Il certificato di Warren Buffet per un +11%

La settimana Appena trascorsa ha fatto segnare un ulteriore avanzamento delle quotazioni dei mercati azionari a dispetto di quanto mi aspettassi. Come ho scritto sia nelle post della scorsa settimana sia in quello infrasettimanale, ho liquidato la posizione del portafoglio Italia alla data di lunedì scorso. Malgrado le sedute successive abbiano ulteriormente fatto salire le quotazioni il confronto tra il portafoglio Italia congelato ai pezzi di lunedì ed il livello del fucile alla data di Venerdì è comunque positivo: +3.03% vs 2.39%.

Certo se avessi portato il portafoglio fino a la data di venerdì la differenza sarebbe stata ancora maggiore non solo grazie al bacio di Saes Getters ma anche all’ottima intonazione delle Utility.

Da qui alle prossime sedute Quindi avremo un andamento del portafoglio Italia perfettamente costante visto che si è trasformato in completa liquidità, mentre seguiremo le oscillazioni del FTSE MIB settimana per settimana. Naturalmente per chi pensa che i mercati azionari possono ulteriormente crescere nelle sedute immediatamente future nulla impedisce di mantenere la posizione, anzi chi non avesse venduto lunedì ha sicuramente fatto meglio di me per ora.

Personalmente rimango comunque convinto che quello a cui stiamo assistendo è il contrario del “Panic Selling” (si può definire “Panic Buying”?), per cui gli operatori hanno timore di rimanere fuori dalle occasioni e si affrettano a comprare. Storicamente situazioni di questo genere portano sempre a bruschi risvegli.

Ora passiamo al prodotto di questa settimana. Ho voluto intitolare questo articolo “il certificato di Warren Buffet” semplicemente perché i tre sottostanti che lo compongono sono tre titoli storici che fanno parte del portafogli di Warren Buffett. Si tratta di un prodotto che sto monitorando da un po’ e sto aspettando un ulteriore calo di Apple per effettuare l’ingresso. Ciò non toglie che il certificato sia comunque interessante anche ai prezzi attuali, vediamone le caratteristiche:

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Meglio prediligere la prudenza con i colossi del tech

Il rialzo dell’ultima seduta della settimana degli indici azionari europei è assolutamente un falso segnale da evitare. A mio avviso già da lunedì uno storno che si mangerà tutto o quasi il rialzo avvenuto venerdì.

Infatti, in maniera del tutto imprevista, non appena si è cominciato a parlare di Price cap in Europa la risposta russa è stata quella di chiudere il gasdotto nord stream 1. Strano vero? In altre parole se un compratore tenta di acquistare un bene senza avere potere contrattuale il venditore può tranquillamente rifiutarsi di venderglielo.

In realtà, esclusi gli ingenui, tutti bene sanno che la mossa del price cap non è finalizzata all’abbassamento del prezzo del gas, anzi il io suo effetto è esattamente il contrario e lo verificherete domani dall’andamento delle quotazioni, bensì quello di la guerra non dichiarata (ufficialmente) contro la Russia. Ricordate lo scorso post? “Russia out, Germany down”.

Naturalmente non si possono presentare sacrifici all’opinione pubblica prendendosi interamente la responsabilità, quindi presentare una proposta con il dichiarato intento di abbassare il prezzo del gas poi perseguire in realtà tutt’altro scopo (eterogenesi dei fini) è sicuramente un escamotage comunicativo apprezzabile. Ciò non toglie che la realtà dei fatti prima o poi prendi presenterà il proprio conto è sarà una recessione.

In questo contesto è sempre meglio mantenersi liquidi, anche se mi rendo conto che con questo tasso di inflazione non è una scelta facile né piacevole. Un’alternativa può essere quella di selezionare i prodotti a basso rischio che per lo meno possano attenuare la perdita di valore dovuta all’interazione. Uno di questi prodotti potrebbe essere il seguente:

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Apple ed AMD per un quasi 12% annuo

Settimana di leggero ritracciamento un po’ per tutti gli indici azionari. Nulla di sconvolgente per ora.

Ben diversa è invece la situazione dell’economia reale. Tempo fa, ad inizio marzo, all’inizio della pandemia, scrissi un articolo dal titolo “La caduta degli dei. Come comportarsi quando tutto cambia”, sottolineavo come, banalmente, le banche centrali ben poco avrebbero potuto nell’incidere sulla situazione sanitaria e così è stato. Il concentrarsi esclusivamente sugli stimoli monetari lasciando al mercato la produzione e la distribuzione dei vaccini ci ha portato in tutta Europa ad avere ritardi in entrambi i fronti. Tutto ciò per perseverare nell’ideologia odierna per cui lo stato non deve mai occuparsi direttamente di produzione. Gli effetti li abbiamo sotto gli occhi di tutti.

Conclusione, dovremmo tenerci la pandemia ancora per molto tempo, con buona pace di tutte quelle anime candide che ancora credono nell’efficienza della mano invisibile.

A questo punto, non resta da far altro che prendere atto della situazione ed agire di conseguenza.

Per questo ho rivolto la mia attenzione oltre oceano, Continua a leggere…