Tesla e gli altri investimenti come sono andati a finire?

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Poiché la scorsa settimana diversi certificati sono stati rimborsati ci sembra doveroso fare un check su come si siano conclusi gli investimenti:

1 – Tesla. Abbiamo dedicato due post all’argomento (qui e qui) e già ad ottobre dello scorso anno avevamo sottolineato come la natura del titolo ci facesse propendere per i certificates piuttosto che l’azione. Infatti ci siamo visti rimborsare il certificato a 105€ dopo che a dicembre ha staccato 1€. Considerando l’acquisto a 94,38€ abbiamo messo a segno un bel 12,3%. L’azione era invece a 340$ (dopo averne fatte di ogni) 342,95$, ossia un +0,87%, praticamente nulla!

2 – STM: Anche qui la strategia è stata vincente con un buon +7% in sei mesi. Anche qui la prudenza predicata si è rivelata profittevole, infatti all’epoca STM quotava 20€ ed avevamo detto ci sembrava un po’ cara. Oggi quota 19,135€, ossia -4,32%.

3 – UBI Banca: permetteteci di affermare che questa è stata una delle strategie meglio riuscite. Si trattava di un bonus reversed, cioè il titolo non avrebbe dovuto superare una certa soglia e con l’ultimo ribasso dei bancari abbiamo fatto un 17% in 4 mesi e mezzo. Il titolo è infatti passato da 4,29€ a 3,29 facendo un bel -23%.

4 – Azimut: In questo caso il certificato ha toccato la barriera, c’è un però che analizzeremo tra poco. La barriera a 14,43€ è stata abbondantemente infranta essendo oggi il titolo a quota a 13,29€, considerate che al momento dell’acquisto la barriera distava ben il 23,6%. Dicevamo che c’è un però. In effetti noi abbiamo liquidato la posizione prima del ribasso e la prova la potete proprio trovare nella risposta data in tempi non sospetti ad un nostro attento lettore, quindi in realtà anche questa posizione è stata chiusa positivamente.

5 – Telecom Italia: Anche qui due ottimi esempi di quanto sia importante entrare sui certificati piuttosto che direttamente sui titoli: entrambi i certificati sono stati rimborsati a pieno guadagnando un +13% ed un +5,91%. Il fatto è che ai tempi del post il titolo quotava 0,70€, oggi si trova a quota 0,6374% un -9%. Insomma una bella differenza!

Ci possiamo quindi fin qui ritenere soddisfatti dei certificati scelti.

Ora veniamo al certificato su Prysmian che, benché non sia ancora scaduto, ha già toccato la barriera. I motivi del brusco ribasso del titolo sono sostanzialmente due: il crollo del cavo tra Scozia e Galles e l’aumento di capitale.

Questo tipo di eventi sono difficilmente prevedibili (specialmente il primo). Ora quindi avere il certificato equivale a detenere il titolo, visto che toccata la barriera il certificato replica l’andamento del titolo.

Riteniamo che vendere il certificato ora sia prematuro, soprattutto perché continuiamo ad avere fiducia nella società. Monitoreremo il titolo e valuteremo se liquidarlo su un futuro rimbalzo.

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