Telecom Italia: un investimento a doppia cifra

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Nel precedente post (e non solo) abbiamo già analizzato la situazione dei mercati azionari ed il loro stato di iper-comprato nel breve termine. Solo la settimana appena trascorsa ha iniziato a riportare gli indici verso livelli più accettabili.

Ormai saprete che quando la volatilità aumenta è sempre saggio (perlomeno nel breve-medio termine) evitare di investire direttamente in azioni, dove i punti d’ingresso e d’uscita divengono sempre più difficili da individuare, ma guardare ai certificati che ci garantiscono sia date certe di scadenza del nostro investimento che range di prezzi ampi entro i quali il nostro investimento risulta comunque profittevole. Non serve quindi azzeccare “il prezzo giusto” ma basta che un certo titolo non scenda sotto un certo prezzo definito barriera.

In particolare oggi analizzeremo due tipi di certificati:

  • Bonus Cap: se il titolo non scende mai sotto il livello di barriera fino alla data di scadenza il certificato viene rimborsato con un certo bonus aggiuntivo.
  • Cash Collect: Ogni mese il certificato stacca una certa cedola se nel giorno prestabilito di quel mese il titolo è sopra la barriera. Alla data di scadenza il certificato viene rimborsato alla parità se il titolo è sopra la barriera. A differenza del bonus cap quindi il titolo può anche andare sotto la barriera, l’importante è che sia sopra alla data di rilevazione.

Il titolo che abbiamo analizzato questa settimana è Telecom Italia (la cui versione risparmio è presente anche nel Portafoglio Italia 2018), vediamo quindi alcuni livelli tecnici:

A differenza della maggioranza dei titoli non si trova in una zona di ipercomprato:: tutt’altro!

Lo stocastico e lo RSI ci mostrano infatti una situazione laterale. Tale visione è confermata anche dalle bande di Bollinger che presentano un andamento quasi rettilineo a partire da inizio anno.

Il titolo si trova già su un livello che può rappresentare un buon supporto. Altri due sono comunque i supporti importanti, come riportati sul grafico: 0,6918 e 0,6570.

Veniamo quindi infine ai certificati su cui pensiamo di investire:

Entrambi scadono il 14/06/2018 quindi meno di 4 mesi e mezzo.

Il bonus cap (ISIN:

Se si sommano le 5 cedole mensili rimanenti ed il fatto che il certificato viene rimborsato a 100 otteniamo: (0,4*5+100-96,3)/96,3*100=5,91% (15,78% annualizzato) .

Naturalmente il minore rendimento del secondo certificato (comunque sempre di tutto riguardo) va di pari passo alla sua minore rischiosità.

Come sempre a voi la scelta!

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