Strategia per un 17% su NVIDA ed altri

Possiamo definire la settimana appena conclusa come una settimana interlocutoria. Per essere più analitici possiamo dire che abbiamo assistito ad un movimento laterale su tutti gli gli indici con la differenza che il FTSE MIB italiano sta la lateralizzando all’interno di un movimento di ritracciamento, mentre quelli americani sono in una fase laterale ma con un limite superiore coincidente con i massimi storici.

Se poi sommiamo a ciò il fatto che stiamo entrando in una periodo stagionale statisticamente non favorevole ai corsi azionari possiamo concludere che è meglio muoversi con estrema prudenza in questo periodo.

Quindi dopo avervi annoiato la settimana scorsa con un’analisi approfondita delle dinamiche dei prezzi sul mercato obbligazionario (che ripeto attualmente presenta delle occasioni veramente irripetibili paragonabili a quello che è successo durante il periodo della crisi del debito sovrano), torniamo ad occuparci di un bel prodotto con airbag che può addirittura servire come strategia di recovery.

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Il certificato di questa settimana presenta l’opzione airbag ma allo stesso tempo una cedola veramente alta pari al 1,42% mensile. Prima di addentrarci nella struttura, vi riporto qual è la mia strategia attuale: mi sto liberando dei certificati senza opzioni aggiuntive per andare ad acquistare certificati che abbiano od un airbag o delle cedole incondizionate. Il certificato di oggi rientra nella prima categoria:

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Guadagnare il 22.85% in 7 mesi sulle debolezze di Tesla

Sono ben felice anche questa settimana di ringraziare Simone e Luca per aver dato il loro contributo alla community. È raro trovare qualcuno che faccia donazioni per qualcosa che è comunque gratuito ed è per questo che gesti di questo genere per me valgono doppio. Ricordo che chiunque voglia contribuire al mantenimento dell’Indipendenza della qualità di analisi di questa community può farlo tramite una donazione cliccando qui.

Per quanto riguarda i mercati azionari il mood positivo sembra non volersi arrestare e, sembra paradossale dirlo, i dati macroeconomici negativi della settimana scorsa hanno dato nuovo abbrivio alle quotazioni nella speranza di un taglio dei tassi nel parte della Fed a settembre. Non per fare il guastafeste, ma ricordo che il mercato si aspettava per quest’anno 7 tagli dei tassi mentre oggi andiamo a festeggiare se ce ne sarà uno nell’ultimo trimestre! Soprattutto poi gli scenari geopolitici attuali sembrano non influenzare minimamente i corsi azionari.

A mio modo di vedere c’è una mancata presa d’atto di un mondo che sta fortemente mutando e prendo spunto proprio da questa ultima riflessione per presentare le motivazioni della strategia di questa settimana.

Il mondo che sta cambiando prevede un competitore all’egemonia americana che è rappresentato dalla Cina. Da quando è entrata nel WTO ad oggi la struttura industriale e le capacità produttive di questo paese sono profondamente cambiate. Da produttore a basso costo di beni a scarso valore aggiunto, la Cina ormai riesce a competere in vari settori ad alta tecnologia ed uno di questi è sicuramente quello delle auto elettriche. Già si sente un grande parlare di sopra capacità produttiva della Cina e di concorrenza sleale e vedrete che nei prossimi anni queste argomentazioni saranno sempre più presente nei media occidentali.

La verità è che nei processi produttivi di auto elettriche il costo della manodopera non è poi così rilevante, o meglio, sufficiente a giustificare il vantaggio competitivo di industrie tipo BYD. La verità è che mentre le case automobilistiche europee ed americane erano più impegnate a distribuire dividendi ed ha effettuare buyback delle proprie azioni, le aziende cinesi, anche con l’aiuto del governo (ma questa non è una peculiarità della regina visto che quasi tutte le compagnie automobilistiche hanno ricevuto in qualche modo sussidi), si sono concentrate sulla ricerca e sviluppo di questi nuovi tipi di veicoli, che, piaccia o no, rappresenteranno il futuro del Automotive.

Ricordate sempre che se ad una civiltà le uniche armi che rimangono a disposizione sui settori tecnologici sono i dazi o addirittura il rifiuto della tecnologia in questione, tipo riedizione di fenomeni luddistici, significa che quest’ultima comincia a dare segni di arretramento.

Veniamo quindi alla fase più operativa ed iniziamo con il presentare il certificato:

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Proteggersi da ribassi di oltre il 60% e guadagnare più del 11% all’anno: Moderna, Nvidia, Tesla

Settimana laterale per l’indice FTSE MIB che è riuscito a toccare i 30.550 punti senza però superarli.

Ritengo che nelle prossime settimane assisteremo ancora ad una prolungata fase di accumulo, o più probabilmente di distribuzione, che farà sì che l’indice oscilli tra il livello appena menzionato e i 29250. Sotto totale livello si aprirebbe uno scenario più marcatamente ribassista. Risulta però inutile in questo momento fare previsioni in tal senso, anche perché le variabili macroeconomiche e geopolitiche intervallo in questo periodo sono di tale portata che qualsiasi previsione è altamente aleatoria.

Un discorso analogo, al netto dei livelli più o meno ampi, può essere fatto per i maglioni indici azionari mondiali.

Io ritengo che in questa fase di profonda incertezza si possono però sfruttare delle occasioni che raramente vedremo poi in futuro, soprattutto se andremo incontro ad un taglio dei tassi. Io sono dei pochi che continua a ritenere che il mercato abbia sovrastimato il numero e l’entità del taglio dei tassi e, per chi mi segue da un po’ già lo sa, lo sostegno da molto tempo.

D’altro canto è anche vero che uno scenario di un rialzo di tassi è oggettivamente inverosimile, quindi diciamo che ci muoviamo in uno scenario in cui vale che male i tassi di interesse rimarranno costanti o diminuiranno.

I tassi di interesse influenzano anche i rendimenti dei certificati, infatti fino a un anno fa con questa volatilità era impensabile ottenere dei rendimenti cedolari come invece se ne vedono ora.

L’idea per questa prima parte dell’anno è quella di andarsi a costruire una parte del portafoglio con certificati che abbiano un rendimento a doppia cifra e che presentino delle distanze dalla barriera importante in modo da rendere molto probabile il flusso cedolare per tutto l’anno. D’altro canto se veramente i tassi di interesse scendessero questi rendimenti a doppia cifra ce li dovremo scordare.

Non so voi ma un rendimento annualizzato sopra il 10% con un grado di protezione come quello che offre un certificato io ci metterei la firma.

Il certificato che vi presento oggi è uno dei primi che ho individuato e il suo punto principale di forza e la grande distanza dalla barriera.

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Barriere al 50% e rendimento del 15% all’anno sul settore automotive

Per motivi di tempo questo posto sarà molto sintetico per cui eviterò preamboli sull’andamento dei mercati della settimana appena trascorsa è presenterò direttamente il certificato della settimana. Ho personalmente aperto una posizione su questo prodotto esattamente nella giornata di venerdì. Vediamo quindi assieme quali siano le caratteristiche e le motivazioni che mi hanno spinto all’acquisto:

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Tesla per un +16% annualizzato

Questa settimana il post sarà estremamente Sintetico ma spero altrettanto utile. Continua l’euforia dei mercati malgrado la conferma conferma delle politiche rispettive da parte sia della BCE sia della FED. Sicuramente ormai conoscete quale sia la mia posizione in merito ma anche specificato che non bisogna mai mettersi contro trend, soprattutto quando esso manifesta una forza relativa così importante come quella nell’ultimo periodo. Allo stesso tempo va tenuta in considerazione il fatto che il mese di agosto tipicamente presenta volumi estremamente ridotti e questo comporta solitamente una fase di volatilità più accentuata con dei repentini storni che poi magari vengono riassorbiti in poco tempo.

Potete considerare la strategia che segue come una minima a forma di copertura del portafoglio per chi vuole andare in vacanza senza dover controllare quotidianamente i mercati, si tratta infatti di una strategia reverse:

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Accelerare con Ferrari per un 12% annuo

Rieccoci qui dopo la pausa pasquale. Il FTSE-MIB ha provato a toccare e rompere i 25000 punti, livello pre-pandemico e resistenza storica importantissima. Avvicinandosi a quei livelli e stato poi respinto fino a 24400. Fortunatamente il Portafoglio Italia ha già rotto tali livelli ed è quindi sopra i livelli iniziali del 2018 con un +16,72% contro un +4,27%, segno che fare un oculato stock peaking dà sicuramente i suoi frutti.

Ricordo naturalmente che il Portafoglio Italia è sempre disponibile a questo indirizzo ed è anche un modo per contribuire allo sviluppo di questo sito.

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Strategia su Tesla per un 18% annuo

Sembra che lo spauracchio delle ultime settimane sia il ritorno dell’inflazione. Così io mi sono fatto un bel tuffo nel passato e mi sono andato a rileggere il primo post in assoluto che feci nell’agosto del 2017 (come passa il tempo signori) dal titolo “Inflazione, fine delle politiche espansive ed altre trappole”.

Ormai sono passati 3 anni e mezzo, in Europa e nel mondo ne sono successe di ogni, ma d’inflazione non se n’è vista neanche l’ombra anche se addirittura le politiche monetarie non solo non sono state attenuata ma addirittura ulteriormente incrementate. Valgono ancora tutte le considerazioni fatte in quel mio primo post e aggiungo che Continua a leggere…

Bad news and good news

Dite la verità, non ve lo aspettavate che due notizie negative potessero capitare con un timing così favorevoli per noi?

La prima è legata al post di due settimane fa su FCA. La strategia possiamo dire è già stata portata a termine grazie alla notizia che GM ha intentato una causa alla stessa FCA. Secondo le prime stime la causa potrebbe costare circa 6 miliardi di dollari a FCA.

Fatto sta che, vista la brevissima vita residua del certificate e il ribasso di questa settimana da parte del sottostante, il 5% della strategia è ormai consolidato.

La seconda è la “figuraccia” di Musk Continua a leggere…

Tesla, altra occasione da 12% minimizzando i rischi

Ed eccoci tornare su un nostro storico pallino: Tesla. Fu una delle nostre prime strategie sui certificates e ci diede ottime soddisfazioni. Ecco qui il link dell’articolo. Poiché entrambi i certificates sono stati rimborsati a pieno prezzo, abbiamo pensato di reimpiagare la liquidità in un altro certificate.

Molte delle analisi quantitative e qualitative fatte nell’articolo appena citato rimangono tuttora valide e per questo se ne consiglia la lettura.

Nel frattempo diverse cose sono successe e cerchiamo di riassumerle brevemente: Continua a leggere…