Un’altra buona settimana per il Portafoglio Italia che, a differenza del FTSE-MIB rimasto invariato, mette a segno un +0,72% portando la performance da inizio anno a +34,48%, risultati che fanno invidia ai migliori gestori. La composizione del nostro Portafoglio Italia è riporta qui sotto e sarà revisionato all’inizio del prossimo anno.
Rimaniamo ancora molto scettici sulla solidità dell’attuale crescita dei mercati in generale, non a caso gli ultimi due post hanno presentato dei certificate Reverse Bonus Cap.
Anche queste settimana ne presentiamo un altro che va proprio “contro” la “locomotiva d’Europa” che noi abbiamo sempre considerato più come zavorra. In particolare il sottostante che andiamo a trattare è proprio Deutsche Bank.
Analizzare la posizione di Deutsche Bank sarebbe molto complesso, ci limitiamo a fare anche noi un breve accenno all’attualità sul MES. Molti (a ragione) sollevano dubbi su cosa comporterebbe per l’Italia accadere a tale fondo se ve ne fosse necessità ed in effetti siamo di fronte ad un assurdo logico tipo COMMA 22, che potremmo parafrasare con “solo gli stati che non hanno bisogno del fondo salva stati può accedere al fondo salva stati”.
La verità è che gli stati non se ne faranno nulla di un tale fondo, se si dovessero verificare le condizioni di necessità di accesso al MES, la situazione sarebbe già così compromessa che solo la BCE potrebbe intervenire in maniera efficace.
Il MES è invece un fondo salva banche che prevede condizioni ben più lasche di quelle poste per gli stati stessi. Stranamente la Germania, sempre riottosa ad unire le sorti del sistema bancario europeo, è diventata la prima propugnatrice di tale fondo.
Volete un altro indizio? Questo fondo sostanzialmente accetta che un titolo di stato venga considerato a bilancio come rischioso ma non mette alcuna regola sulla valutazione dei derivati. Indovinate un po’, chi ha i bilanci pieni di derivati e di contro titoli di stato a tassi negativi?… L’avete detto voi, non noi…
Conclusioni approfittare della situazione disastrosa, seppur ancora latente, della situazione bancaria tedesca ci sembra una buona opportunità.
Veniamo quindi alle specifiche di prodotto:
Passiamo immediatamente all’analisi tecnica:
Come potete notare la barriera è posta molto in alto, sopra i massimi dell’ultimo anno. Prima di raggiungere un tale livello abbiamo resistenze a 6,8€, 7,15€, 7,35€, 7,75€, 8€ e 8,2€. Insomma una miriade.
Attualmente il certificate è acquistabile a 102,2€ (noi siamo entrati qualche giorno fa a 100,6€) e quindi da un potenziale guadagno del 7,7% in poco più di sei mesi, che annualizzato è più del 14%.
Riteniamo veramente poco probabile che nel giro di 6 mesi Deutsche Bank vada a ritoccare quei livelli.
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