Le sedute di giovedì e venerdì sono state due giornate di ordinaria
follia. L’aspetto più grave è che tale follia si è stata scaturita
dalla istituzione che dovrebbe invece stabilizzare il sistema
economico e finanziario vale a dire la Banca Centrale Europea. I
giornali hanno imputato tali brusche discese degli indici azionari
all’annuncio della Lagarde di un doppio innalzamento dei tassi di
interesse nei prossimi mesi. Ciò è vero solo in parte, infatti il
mercato scontava già un rialzo dei tassi di interesse, la vera
mazzata è arrivata con l’annuncio della fine della degli acquisti
netti dei titoli di Stato, o meglio la dismissione del programma App
dal 1 luglio 2022.
Solidalmente
all’annuncio del rialzo dei tassi gli unici titoli che ne beneficiano
Sono proprio quelli bancari, questa volta è successo l’esatto
contrario: I titoli bancari sono stati i peggiori ed hanno trascinato
con loro tutto l’indice MIB.
Questa è
l’ulteriore conferma di quanto la politica monetaria della Banca
Centrale Europea sia sfasata rispetto agli obiettivi che si deve
porre: Sono passati 10 anni dal famoso Whatever it takes di Mario
Draghi in cui è stato inaugurato il periodo di politica monetaria
espansiva nell’area euro, malgrado ciò fino a pochi mesi fa non si è
vista traccia di inflazione. Guarda caso l’inflazione si è alzata
alla fine (presunta) di una pandemia ed alla crisi geopolitica più
importante del secolo.
Conclusione: le
politiche monetarie nulla hanno potuto quando si doveva alzare
l’inflazione e poco potrà per il suo ribasso, questo per il
semplice motivo che questa non è un’inflazione generata da
eccessiva liquidità, bensì di scarsità di offerta rispetto alla
domanda (e le ultime sanzioni hanno aggravato la situazione).
Quindi laddove
servirebbe un maggiore impiego di investimenti per superare ad
esempio l’aumento dei costi dell’energia o della scarsità di
semiconduttori si costringerà gli stati ad attuare le ben note
politiche restrittive che tanto bene hanno fatto negli anni passati.
Qui mi fermo perché
il discorso ci porterebbe lontano, faccio solo notare che in questa
situazione il vero cruccio del governo dei Migliori è la legge sulle
concessioni balneari.
Non è un caso che
ho parlato di semiconduttori, infatti ho deciso che per un po’ di
tempo concentrerò la mia attenzione su quei settori indispensabili
per l’economia e preferibilmente oltre oceano, il prodotto di
seguito ne è un esempio:
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