Strategia per un 17% su NVIDA ed altri

Possiamo definire la settimana appena conclusa come una settimana interlocutoria. Per essere più analitici possiamo dire che abbiamo assistito ad un movimento laterale su tutti gli gli indici con la differenza che il FTSE MIB italiano sta la lateralizzando all’interno di un movimento di ritracciamento, mentre quelli americani sono in una fase laterale ma con un limite superiore coincidente con i massimi storici.

Se poi sommiamo a ciò il fatto che stiamo entrando in una periodo stagionale statisticamente non favorevole ai corsi azionari possiamo concludere che è meglio muoversi con estrema prudenza in questo periodo.

Quindi dopo avervi annoiato la settimana scorsa con un’analisi approfondita delle dinamiche dei prezzi sul mercato obbligazionario (che ripeto attualmente presenta delle occasioni veramente irripetibili paragonabili a quello che è successo durante il periodo della crisi del debito sovrano), torniamo ad occuparci di un bel prodotto con airbag che può addirittura servire come strategia di recovery.

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Il certificato di questa settimana presenta l’opzione airbag ma allo stesso tempo una cedola veramente alta pari al 1,42% mensile. Prima di addentrarci nella struttura, vi riporto qual è la mia strategia attuale: mi sto liberando dei certificati senza opzioni aggiuntive per andare ad acquistare certificati che abbiano od un airbag o delle cedole incondizionate. Il certificato di oggi rientra nella prima categoria:

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Strategia con protezione su petroliferi europei per un 13%

Questa è stata la settimana in cui la BCE ha avviato un’inversione dei tassi di interesse, infatti, come previsto, la Banca centrale europea (BCE) ha ridotto i tassi di riferimento di 25 punti base, nonostante il recente aumento dell’inflazione nella zona euro. Tuttavia, i mercati finanziari avevano già ampiamente anticipato questa decisione. Nei giorni precedenti, l’euro si era già indebolito significativamente rispetto al franco svizzero. Considerando la solidità del mercato del lavoro nell’Eurozona e la conseguente pressione salariale, è probabile che le autorità monetarie mantengano i tassi di interesse stabili durante l’estate. Ulteriore dimostrazione che tutti quei tagli prospettati ad inizio anno, che mi trovavano molto scettico, non ci saranno.

Nel frattempo, con poco meno di 77$, abbiamo visto scendere il barile sui minimi da inizio febbraio. Oltre alla volontà del cartello petrolifero OPEC+ di eliminare gradualmente alcuni dei suoi tagli alla produzione a ottobre, c’è anche gli Stati del G7 stanno facendo pressioni per la fine del conflitto in Medio Oriente, che comporterebbe una riduzione dei rischi geopolitici.

Io, purtroppo, penso che questa ultima motivazione non sia assolutamente valida e che anzi siamo solo all’inizio di fratture più profonde.

Proprio da questa considerazione nasce la strategia della settimana.

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Il certificato di questa settimana è il seguente:

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4 Banche per un 14.4% annuo ma con tanta protezione

Questa settimana si è concluso anche il mese di maggio. È possibile affermare che questo ultimo mese ha confermato comunque lo spunto rialzista dei mercati azionari anche se ho visto una più marcata lateralizzazione.

Il grafico indice italiano rende evidente tale situazione:

Va poi ricordato che questo andamento laterale è ancora più accentuato da un fatto puramente tecnico e cioè che il mese di luglio è stato anche il mese dello stacco dei dividendi di molte azioni italiane che quindi ha depresso ulteriormente il valore nominale dell’indice (se lo rettificassimo con gli indici staccati saremmo ad un livello più alto).

In questo contesto in cui molti si aspettano comunque un ritracciamento da dei livelli estremamente elevati (anche io sono uno tra questi), ho trovato un certificato estremamente interessante che coniuga un ottimo grado di protezione con un rendimento veramente ragguardevole.

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Il certificato di questa settimana è il seguente:

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Guadagnare anche a fronte di un -70%, si può!

La settimana appena trascorsa ha confermato la fase di ritracciamento già avviata nelle scorse settimane. Siamo ancora lontanissimi dal potere definire questo movimento come un’inversione di tendenza, bensì siamo ancora di fronte ad un riassorbimento dell’ipercomprato generato nei mesi passati.

Prendendo come esempio il FTSE MIB possiamo notare che finché non si vada a rompere la quota 30000 punti, evidenziata dalla Linea Blu più in alto, non si potrà certo parlare di inversione di tendenza.

Per quanto riguarda il Nasdaq il ribasso è anche più marcato e vi faccio notare che il formaggio di nuovi massimi crescenti in corrispondenza di massimi decrescenti sull’indice stocastico, ha, alla fine, spostato il ribasso che stiamo osservando nelle ultime sedute.

Avevo già individuato questo tipo di divergenza a fine gennaio / inizio febbraio, ma ci sono voluti ancora circa 3 mesi prima che questo Pattern si realizzasse.

Fatta questa prima analisi generale dei mercati permettetemi di illustrarmi la novità di questa settimana che avevo anticipato nello scorso post.

Come hai scritto la volta scorsa chi tengo affinché questo blog rimanga sia gratuito sia indipendente, ossia che i prodotti qui presentati non vengano sponsorizzati da alcun emittente.

Fortunatamente mi trovo nelle condizioni di poter scegliere e quindi di non dovere a tutti i costi rincorrere le varie proposte di monetizzazione di questo sito. Ad ogni modo, fa sempre piacere avere dei feedback di apprezzamento da parte di voi lettori che immagino siate anche investitori.

Ho deciso così di avviare una raccolta fondi del tutto volontaria, ossia nessun contenuto di questo sito sarà sottoposto a un pagamento di qualsiasi tipo. Quindi se apprezzate qualche articolo o se seguendo alcune analisi riportate in questo sito avete guadagnato una certa cifra potete pensare di lasciare una donazione (se volete anche simbolica) cliccando sul link in alto a destra. Potete pagare sia con carta di credito che con PayPal da quello che ho visto.

Affinché la trasparenza sia massima ho voluto riportare in questo sito la cifra che mano a mano si andrà a raccogliere.

Detto ciò veniamo al certificato della settimana.

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Come resistere anche a ribassi monster!

Questa settimana si è verificata la rottura del canale laterale del FTSE MIB che da diverse settimane si era andato a configurare. Anche in questo blog avevamo seguito questa figura tecnica dicendo che una rottura in un verso o nell’altro avrebbe determinato il corso delle sedute successive. In questo caso abbiamo in effetti ha assistito ad un caso da manuale: Alla rottura del canale superiore di cognizione su base giornaliera i prezzi si sono mantenuti al di sopra di tale livello trasformando così quello che era una resistenza in un supporto. Tale dinamica può essere poi difficilmente rilevata nei grafico sottostante:

Ancora maggiore è la forza dimostrata dall’indice NASDAQ che ha fatto registrare i suoi massimi storici andando in inequivocabilmente ad invalidare un timido finale di debolezza manifestato nelle sedute precedenti. Anche questa configurazione è facilmente deducibile dal grafico sottostante:

Fin qui l’analisi tecnica parla chiaro e in questo caso non lascia spazio ad interpretazioni diverse.

Altra prospettiva invece è quella che proviene dall’analisi fondamentale. Molti titoli azionari, soprattutto quelli americani, presentano dei multipli P/E estremamente elevati soprattutto in considerazione del fatto che il mercato obbligazionario offre delle alternative più che valide con questi tassi di interesse. Prima o poi questa anomalia dovrà essere riservata o con un brusco abbassamento di tasti di interesse o con una riduzione dei prezzi delle azioni (non è neanche escluso che i due fenomeni si presentino contemporaneamente!).

È proprio sulla scia di questa incertezza che propongo il seguente che certificato che il quarto e ultimo della selezione che dovrebbe essere tenuta per tutto l’anno:

  • Tipo: Fixed Cash Collect Airbag
  • ISIN: IT0006761578
  • Sottostante: Banco BPM / Societe Generale / Unicredit / Deutschebank
  • Scadenza: 11/01/2029
  • Cedola: 0,584 Mensile 7% Annuo
  • Barriera: 2.3975€ / 11,7675€ / 12.8075€ / 6,1€

Cerchiamo di mettere in fila tutte le caratteristiche di questo certificate che secondo me è veramente ottimo:

  • Flusso di premi incondizionati: Il certificato offre un flusso di premi mensili garantiti dello 0,584% (7% annuo) fino a scadenza (gennaio 2029), indipendentemente dalla performance dei sottostanti.
  • Possibilità di rimborso anticipato: A partire da gennaio 2025, il certificato può essere rimborsato anticipatamente al valore nominale (1.000 euro) se tutti i titoli del basket si trovano al di sopra del 100% degli strike price.
  • Effetto Airbag: Il premio di emissione scontato (960 euro) offre un ulteriore livello di protezione, pari a circa il 35% del valore nominale.
  • Rendimento potenziale: Il rendimento potenziale annuo, considerando appunto che è attualmente acquistabile a 965€, è stimato intorno all’8,2% in caso di lateralità del mercato e fino al -45% del peggiore dei sottostanti.
  • Protezione del capitale: La struttura del certificato offre un’elevata protezione del capitale, con un rendimento negativo limitato al -4% circa anche in caso di un calo del 70% di uno dei sottostanti.

Ora l’unica cosa che si potrebbe optare è che per questi quattro certificati si era posto un obiettivo di guadagno a doppia cifra. Questo naturalmente è vero ma bisogna avere una prospettiva globale: il certificato appena presentato ha una resilienza che quasi nessun altro ha, ma soprattutto l’obiettivo del guadagno deve essere visto complessivamente nel portafoglio. Mi spiego meglio: Nel post precedente ho analizzato un prodotto che offriva più del 14% annuo, se lo mediamo con quest’altro rendimento siamo comunque abbondantemente sopra il 10% di guadagno complessivo (11.5%) ma con un profilo di rischio sicuramente inferiore a quello che avremmo ottenuto con un unico certificato che avrebbe offerto un analogo rendimento.

Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.

Spero di aver fatto cosa gradita lasciando link diretti a tutti i dati senza passare per servizi di pubblicità. Per questo mi auguro che siate così gentili, vista la completa gratuità del sito, di fare almeno un click su un banner presente nella pagina e mettere un like se l’articolo è di vostro gradimento.

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Ultima strategia dell’anno: 14.24% annuo su Banco BPM

Probabilmente questo è l’ultimo post dell’anno, poi Vacanze di Natale e Capodanno ci faranno trascorrere una meritata pausa. È naturalmente anche tempo di bilanci e grossolanamente mi sento di poter affermare che chi ha seguito le mie strategie durante il corso del 2023 difficilmente si può per aumentare, complice naturalmente anche il buon andamento dei mercati.

Certo alcuni prodotti non sono andati come si sperava, stiamo parlando di una piccola quantità, ma solitamente le strategie di recovery hanno poi permesso di recuperare la situazione.

Come ha firmato la scorsa settimana per quanto mi riguarda non effettuerò più operazioni da qui a fine anno, proprio perché il mercato sta recentemente esprimendo dei multipli che, quantomeno nel breve termine, e rendendolo i prezzi delle azioni abbastanza care, soprattutto se si considera che attualmente il mercato obbligazionario esprime dei rendimenti di gran lunga superiore a quelli di un paio di anni fa. In un paio di post nei mesi precedenti mi sono proprio preoccupato di quanto fosse conveniente attualmente aumentare la propria esposizione nel mercato obbligazionario e chi ha seguito i miei consigli sicuramente non se ne è pentito.

Per Chi avesse un po’ di tempo libero durante le vacanze ed è un appassionato lettore consiglio un libro: “L’investitore intelligente” di Benjamin Graham in cui sono proprio affrontati con intelligenza e lungimiranza tutti gli aspetti che un investitore dovrebbe analizzare prima di acquistare o vendere titoli obbligazionari od azionari ehi come dovrebbe allocare le percentuali del proprio portafoglio a seconda delle condizioni di mercato (tanto per chiarirci non ho nessuna convenienza economica o di altro genere affinché compriate questo libro; è giusto un consiglio, come tutto ciò che viene scritto in questo blog).

Concludiamo l’anno con un certificato di cui è molto parlato nei giorni recenti su diversi canali per un motivo molto specifico che andremo ad analizzare. Partiamo dalla sua descrizione:

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Come guadagnare anche con ribassi fino a -72%

Chi mi segue da un po’ sa che i rialzi dei mesi precedenti mi lasciavano alquanto perplesso, soprattutto alla luce non tanto e non solo per le politiche monetarie delle banche centrali, ma più che altro per i “driver” che le stanno spingendo.

Sapete che la mia visione personale parte dal fatto che il vero obbiettivo è quello di sedare le rivendicazioni salariali che stanno emergendo soprattutto in America, ad esempio si legga questo articolo. D’altro canto il sistema monetario non potrà mai essere così restrittivo da massacrare l’industria manufatturiera come fu fatto all’inizio degli anni 90, questo perché nei prossimi anni, soprattutto gli Stati Uniti, dovranno riportare a casa od a casa di qualche Fedele alleato fa parte della produzione industriale fino ad oggi concessa alla Cina.

Sarà interessante nei prossimi mesi, o meglio ancora anni, vedere quale sarà il punto d’equilibrio tra queste due esigenze contrapposte.

Di fronte a scenari così incerti ho trovato un certificato che presenta un grado di protezione veramente raro ma che al contempo offre anche un rendimento di tutto rispetto poco sotto il 9% l’anno, analizziamone le caratteristiche:

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Un 8% l’anno con un prodotto super protetto

I mercati azionari globali hanno chiuso la settimana in calo, dopo un inizio positivo. Il FTSE MIB italiano ha perso lo 0,20%, a 28.870,80 punti, mentre lo S&P 500 statunitense ha perso l’1,09%, a 4.459,45 punti. Il Nasdaq Composite, che riunisce le principali società tecnologiche, ha perso l’1,74%, a 14.155,91 punti.

L’Euro Stoxx 50, l’indice azionario principale dell’area euro, ha perso lo 0,65%, a 3.541,80 punti.

L’andamento contrastato dei mercati azionari riflette l’incertezza che ancora caratterizza l’outlook economico globale. Da un lato, i dati sull’inflazione statunitense, pubblicati giovedì 14 settembre, sono risultati in linea con le attese, attestandosi al 7,3% su base annua. Questo ha contribuito a ridurre i timori di un’azione aggressiva da parte della Federal Reserve, che potrebbe portare a un rallentamento della crescita economica.

Dall’altro lato, lo sciopero dei lavoratori dell’automotive negli Stati Uniti, iniziato lunedì 11 settembre, ha pesato sull’economia statunitense e ha fatto temere un rallentamento della produzione industriale.

Nel complesso, l’andamento di questa settimana suggerisce che i mercati azionari sono ancora volatili e che gli investitori rimangono prudenti.

Come sostengo da tempo, le prospettive future per i mercati azionari restano incerte. Da un lato, la crescita economica globale dovrebbe continuare a migliorare, grazie alla ripresa della Cina e questo potrebbe sostenere l’appetito al rischio degli investitori.

Dall’altro lato, l’inflazione rimane un rischio significativo, che potrebbe portare a un aumento dei tassi di interesse e a un rallentamento della crescita economica.

Inoltre, la guerra in Ucraina rimane un fattore di incertezza, che potrebbe avere un impatto negativo sull’economia globale.

Gli investitori dovrebbero monitorare attentamente questi fattori e adattare le proprie strategie di investimento in base all’evoluzione dell’outlook economico globale.

Proprio per questi motivi, il prodotto che presento questa settimana è adatto a chi presenta un profilo di rischio estremamente moderato:

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Forti protezioni per un 9% annuo sulle banche italiane

Questa settimana è stata caratterizzata da un ritracciamento più che fisiologico direi degli indici azionari. Il FTSE MIB si è arrestato attorno a quota 28.500 punti, proprio dove passava una prima resistenza statica:

Dato comunque il trend estremamente rialzista degli ultimi mesi molti dei certificati analizzati stanno andando in rimborso anticipato. Uno di questi, tra quelli presentati in questo blog, è quello analizzato nell’articolo “Cedole settimanali per oltre il 15% con tre grandi banche

Vista la considerevole quota di liquidità che mi ritrovo in questo periodo In portafoglio ho deciso di reinvestire il capitale rimborsato con un certificato simile ma che presenti ulteriori elementi di protezione proprio perché come sapete perché un ulteriore ribasso dei corsi azionari sia molto probabile.

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Altra soluzione protettiva per un 7.7%

Sfortunatamente la scorsa settimana non ho potuto scrivere il consueto post, mi sarebbe piaciuto perché avrei voluto fornire un’alternativa al tanto declamato BTP valore. Sono perfettamente consapevole di essere fuori tempo massimo e per questo accennerò solo brevemente a quali siano, secondo me, le criticità del BTP in questione; poi presenterò comunque il prodotto che avevo selezionato perché comunque rimane un’ottima scelta per coloro che vogliono costruire un portafoglio con un profilo di rischio estremamente basso.
Il BTP valore ha una durata di 4 anni con una struttura cedolare di tipo step-up: 3.5% per i primi due anni e il 4% per gli ultimi due. Inoltre c’è anche un premio di fedeltà per chi lo detenga per tutta la durata dello 0,5%.
Attualmente abbiamo un tasso di inflazione che è abbondantemente più del doppio della cedola, ma, cosa ancora più importante, sia proprio nel mezzo di un ciclo di rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea: Per chi non avesse chiaro ancora il meccanismo diciamo che quando i tassi si alzano, a parità di altre condizioni, il valore dei titoli obbligazionari tende a scendere. La durata dei quattro anni, a mio avviso, è la peggiore su cui andare a investire: Infatti all’inizio il BTP subirà il deprezzamento dovuto all’aumento dei tassi, poi quando quest’ultimo si stabilirà (e penso ci vorrà almeno un anno e mezzo o due, magari intramezzato da qualche pausa, la sua vita residua sarà talmente corta da non poterne verificare a livello di aumento del valore.
Detto ciò, questa emissione ha avuto un successo talmente ampio da poter farmi affermare che le considerazioni fin qui scritte Non sono sicuramente condivise da un grande numero di investitori. Il tempo deciderà chi avrà avuto ragione.
Ricordo inoltre che Moody’s ha fatto slittare l’aggiornamento del rating dell’Italia che potrebbe riservare qualche spiacevole sorpresa.
Precisato ciò, veniamo al prodotto della settimana:

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