Accelerare con Ferrari per un 12% annuo

Rieccoci qui dopo la pausa pasquale. Il FTSE-MIB ha provato a toccare e rompere i 25000 punti, livello pre-pandemico e resistenza storica importantissima. Avvicinandosi a quei livelli e stato poi respinto fino a 24400. Fortunatamente il Portafoglio Italia ha già rotto tali livelli ed è quindi sopra i livelli iniziali del 2018 con un +16,72% contro un +4,27%, segno che fare un oculato stock peaking dà sicuramente i suoi frutti.

Ricordo naturalmente che il Portafoglio Italia è sempre disponibile a questo indirizzo ed è anche un modo per contribuire allo sviluppo di questo sito.

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Strategia su Tesla per un 18% annuo

Sembra che lo spauracchio delle ultime settimane sia il ritorno dell’inflazione. Così io mi sono fatto un bel tuffo nel passato e mi sono andato a rileggere il primo post in assoluto che feci nell’agosto del 2017 (come passa il tempo signori) dal titolo “Inflazione, fine delle politiche espansive ed altre trappole”.

Ormai sono passati 3 anni e mezzo, in Europa e nel mondo ne sono successe di ogni, ma d’inflazione non se n’è vista neanche l’ombra anche se addirittura le politiche monetarie non solo non sono state attenuata ma addirittura ulteriormente incrementate. Valgono ancora tutte le considerazioni fatte in quel mio primo post e aggiungo che Continua a leggere…

Bad news and good news

Dite la verità, non ve lo aspettavate che due notizie negative potessero capitare con un timing così favorevoli per noi?

La prima è legata al post di due settimane fa su FCA. La strategia possiamo dire è già stata portata a termine grazie alla notizia che GM ha intentato una causa alla stessa FCA. Secondo le prime stime la causa potrebbe costare circa 6 miliardi di dollari a FCA.

Fatto sta che, vista la brevissima vita residua del certificate e il ribasso di questa settimana da parte del sottostante, il 5% della strategia è ormai consolidato.

La seconda è la “figuraccia” di Musk Continua a leggere…

Tesla, altra occasione da 12% minimizzando i rischi

Ed eccoci tornare su un nostro storico pallino: Tesla. Fu una delle nostre prime strategie sui certificates e ci diede ottime soddisfazioni. Ecco qui il link dell’articolo. Poiché entrambi i certificates sono stati rimborsati a pieno prezzo, abbiamo pensato di reimpiagare la liquidità in un altro certificate.

Molte delle analisi quantitative e qualitative fatte nell’articolo appena citato rimangono tuttora valide e per questo se ne consiglia la lettura.

Nel frattempo diverse cose sono successe e cerchiamo di riassumerle brevemente: Continua a leggere…

Le ultime news del 2018

Visto che siamo alla fine dell’anno, ci occuperemo di due aspetti tra loro connessi: il Portafoglio Italia e l’indice FTSE-MIB. Infatti anche se per gli indici americani manca un’altra seduta alla fine dell’anno vera e propria, possiamo comunque tirare le somme su entrambi gli investimenti segnalando con l’occasione anche un certificate per i prossimi sei mesi sull’indice stesso.

Partiamo da quelli che erano gli obbiettivi che ci eravamo prefissi per il Portafoglio Italia: un dividendo attorno al 6%, minore volatilità ed una maggiore performance rispetto al Continua a leggere…

Tesla e gli altri investimenti come sono andati a finire?

Poiché la scorsa settimana diversi certificati sono stati rimborsati ci sembra doveroso fare un check su come si siano conclusi gli investimenti:

1 – Tesla. Abbiamo dedicato due post all’argomento (qui e qui) e già ad ottobre dello scorso anno avevamo sottolineato come la natura del titolo ci facesse propendere per i certificates piuttosto che l’azione. Infatti ci siamo visti rimborsare il certificato a 105€ dopo che a dicembre ha staccato 1€. Considerando l’acquisto a 94,38€ abbiamo messo a segno un bel 12,3%. L’azione era invece Continua a leggere…

Tesla: il certificato batte l’azione!

Questo post natalizio sarà breve e avrà più che altro uno scopo didattico. Ci lasceremo poi con gli auguri ed una novità che introdurremo il prossimo anno.

Torniamo su Tesla invitandovi un attimo a rileggere il post scritto il primo ottobre. Avevamo fatto un’analisi del titolo ed infine consigliato due certificati. Sul primo c’è poco da dire, è il più semplice ed è quello che ha sempre pagato le cedole.

Il secondo è un po’ più articolato: infatti anche esso stacca una cedola 1% semestrale, ma se superasse un certo livello detto strike il certificato viene rimborsato alla parità più il 5% (ossia a 105€).

Ecco, volevo dimostrarvi come la pianificazione vinca anche sulla sfiga (per usare un termine tecnico).

Vediamo innanzitutto il grafico di Tesla:

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Puntare su Tesla ma ridurre il rischio

La compagnia che analizziamo oggi non ha sicuramente bisogno di presentazioni, parliamo di Tesla. Sicuramente la società di Elon Musk è un “game changer” nel mondo dell’industria dell’automotive. Con le sue auto elettriche ha costretto tutto il mondo dei produttori storici d’auto a rivedere il proprio business.

Come tutte le aziende innovative è estremamente difficile fare una valutazione di carattere fondamentale e compararla con le aziende del suo stesso segmento. Ad esempio negli ultimi 5 anni le vendite di Tesla sono aumentate mediamente del 102,8%! Ossia ogni anno Tesla riesce a vendere più del doppio dell’anno precedente, numeri impressionanti per un settore come quello dell’auto. D’altro canto, malgrado i volumi di vendita crescenti, l’EPS rimane negativo, pari a -13,10%.

Con l’arrivo del model 3 presentato quest’estate, Tesla sta cominciando ad entrare nel mass market con un modello alla portata, se non di tutti, di una grossa fetta di mercato. Anche in questo caso luci ed ombre s’alternano: da una parte per tale modello, solo come pre-ordini, si è raggiunta la cifra record di più di 300,000 ordini. Allo stesso tempo, per ammissione dello stesso Musk, Tesla avrà non poche difficoltà ad affrontare una produzione di queste dimensioni.

Non ultimo rischio da considerare, Continua a leggere…