi anche troppo positivo Infatti tassi
di crescita così alti in così breve tempo sono difficilmente
sostenibili sul lungo termine. La regione principale di tale
ottimismo risiede nella aspettative del mercato in una politica più
accomodante da parte delle banche centrali in primis della Fed, o
meglio più che puliti che accomodanti si aspettano quantomeno
politiche meno restrittive. Le due settimane a venire saranno di chi
vive nel comprendere se cari aspettative saranno poi oggettivamente
confermate o se le politiche monetarie continueranno il loro
carattere estremamente “hawkish”. Nel frattempo non chiesta
che goderci il momento ed approfittarne.
Per quanto riguarda
il portafoglio Italia ci sono diverse buone notizie e una forse
leggermente sotto le aspettative, per lo meno le mie.
Nell’ultimo mese il portafoglio Italia ha messo a Segno un rialzo delle 10% contro uno scarso 9% del FTSE Mib andando così a recuperare ulteriormente il gatto che si era creato a metà anno come si evince dalla figura qui sotto:
Da inizio anno il
portafoglio Italia ha perso quindi il 9,17% contro il 9.01% del Ftse
Mib, certo quest’anno non è finora riuscito a battere l’indice ma le
due prestazioni sono veramente similari e non escludo che da qui al
31 dicembre le cose si ribaltino. Il maggior contributo dell’ultimo
recupero sono stati qui titoli che durante l’anno invece sono stati
maggiormente penalizzati e mi riferisco In particolare ad Unieuro ed
Enel. Come si evince dalla tabella sotto riportata il titolo migliore
è stato Eni e ricordo che esso è entrato a seguito di una rotazione
che tra l’altro ci ha impedito di perdere un sacco di soldi su
Telecom Italia, segue a stretto giro Bayer e poi Terna:
Va poi anche
sottolineato che, è inutile girarci intorno, i due eventi principali
di quest’anno, ossia, la guerra in Ucraina ed il repentino rialzo dei
tassi, hanno costituito due elementi statistici veramente particolari
che avrebbero potuto mettere in seria difficoltà un algoritmo che si
basa sulla storia pregressa e sulle correlazioni tra titoli. A metà
anno questo è avvenuto sicuramente in maniera preponderante e poi
pian piano le anomalie statistiche si sono inevitabilmente assorbite
ed hanno riportato le performance delle portafoglio Italia in linea
con quelle dell’indice principale. Diciamo anche che per chi fosse
entrato a metà anno nel portafoglio Italia avrebbe fatto un sacco di
soldi.
Rimane poi
l’evidente sovra performance se si guarda al lungo periodo come
riportato dalla grafico qui sotto:
Dall’inizio del 2018
il portafoglio Italia è in positivo del 19% mentre il FTSE Mib lo è
del 5,09%.
Veniamo ora
all’aspetto leggermente sotto le aspettative ossia il dividendo
complessivo: Quest’anno il dividendo si attesterà al 5.84% mentre il
nostro target era quantomeno sopra il 6%. Certo non è che sia una
grandissima differenza, più psicologica che non reale, però parte
gli questa sottoperformance in termini di dividendi è anche dovuta a
un calcolo non perfettamente colletto: Enel stacca il primo dividendo
la terza settimana di gennaio, poiché il nostro portafoglio Italia
inizia circa in quella data l’algoritmo ha considerato tre dividermi
invece che due e dal punto di vista contabile questo non è molto
corretto. Ti ho non toglie che vuoi possiate tranquillamente tenervi
Enel fino al 23 gennaio e raggiungerete così un rendimento da
dividendo del circa 6,3%, per quanto mi riguarda Naturalmente la
rendita dovuta ai dividermi per quest’anno sarà comunque pari al
5,84%.
Per essere ancora
più precisi quest’anno il primo dividendo da parte di Enel è stato
staccato il 24 gennaio mentre nel 2023 lo stacco avverrà il 23
gennaio, poiché l’algoritmo considera un range temporale di un anno
il dividendo del 24 gennaio 2022 ed il dividendo del 23 gennaio 2023
sono stati considerati all’interno dei 12 mesi di vita del
portafoglio Italia.
Spero abbiate notato
come faccio sempre tutto nella massima trasparenza anche quando le
cose non vanno come prospettato, per quanto lo scarto sia tutto
sommato minimo.
A questo punto non
mi resta che darvi appuntamento alla prossima settimana per altre
opportunità di mercato.
Tengo infine a
precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole
essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi
indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.
Spero di aver fatto
cosa gradita lasciando link diretti a tutti i dati senza passare per
servizi di pubblicità. Per questo mi auguro che siate così gentili,
vista la completa gratuità del sito, di fare almeno un click su un
banner presente nella pagina e mettere un like se l’articolo è di
vostro gradimento.
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chiunque voglia essere tempestivamente informato sulle novità
pubblicate dal blog può iscriversi alla mailing list qui a destra.
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Torniamo alle consuetudini e quindi, essendo all’inizio del mese,
analizziamo il portafoglio Italia. Abbiamo avuto indubbiamente tre
settimane di recupero che però analizzate giorno per giorno non
hanno sicuramente dato quel trend lineare tipico dei mercati toro.
Benché la natività non sia sicuramente tra le più alte in questo
periodo, va anche tenuto a mente qualche episodio che la dicono lunga
sulla fase attuale di mercato. Ad esempio prendiamo la conferenza
stampa di Powell, prima è stato rilasciato un comunicato stampa in
cui si faceva intravedere un rallentamento della politica
restrittiva, dopodiché le risposte dello stesso Powell alla
conferenza stampa hanno, se possibile, ancora più inasprito le
prospettive monetarie. In poche decine di minuti i mercati americani
sono passati da territorio positivo a un meno 3 % del NASDAQ. Analoga
si è verificata anche sul mercato dei cambi: Ad esempio sul cambio
AUDUSD avevo aperto da un paio di giorni una posizione short che ho
dovuto chiudere con uno stop loss anche se pochi minuti dopo il
cambio ha addirittura accelerato verso la direzione ribassista.
Questo giusto per
puntualizzare che in casi di alta volatilità addirittura intraday
c’è poco da fare se non proteggersi con stop loss.
Ma torniamo ora più
nello specifico del portafoglio Italia e quindi anche dell’andamento
del Ftse Mib. Per chi ancora non lo conoscesse riporto brevemente
cosa sia il portafoglio Italia e quali scopi si prefigge:
Come promesso la settimana scorsa ecco L’aggiornamento del portafoglio Italia. Senza girarci tanto attorno diciamo che prestazioni quest’anno non sono state sicuramente delle migliori. Il motivo principale di ciò è sicuramente il contesto non favorevole di tutti i mercati azionari, ivi incluso quello italiano, dovuto principalmente sia al contesto geopolitico che politiche monetarie restrittive delle banche centrali e di cui abbiamo diffusamente parlato molti altri post. Naturalmente ciò non deve essere una scusa, infatti si può sempre migliorare a prescindere dalle condizioni esterne.
Per chi ancora non
lo conoscesse ripetiamo brevemente cosa sia il Portafoglio Italia:
Come ogni inizio mese facciamo il punto sul Portafoglio Italia 2022.
Tali analisi vanno effettuate soprattutto quando le condizioni di
mercato si mostrano avverse. Iniziano col ricordare che il
portafoglio Italia è nato come proposta di investimento per coloro
che volevano garantirsi un rendimento cedolare significativo e allo
stesso tempo conservare il più possibile il capitale investito, anzi
vederlo crescere nel tempo, è possibile a cui pare che tale
obiettivo sia stato fin qui raggiunto.
Riporto brevemente i
criteri di selezione dei titoli.
Per comporre un
portafoglio valido per l’anno Y si procede come segue:
Questa prima settimana del mese torniamo ad occuparci nuovamente del
portafoglio Italia. Per chi ancora non conosce il Portafoglio Italia
è una selezione di titoli negoziati nel mercato italiano
caratterizzati da un alto dividendo e bassa volatilità. Lo strumento
ideale per coloro che pur non volendo rinunciare ai profitti del
mercato azionario al contempo vogliono grantirsi flussi cedolari
importanti e tenere a bada le oscillazioni del proprio capitale. Tale
selezione è effettuata su basi puramente quantitative da un
algoritmo da me sviluppato, l’attuale composizione è riportata qua
sotto:
Questa settimana Torniamo ad occuparci del portafoglio Italia
aggiornando tutti i lettori con le ultime novità. Le ultime
settimane sono state caratterizzate da una volatilità meglio ma
all’interno di uno specifico range. Il portafoglio Italia ha comunque
dimostrato ancora una volta una maggiore stabilità rispetto
all’indice di riferimento pur non compromettendo le performance nelle
fasi rialsite. Da inizio anno la differenza tra l’indice italiano e
lo stesso portafoglio Italia e ricerca il 3% in favore di
quest’ultimo come evidenziato nella figura sottostante:
Questa settimana, come periodicamente faccio, dedicherò il post
della settimana all’aggiornamento dell’andamento del Portafoglio
Italia 2022.
Per chi fosse nuovo di questo sito, ricordo che il Portafoglio Italia
è un portafoglio composto sempre da 10 società tutte aventi il
medesimo peso, ossia fatto 100 il valore complessivo, al momento
dell’acquisto ogni società ha un controvalore di 10.
Gli obbiettivi di questa selezione è garantire un flusso cedolare
superiore all’indice italiano (che ne costituisce il benchmark) ed
allo stesso tempo abbassare il più possibile la volatilità.
Tutto ciò ha come obbiettivo raggiungere l’indipendenza
finanziaria. Essere indipendenti per me è stato sempre sinonimo di
libertà. La libertà però deve essere anche dal mercato stesso:
sarebbe stato altrettanto coercitivo passare ore al giorno davanti ad
un terminale, così ho elaborato un algoritmo di selezione automatica
di titoli.
Ma veniamo ora ai risultati. L’annuncio da parte del board di TIM di NON distribuire alcun dividendo neanche per la versione Risparmio, ha reso necessario la revisione della composizione del Portafoglio Italia proprio perché esso non rientrava più nei criteri di appartenenza al portafoglio stesso. La composizione attuale è riportata di seguito con i titoli liquidati in rosso:
Giornata veramente difficili questi e non solo per quanto riguarda i
mercati, anzi i veri problemi sono altrove e me ne rendo
perfettamente conto.
In questo blog mi
occupo però di investimenti e comunque di questi parleremo.
Come promesso nel post di un paio di giorni fa ho rielaborato il Portafoglio Italia 2022 in funzione dell’annuncio da parte di TIM di non distribuire alcun dividendo neanche per le azioni risparmio. Parliamoci chiaro però, al di là dell’episodio di TIM, il quadro presenta delle difficoltà intrinseche che non possono essere ignorate. Quando un indice (il MIB) arriva a perdere il -6,24% in un solo giorno siamo di fronte ad un sentiment di mercato in cui si vende tutto indistintamente senza fare alcuna distinzione.
Proprio a riprova di
ciò la performance settimanale del Portafoglio Italia è stata
sostanzialmente in linea con il MIB: -12,73% vs -12,84%, non è una
così piccola differenza a favore del Portafoglio Italia a poter
essere considerata significativa.
Operativamente ciò
che ho fatto è relativamente semplice: ho applicato l’algoritmo
escludendo il titolo Telecom Italia Risparmio e naturalmente ho
aggiornato tutti i dati storici fino alla giornata di Venerdì.
Il post di questa settimana è interamente dedicato all’aggiornamento
nel portafoglio italia 2022. Poiché Quest’anno ho deciso di lasciare
il portafoglio pubblicamente è anche doveroso rilasciare
direttamente periodicamente. Per chi non lo sapesse il portafoglio
Italia è un paniere di titoli ad alto dividendo e bassa volatilità
ho pensato per quel tipo di risparmiatori che non vogliono rinunciare
ad una quota di investimenti sull’azionario ma che al contempo
cercano la maggiore stabilità possibile.
La composizione del portafoglio Italia e maggiori informazioni al riguardo possono essere trovate a questo link.
La settimana appena trascorsa come la precedente è stata monopolizzata dalle notizie provenienti dall’Ucraina il mercato si è allertato seguendo le notizie che mano mano giungevano dal fronte orientale.