Tesla, altra occasione da 12% minimizzando i rischi

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Ed eccoci tornare su un nostro storico pallino: Tesla. Fu una delle nostre prime strategie sui certificates e ci diede ottime soddisfazioni. Ecco qui il link dell’articolo. Poiché entrambi i certificates sono stati rimborsati a pieno prezzo, abbiamo pensato di reimpiagare la liquidità in un altro certificate.

Molte delle analisi quantitative e qualitative fatte nell’articolo appena citato rimangono tuttora valide e per questo se ne consiglia la lettura.

Nel frattempo diverse cose sono successe e cerchiamo di riassumerle brevemente:

  • Elon Musk è stato costretto, dopo un accordo con la SEC, a lasciare la presidenza di Tesla e a pagare una multa da 40 milioni di dollari per aver diffuso la notizia di voler effettuare il delisting di Tesla. Notizia che poi non ha trovato elementi concreti nei giorni successivi.
  • Tesla ha finalmente chiuso il terzo trimestre in utile, un utile anche considerevole visto che parliamo di di 311,5 milioni di dollari, contro il rosso di 619,38 milioni dell’anno precedente.
  • Tesla licenzierà 3000 dipendenti (circa il 7%) sostanzialmente per raggiungere dei margini di profitto in grado da un lato per rendere gli utili trimestrali non più l’eccezione ma la norma, dall’altro per poter fronteggiare la sempre crescente concorrenza visto che molte altre case automobilistiche si stanno orientando verso l’elettrico.

Tirando le somme, vale sempre la constatazione fatta negli articoli precedenti: Tesla è sicuramente un’azienda interessantissima ma ogni notizia può far salire o scendere il titolo anche con percentuali a doppia cifra. Non dimentichiamoci inoltre che il titolo è quotato in dollari e quindi, se volessimo entrare direttamente sull’azione, dovremmo accollarci il cambio EUR/USD.

La volatilità non è però sempre nostra nemica, ma, se ben sfruttata, può essere un’ottima fonte di profitto. Un modo è quello di fare trading veloce, c’è chi è molto bravo a farlo e buon per loro, un altro è quello di utilizzare i certificati. Infatti, senza addentrarci nello specifico su come vengano strutturati i certificati, la cosa è molto intuitiva: maggiore è la volatilità, maggiore è la probabilità che il sottostante vada a toccare la barriera, maggiore dovrà quindi essere il rendimento offerto.

Il certificate che analizziamo oggi è proprio un esempio lampante. Di seguito trovate i dettagli che lo descrivono:

 

La prima cosa che balza all’occhio è sicuramente il livello di protezione: infatti essendo i prezzi attuali di Tesla circa sui livelli, la barriera è posta al 50% dei valori attuali. Se si considera inoltre la relativa scadenza a breve (9 mesi da oggi) il prodotto risulta ancora più interessante perché, per infrangere la barriera, significherebbe che Tesla in 9 mesi dovrebbe dimezzare il proprio valore.

Diamo un’occhiata quindi ai livelli tecnici:

La volatilità del titolo è evidente anche senza l’ausilio di particolari indicatori tecnici. Una cosa interessante è che il livello di strike è proprio posto su un supporto che, prima di essere infranta, è stata una resistenza.

Per osservare invece dove si trova la barriera è necessario utilizzare il grafico mensile:

Prima di tutto possiamo osserviamo come sia presente un importante supporto a quota 247$, ben lontano dai 144,25$ della barriera. Tale livello, tra l’altro, è posto proprio in corrispondenza della base di quel hammer fatto registrare a metà 2016 e ricordiamo che stiamo parlando di un barriera discreta, ossia che può essere infranta, l’importante è che il titolo si trovi sopra al momento dello stacco della cedola e della scadenza naturalmente.

Esiste inoltre la possibilità del rimborso anticipato a partire da Aprile: se Tesla si troverà sopra il livello di strike si avrà diritto, oltre che alla cedola, ad il rimborso di 1000€ a certificate. Tale livello si abbassa al 95% (ossia 274,075$) nei mesi seguenti.

L’ammontare della cedola è pari a 10€ al mese per certificate. Considerato che il certificate si può attualmente acquistare poco sotto la parità di 1000€, significa avere una cedola mensile di poco superiore al 1% mensile, ossia circa il 12% annuo.

Ci sembra quindi un’ottima occasione visto che valutiamo la probabilità che Tesla dimezzi il suo valore in nove mesi veramente remota.

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