Tre banche europee per oltre il 16% all’anno

Rieccoci finalmente dopo le vacanze di Natale. Visto che è un po’ che non ci sentiamo proverò a fare una sintesi generale degli aspetti salienti dell’attualità economica per poi gettarci sulla prima strategia del 2025.

Il dollaro USA si rafforza grazie ai dati economici positivi

Il dollaro statunitense continua a guadagnare terreno, sostenuto da dati macroeconomici incoraggianti provenienti dagli Stati Uniti. L’indice dei responsabili degli acquisti per il settore dei servizi (PMI) ha sorpreso al rialzo, raggiungendo i 54,1 punti. Questo valore non solo supera le aspettative, ma si posiziona chiaramente al di sopra della soglia di 50 punti che segna il confine tra contrazione ed espansione economica.

Tuttavia, il quadro del mercato del lavoro è meno uniforme: mentre il numero di posti vacanti è aumentato, la creazione di nuovi impieghi è stata inferiore alle attese. Nonostante ciò, l’economia americana dimostra una solidità complessiva. Questo rafforza le aspettative degli investitori che ora ritengono meno probabile un rapido taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve.

Le sfide della BCE tra inflazione e crescita in rallentamento

In Europa, la Banca Centrale Europea si trova a fronteggiare un equilibrio delicato. A dicembre, l’inflazione è salita dal 2,2% al 2,4%, mettendo pressione sulle autorità monetarie affinché riducano i tassi d’interesse più lentamente rispetto a quanto previsto dal mercato. Tuttavia, l’economia dell’Eurozona mostra segnali di indebolimento, con un deterioramento del clima imprenditoriale nello stesso mese.

Le maggiori economie del blocco, come Francia, Germania e Italia, risultano particolarmente colpite da questa fase di incertezza economica. La BCE è quindi chiamata a bilanciare l’esigenza di controllare l’inflazione con quella di sostenere un’economia che mostra segnali di rallentamento.

Petrolio in rialzo: dinamiche di mercato e implicazioni sull’inflazione

Sul fronte energetico, il prezzo del petrolio Brent ha registrato un aumento del 3,7% dall’inizio dell’anno, raggiungendo quota 77,38 dollari al barile. Questo rialzo è attribuibile all’annunciato incremento dei prezzi da parte dell’Arabia Saudita, in seguito alla decisione dell’alleanza OPEC+ di mantenere invariati i livelli di produzione.

Nonostante il recente rialzo, il petrolio non sembra esercitare la stessa pressione inflazionistica dello scorso anno. Il prezzo medio del Brent nel primo trimestre del 2024 era di 81,80 dollari al barile, superiore al livello attuale. Tuttavia, rispetto al trimestre precedente, quando il barile si attestava a 74 dollari, si osserva una tendenza rialzista che potrebbe avere implicazioni nel lungo termine.

Quindi benché l’Eurozona (ammesso e non concesso che possa essere considerata un’unica zona omegena) abbia bisogna di politiche monetarie espansive, dall’altra parte non potrà fare politiche così divergenti dalla FED perché ciò significherebbe indebolire ulteriormente l’euro a favore del dollaro e quindi importare inflazione che a sua volta “costringerebbe” a rialzare i tassi.

Diciamo quindi che non avremo probabilmente tutti quei tagli che ci si poteva aspettare fino a qualche mese fa.

Proprio da qui partiamo per la strategia della settimana. Prima, come al solito, vi ricordo che chi volesse contribuire al proseguimento di questo blog, lo può fare in vari modi. Il primo è più efficace è quello di effettuare una donazione tramite Go Fund Me o Buy Me Coffee. Poi potete iscrivervi alla mailing list qui a destra, potete “valorizzare” le inserzioni pubblicitarie che vi vengono presentate ed infine potete diffondere gli articoli tramite i social network a cui siete iscritti. Ogni contributo è un piccolo mattoncino per l’indipendenza di questo blog.

Se i tassi non diminuiranno quanto previsto significa che il comparto bancario potrà continuare a mantenere alti margini.

Vediamo quindi il certificato:

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Come resistere anche a ribassi monster!

Questa settimana si è verificata la rottura del canale laterale del FTSE MIB che da diverse settimane si era andato a configurare. Anche in questo blog avevamo seguito questa figura tecnica dicendo che una rottura in un verso o nell’altro avrebbe determinato il corso delle sedute successive. In questo caso abbiamo in effetti ha assistito ad un caso da manuale: Alla rottura del canale superiore di cognizione su base giornaliera i prezzi si sono mantenuti al di sopra di tale livello trasformando così quello che era una resistenza in un supporto. Tale dinamica può essere poi difficilmente rilevata nei grafico sottostante:

Ancora maggiore è la forza dimostrata dall’indice NASDAQ che ha fatto registrare i suoi massimi storici andando in inequivocabilmente ad invalidare un timido finale di debolezza manifestato nelle sedute precedenti. Anche questa configurazione è facilmente deducibile dal grafico sottostante:

Fin qui l’analisi tecnica parla chiaro e in questo caso non lascia spazio ad interpretazioni diverse.

Altra prospettiva invece è quella che proviene dall’analisi fondamentale. Molti titoli azionari, soprattutto quelli americani, presentano dei multipli P/E estremamente elevati soprattutto in considerazione del fatto che il mercato obbligazionario offre delle alternative più che valide con questi tassi di interesse. Prima o poi questa anomalia dovrà essere riservata o con un brusco abbassamento di tasti di interesse o con una riduzione dei prezzi delle azioni (non è neanche escluso che i due fenomeni si presentino contemporaneamente!).

È proprio sulla scia di questa incertezza che propongo il seguente che certificato che il quarto e ultimo della selezione che dovrebbe essere tenuta per tutto l’anno:

  • Tipo: Fixed Cash Collect Airbag
  • ISIN: IT0006761578
  • Sottostante: Banco BPM / Societe Generale / Unicredit / Deutschebank
  • Scadenza: 11/01/2029
  • Cedola: 0,584 Mensile 7% Annuo
  • Barriera: 2.3975€ / 11,7675€ / 12.8075€ / 6,1€

Cerchiamo di mettere in fila tutte le caratteristiche di questo certificate che secondo me è veramente ottimo:

  • Flusso di premi incondizionati: Il certificato offre un flusso di premi mensili garantiti dello 0,584% (7% annuo) fino a scadenza (gennaio 2029), indipendentemente dalla performance dei sottostanti.
  • Possibilità di rimborso anticipato: A partire da gennaio 2025, il certificato può essere rimborsato anticipatamente al valore nominale (1.000 euro) se tutti i titoli del basket si trovano al di sopra del 100% degli strike price.
  • Effetto Airbag: Il premio di emissione scontato (960 euro) offre un ulteriore livello di protezione, pari a circa il 35% del valore nominale.
  • Rendimento potenziale: Il rendimento potenziale annuo, considerando appunto che è attualmente acquistabile a 965€, è stimato intorno all’8,2% in caso di lateralità del mercato e fino al -45% del peggiore dei sottostanti.
  • Protezione del capitale: La struttura del certificato offre un’elevata protezione del capitale, con un rendimento negativo limitato al -4% circa anche in caso di un calo del 70% di uno dei sottostanti.

Ora l’unica cosa che si potrebbe optare è che per questi quattro certificati si era posto un obiettivo di guadagno a doppia cifra. Questo naturalmente è vero ma bisogna avere una prospettiva globale: il certificato appena presentato ha una resilienza che quasi nessun altro ha, ma soprattutto l’obiettivo del guadagno deve essere visto complessivamente nel portafoglio. Mi spiego meglio: Nel post precedente ho analizzato un prodotto che offriva più del 14% annuo, se lo mediamo con quest’altro rendimento siamo comunque abbondantemente sopra il 10% di guadagno complessivo (11.5%) ma con un profilo di rischio sicuramente inferiore a quello che avremmo ottenuto con un unico certificato che avrebbe offerto un analogo rendimento.

Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.

Spero di aver fatto cosa gradita lasciando link diretti a tutti i dati senza passare per servizi di pubblicità. Per questo mi auguro che siate così gentili, vista la completa gratuità del sito, di fare almeno un click su un banner presente nella pagina e mettere un like se l’articolo è di vostro gradimento.

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Deutsche Bank ai tempi del MES

Un’altra buona settimana per il Portafoglio Italia che, a differenza del FTSE-MIB rimasto invariato, mette a segno un +0,72% portando la performance da inizio anno a +34,48%, risultati che fanno invidia ai migliori gestori. La composizione del nostro Portafoglio Italia è riporta qui sotto e sarà revisionato all’inizio del prossimo anno.

Rimaniamo ancora molto scettici sulla solidità dell’attuale crescita dei mercati in generale, non a caso gli ultimi due post hanno presentato dei certificate Reverse Bonus Cap.
Anche queste settimana ne presentiamo un altro che va proprio “contro” la “locomotiva d’Europa” che noi abbiamo sempre considerato più come zavorra. In particolare il sottostante che andiamo a trattare è proprio Continua a leggere…