Altro post estivo e quindi il più possibile sintetico. Partiamo dal fatto che è stato rimborsato in questa settimana il certificato presentato nell’articolo “Proteggersi da ribassi di oltre il 60% e guadagnare più del 11% all’anno: Moderna, Nvidia, Tesla”, essendo stato rimborsato anticipatamente Naturalmente il rendimento annualizzato è anche superiore a quello presentato nell’articolo stesso.
Ora come al solito
si possono effettuare due scelte: aumentare la quota di liquidità
nel portafoglio (cosa comunque saggia vista la stagionalità e quanto
hanno corso i mercati fino ad oggi) oppure rewie stile su un altro
prodotto. Per chi fosse della seconda opinione questo certificato
presenta sicuramente delle caratteristiche interessanti
Possiamo definire la settimana appena conclusa come una settimana
interlocutoria. Per essere più analitici possiamo dire che abbiamo
assistito ad un movimento laterale su tutti gli gli indici con la
differenza che il FTSE MIB italiano sta la lateralizzando all’interno
di un movimento di ritracciamento, mentre quelli americani sono in
una fase laterale ma con un limite superiore coincidente con i
massimi storici.
Se poi sommiamo a
ciò il fatto che stiamo entrando in una periodo stagionale
statisticamente non favorevole ai corsi azionari possiamo concludere
che è meglio muoversi con estrema prudenza in questo periodo.
Quindi dopo avervi
annoiato la settimana scorsa con un’analisi approfondita delle
dinamiche dei prezzi sul mercato obbligazionario (che ripeto
attualmente presenta delle occasioni veramente irripetibili
paragonabili a quello che è successo durante il periodo della crisi
del debito sovrano), torniamo ad occuparci di un bel prodotto con
airbag che può addirittura servire come strategia di recovery.
Prima di iniziare vi ricordo che potete contribuire a fare rimanere attivo questo blog con una donazione al seguente link. Questo mi seguirà anche come feedback per capire se vale la pena continuare a scrivere questi articoli o se tutto sommato gli interessi non è poi così alto.
Il certificato di
questa settimana presenta l’opzione airbag ma allo stesso tempo una
cedola veramente alta pari al 1,42% mensile. Prima di addentrarci
nella struttura, vi riporto qual è la mia strategia attuale: mi sto
liberando dei certificati senza opzioni aggiuntive per andare ad
acquistare certificati che abbiano od un airbag o delle cedole
incondizionate. Il certificato di oggi rientra nella prima categoria:
Settimana contestata sui mercati azionari in cui possiamo individuare la prima metà come accelerazione della collezione già in atto la settimana scorsa, per poi nelle ultime due sedute ritentare un rimbalzo verso l’alto. Un esempio di questo andamento è sicuramente l’indice Nasdaq Come riportato nei grafico sottostante:
La frase collettiva
potrà dirsi conclusa se andremo a superare i massimi recenti,
altrimenti è destinata a proseguire. Anche in quest’ultimo caso
staremo comunque parlando di un ritracciamento all’interno di una
configurazione rialzista.
Prima di venire alla strategia di questa settimana voglio ricordarvi che chiunque voglia contribuire all’indipendenza e alla continuazione di questo blog, può farlo con una donazione volontaria cliccando qui.
Oggi ci andremo ad
occupare di un settore che negli ultimi anni è stato sempre sulla
cresta dell’onda e che con tutta probabilità rimarrà tale anche nei
prossimi anni, ossia quello dei semi conduttori.
La settimana appena trascorsa ha confermato la fase di ritracciamento
già avviata nelle scorse settimane. Siamo ancora lontanissimi dal
potere definire questo movimento come un’inversione di tendenza,
bensì siamo ancora di fronte ad un riassorbimento dell’ipercomprato
generato nei mesi passati.
Prendendo come
esempio il FTSE MIB possiamo notare che finché non si vada a rompere
la quota 30000 punti, evidenziata dalla Linea Blu più in alto, non
si potrà certo parlare di inversione di tendenza.
Per quanto riguarda
il Nasdaq il ribasso è anche più marcato e vi faccio notare che il
formaggio di nuovi massimi crescenti in corrispondenza di massimi
decrescenti sull’indice stocastico, ha, alla fine, spostato il
ribasso che stiamo osservando nelle ultime sedute.
Avevo già
individuato questo tipo di divergenza a fine gennaio / inizio
febbraio, ma ci sono voluti ancora circa 3 mesi prima che questo
Pattern si realizzasse.
Fatta questa prima
analisi generale dei mercati permettetemi di illustrarmi la novità
di questa settimana che avevo anticipato nello scorso post.
Come hai scritto la
volta scorsa chi tengo affinché questo blog rimanga sia gratuito sia
indipendente, ossia che i prodotti qui presentati non vengano
sponsorizzati da alcun emittente.
Fortunatamente mi
trovo nelle condizioni di poter scegliere e quindi di non dovere a
tutti i costi rincorrere le varie proposte di monetizzazione di
questo sito. Ad ogni modo, fa sempre piacere avere dei feedback di
apprezzamento da parte di voi lettori che immagino siate anche
investitori.
Ho deciso così di
avviare una raccolta fondi del tutto volontaria, ossia nessun
contenuto di questo sito sarà sottoposto a un pagamento di qualsiasi
tipo. Quindi se apprezzate qualche articolo o se seguendo alcune
analisi riportate in questo sito avete guadagnato una certa cifra
potete pensare di lasciare una donazione (se volete anche simbolica)
cliccando sul link in alto a destra. Potete pagare sia con carta di
credito che con PayPal da quello che ho visto.
Affinché la
trasparenza sia massima ho voluto riportare in questo sito la cifra
che mano a mano si andrà a raccogliere.
Come analizzato la settimana precedente in questo post, il livello
dei 28.000 punti si è rivelato nuovamente cruciale per il
proseguimento del rialzo dell’indice italiano. Ad oggi possiamo solo
constatare che tale Resistenza non è stata ancora infranta ma, al
contrario i prezzi sono stati respinti su questo livello. Dico
andiamo inoltre che domani sarà la giornata di stacco di dividendi
per diversi titoli delle listino per cui seppure solo dal punto di
vista tecnico, l’indice subirà un ulteriore arretramento.
Sempre nell’articolo
precedente ho fatto menzione di tre settori che secondo me possono
avere buone prospettive nel medio termine. Abbiamo già visto la
strategia che riguarda il petrolio, oggi ci occuperemo dei
semiconduttori.
La carenza di chip
sta piano piano rientrando, ma soprattutto il tragico percorso di
guerra che l’ordine mondiale sembra avere intrapreso spingerà questo
settore adesso sempre più strategico e finanziato direttamente dai
al di là dei suoi valori di mercato in ambito civile. Mi spiegava un
esperto che oggi qualsiasi missile lanciato ha una dotazione
elettronica paragonabile alunno modello smartphone per lo meno in
termini di capacità di calcolo.
Ricordate quando i tempi non sospetti segnalavo come il settore della Difesa fosse a quel momento uno dei più interessanti su cui investire? Potete farvi un’idea leggendo il post in questione e calcolando quale sia stato il profitto di coloro che fossero entrati su Lockheed Martin al momento della recinzione riportata in Nuova opportunità sul settore della difesa.
D’altra parte però
va anche considerato il forte rialzo che i mercati azionari hanno
finora realizzato, per questo invece che direttamente sul settore
preferisco agire su un certificato con una barriera estremamente
bassa ossia del 40% dal prezzo iniziale (o se volete un buffer di
protezione del 60%).
Le sedute di giovedì e venerdì sono state due giornate di ordinaria
follia. L’aspetto più grave è che tale follia si è stata scaturita
dalla istituzione che dovrebbe invece stabilizzare il sistema
economico e finanziario vale a dire la Banca Centrale Europea. I
giornali hanno imputato tali brusche discese degli indici azionari
all’annuncio della Lagarde di un doppio innalzamento dei tassi di
interesse nei prossimi mesi. Ciò è vero solo in parte, infatti il
mercato scontava già un rialzo dei tassi di interesse, la vera
mazzata è arrivata con l’annuncio della fine della degli acquisti
netti dei titoli di Stato, o meglio la dismissione del programma App
dal 1 luglio 2022.
Solidalmente
all’annuncio del rialzo dei tassi gli unici titoli che ne beneficiano
Sono proprio quelli bancari, questa volta è successo l’esatto
contrario: I titoli bancari sono stati i peggiori ed hanno trascinato
con loro tutto l’indice MIB.
Questa è
l’ulteriore conferma di quanto la politica monetaria della Banca
Centrale Europea sia sfasata rispetto agli obiettivi che si deve
porre: Sono passati 10 anni dal famoso Whatever it takes di Mario
Draghi in cui è stato inaugurato il periodo di politica monetaria
espansiva nell’area euro, malgrado ciò fino a pochi mesi fa non si è
vista traccia di inflazione. Guarda caso l’inflazione si è alzata
alla fine (presunta) di una pandemia ed alla crisi geopolitica più
importante del secolo.
Conclusione: le
politiche monetarie nulla hanno potuto quando si doveva alzare
l’inflazione e poco potrà per il suo ribasso, questo per il
semplice motivo che questa non è un’inflazione generata da
eccessiva liquidità, bensì di scarsità di offerta rispetto alla
domanda (e le ultime sanzioni hanno aggravato la situazione).
Quindi laddove
servirebbe un maggiore impiego di investimenti per superare ad
esempio l’aumento dei costi dell’energia o della scarsità di
semiconduttori si costringerà gli stati ad attuare le ben note
politiche restrittive che tanto bene hanno fatto negli anni passati.
Qui mi fermo perché
il discorso ci porterebbe lontano, faccio solo notare che in questa
situazione il vero cruccio del governo dei Migliori è la legge sulle
concessioni balneari.
Non è un caso che
ho parlato di semiconduttori, infatti ho deciso che per un po’ di
tempo concentrerò la mia attenzione su quei settori indispensabili
per l’economia e preferibilmente oltre oceano, il prodotto di
seguito ne è un esempio:
Era il 9/8/2020 e scrivevo : “[l’età media dei contagi] tornerà ad alzarsi non appena l’esercito dei millennials dopo essersi dimenticati a casa i nonni per l’estate, finiti i soldi delle vacanze torneranno a batter cassa per la paghetta ed i pranzi della domenica.”. Seguiva poi il famoso grafico che riportava l’andamento dei contagi dell’epidemia di SARS di circa 15 anni fa in Canada prima e dopo il lockdown:
In questo post andremo diritti al punto: ogni tanto, guarda un po’, il mercato ci ricorda che può anche scendere. Nell’arco di soli due giorni, il Nasdaq è arrivato a perdere l’11% dai massimi, prima di recuperare in parte nel pomeriggio di venerdì. I tempi per la nostra strategia illustrata la settimana scorsa ci vengono incontro, visto che, non volendo impiegare nuova liquidità, stiamo attendendo la scadenza del certificate su Netflix. Dopo questo storno stiamo pensando di liquidare Continua a leggere…
Questa settima vogliamo però “concludere la nostra serie di copertura del Portafoglio” con un altro Reversed Bonus Cap che ci permette di guadagnare non solo in fasi di ribasso ma anche di lateralità o moderato rialzo. Per essere più precisi, per moderato rialzo, si intende che il titolo sottostante al certificate non deve mai superare al rialzo una certa barriera.
Poiché la scorsa settimana diversi certificati sono stati rimborsati ci sembra doveroso fare un check su come si siano conclusi gli investimenti:
1 – Tesla. Abbiamo dedicato due post all’argomento (qui e qui) e già ad ottobre dello scorso anno avevamo sottolineato come la natura del titolo ci facesse propendere per i certificates piuttosto che l’azione. Infatti ci siamo visti rimborsare il certificato a 105€ dopo che a dicembre ha staccato 1€. Considerando l’acquisto a 94,38€ abbiamo messo a segno un bel 12,3%. L’azione era invece Continua a leggere…