Guadagnare anche a fronte di un -70%, si può!

La settimana appena trascorsa ha confermato la fase di ritracciamento già avviata nelle scorse settimane. Siamo ancora lontanissimi dal potere definire questo movimento come un’inversione di tendenza, bensì siamo ancora di fronte ad un riassorbimento dell’ipercomprato generato nei mesi passati.

Prendendo come esempio il FTSE MIB possiamo notare che finché non si vada a rompere la quota 30000 punti, evidenziata dalla Linea Blu più in alto, non si potrà certo parlare di inversione di tendenza.

Per quanto riguarda il Nasdaq il ribasso è anche più marcato e vi faccio notare che il formaggio di nuovi massimi crescenti in corrispondenza di massimi decrescenti sull’indice stocastico, ha, alla fine, spostato il ribasso che stiamo osservando nelle ultime sedute.

Avevo già individuato questo tipo di divergenza a fine gennaio / inizio febbraio, ma ci sono voluti ancora circa 3 mesi prima che questo Pattern si realizzasse.

Fatta questa prima analisi generale dei mercati permettetemi di illustrarmi la novità di questa settimana che avevo anticipato nello scorso post.

Come hai scritto la volta scorsa chi tengo affinché questo blog rimanga sia gratuito sia indipendente, ossia che i prodotti qui presentati non vengano sponsorizzati da alcun emittente.

Fortunatamente mi trovo nelle condizioni di poter scegliere e quindi di non dovere a tutti i costi rincorrere le varie proposte di monetizzazione di questo sito. Ad ogni modo, fa sempre piacere avere dei feedback di apprezzamento da parte di voi lettori che immagino siate anche investitori.

Ho deciso così di avviare una raccolta fondi del tutto volontaria, ossia nessun contenuto di questo sito sarà sottoposto a un pagamento di qualsiasi tipo. Quindi se apprezzate qualche articolo o se seguendo alcune analisi riportate in questo sito avete guadagnato una certa cifra potete pensare di lasciare una donazione (se volete anche simbolica) cliccando sul link in alto a destra. Potete pagare sia con carta di credito che con PayPal da quello che ho visto.

Affinché la trasparenza sia massima ho voluto riportare in questo sito la cifra che mano a mano si andrà a raccogliere.

Detto ciò veniamo al certificato della settimana.

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Un’occasione da 14.4% e una protezione da ribassi fino al 50%

Riprendiamo da dove avevamo lasciato la scorsa settimana. Partiamo dall’indice FTSE MIB, il corridoio individuato precedentemente ha confermato la propria validità al centesimo come potete osservare anche voi dal grafico sottostante:

Appena è stata toccata la resistenza individuata dall’estremo superiore del canale l’indice ha ritracciato con la candela rossa dell’ultima seduta. Naturalmente non vi faccio le analisi a fatti già avvenuti, ma potete verificare voi stessi quanto detto nello scorso post.

Per quanto riguarda l’indice NASDAQ avevo detto che la situazione era un po’ più complessa e che fosse necessario attendere la conferma del minimo decrescente sull’oscillatore stocastico. In effetti nella giornata successiva abbiamo assistito ad un ribasso nell’indice stesso ma tra la seduta di giovedì e quella di venerdì l’indice ha nuovamente riacquistato forza come si evince dal grafico sottostante:

Con questo movimento il massimo dell’oscillatore stocastico è sostanzialmente in linea con quello precedente quindi si può affermare che il pattern ipotizzato non si è verificato. Con altrettanta sicurezza però va notato che la salita dell’indice NASDAQ si è interrotta proprio sui massimi precedenti, sarà quindi estremamente importante verificare nelle prossime sedute tali massimi verranno rotti oppure assisteremo ad un ripiegamento.

Forza questa analisi, presentiamo quindi il terzo dei quattro certificati che ho individuato da mettere nel mio portafoglio per tutto il 2024:

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Ultima strategia dell’anno: 14.24% annuo su Banco BPM

Probabilmente questo è l’ultimo post dell’anno, poi Vacanze di Natale e Capodanno ci faranno trascorrere una meritata pausa. È naturalmente anche tempo di bilanci e grossolanamente mi sento di poter affermare che chi ha seguito le mie strategie durante il corso del 2023 difficilmente si può per aumentare, complice naturalmente anche il buon andamento dei mercati.

Certo alcuni prodotti non sono andati come si sperava, stiamo parlando di una piccola quantità, ma solitamente le strategie di recovery hanno poi permesso di recuperare la situazione.

Come ha firmato la scorsa settimana per quanto mi riguarda non effettuerò più operazioni da qui a fine anno, proprio perché il mercato sta recentemente esprimendo dei multipli che, quantomeno nel breve termine, e rendendolo i prezzi delle azioni abbastanza care, soprattutto se si considera che attualmente il mercato obbligazionario esprime dei rendimenti di gran lunga superiore a quelli di un paio di anni fa. In un paio di post nei mesi precedenti mi sono proprio preoccupato di quanto fosse conveniente attualmente aumentare la propria esposizione nel mercato obbligazionario e chi ha seguito i miei consigli sicuramente non se ne è pentito.

Per Chi avesse un po’ di tempo libero durante le vacanze ed è un appassionato lettore consiglio un libro: “L’investitore intelligente” di Benjamin Graham in cui sono proprio affrontati con intelligenza e lungimiranza tutti gli aspetti che un investitore dovrebbe analizzare prima di acquistare o vendere titoli obbligazionari od azionari ehi come dovrebbe allocare le percentuali del proprio portafoglio a seconda delle condizioni di mercato (tanto per chiarirci non ho nessuna convenienza economica o di altro genere affinché compriate questo libro; è giusto un consiglio, come tutto ciò che viene scritto in questo blog).

Concludiamo l’anno con un certificato di cui è molto parlato nei giorni recenti su diversi canali per un motivo molto specifico che andremo ad analizzare. Partiamo dalla sua descrizione:

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Fare il 30% all’anno: possibile ma bisogna correre rischi

I mercati finanziari hanno registrato una settimana di rialzi, nonostante la persistente paura di una prossima recessione. Il rallentamento dell’economia in Europa e in America, causato dai rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, ha contribuito a alimentare questa preoccupazione.

Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha dichiarato che l’inflazione non è stata sconfitta e che potrebbe essere necessario aumentare ulteriormente i tassi di interesse nei prossimi mesi. Al contrario, gli esponenti della Banca Centrale Europea hanno annunciato che i rialzi dei tassi di interesse sono prossimi alla fine. Non c’è bisogno che vi ripeta che a mio avviso le politiche monetarie attuali hanno in realtà un fine differente da quello dichiarato, ossia la “lotta all’inflazione”, bensì calmierare le rivendicazioni salariali oggi in atto soprattutto negli USA.

Ad ogni modo, queste dichiarazioni contrastanti hanno creato confusione tra gli investitori, che stanno cercando di capire quale sarà la traiettoria delle politiche monetarie delle principali banche centrali.

La situazione economica rimane incerta e il rischio di recessione è ancora presente. Tuttavia, i mercati finanziari sembrano aver iniziato a prendere in considerazione la possibilità che le banche centrali possano iniziare a rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse.

Se questa tendenza dovesse proseguire, potrebbe portare a un miglioramento dell’umore degli investitori e a ulteriori rialzi dei mercati finanziari.

In questo contesto propongo una strategia che, premetto fin da subito, ha un alto grado di rischio.

L’ottica nella quale ho elaborato tale strategia è quella di recuperare alcuni ribassi di certi certificati che non stanno performando come mi aspettavo. Tale strategia comunemente nominata come recovery e consiste sostanzialmente nell’andare a cercare un altro certificato che sia altrettanto deprezzato ma che offra maggiori possibilità di rendimento rispetto a quello che si vende. Va da sé che comunque un certificato che è abbondantemente sotto la parità esprima comunque un grado di rischio maggiore di quello che esprimeva al momento della sua emissione, così come avrà naturalmente un rendimento più alto rispetto all’inizio.

Vediamone subito le caratteristiche:

  • Tipo: Cash Collect Memory (Portafoglio CED)
  • ISIN: DE000UH4NHD0
  • Sottostanti: Stellantis / Volkswagen
  • Cedola: 2,19% Trimestrale
  • Scadenza: 17/11/2026
  • Barriera: 11,6714€ / 104,58€

Una peculiarità di questo certificato è che in realtà ha due barriere: Una un po’ più alta per il godimento della cellula l’altra un po’ più bassa per la restituzione integrale del capitale. Di sopra ho riportato solo quella relativa al capitale mentre nel grafico di sotto le riporto entrambe per il titolo peggiore ossia Volkswagen:

Come potete vedere siamo proprio a ridosso della barriera per la cedola e leggermente più lontani dalla barriera di capitale. Inoltre due settimane fa, quando sono entrato io, eravamo proprio in mezzo alle due barriere. Se l’analisi si fermasse qui tutto sommato questo certificato non dovrebbe neanche essere preso in considerazione, ma dobbiamo fare i conti con il prezzo di acquisto attuale: 67.45€.

A questi prezzi il rendimento cedolare annuo è pari al 13% , che moltiplicato per i 3 anni rimanenti fa il 39% potenziale. Acquisto va aggiunto il rendimento da Capitale che sono 32.55€ per certificato, ossia 52,7% in tre anni. Facendo le somme quindi abbiamo un rendimento complessivo a scadenza di quasi 92%, ossia potenzialmente recuperare ribassi accumulati fino al 48% (1-1/1.92)*100.

La tua mente nessun pasto è gratis e quindi la probabilità che il titolo peggiore vada sotto barriera è comunque rilevante.

Fin qui vi ho dato tutti i parametri oggettivi del certificato, ora per concludere permettetemi di fare un paio di considerazioni personali:

1) non è necessario che il titolo Volkswagen salga, chi potremmo anche accontentare che rimanga più o meno su questi livelli. Personalmente ritengo che da qui a tre anni sia più probabile trovare questo titolo un po’ più alto dei prezzi attuali che non il contrario non fosse altro per un adeguamento all’inflazione.

2) in queste strategie secondo me va sempre messo poco capitale: Se perdete, perdete comunque poco; se guadagnate guadagnate comunque circa il doppio del capitale investito. Per quale motivo ad esempio io utilizzo questo tipo di strategie solo reinvestendo il capitale liberato da certificati molto deprezzati e mai impiegando liquidità nuova. Naturalmente poi ognuno ha il proprio stile di gestione.

Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.

Spero di aver fatto cosa gradita lasciando link diretti a tutti i dati senza passare per servizi di pubblicità. Per questo mi auguro che siate così gentili, vista la completa gratuità del sito, di fare almeno un click su un banner presente nella pagina e mettere un like se l’articolo è di vostro gradimento.

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Un posizione tattica per un 16.5% all’anno

Due settimane dopo l’attacco di Hamas a Israele, la tensione nella regione è ancora alta. L’invasione di Israele a Gaza, che si temeva all’inizio, non è ancora avvenuta, ma gli investitori sono preoccupati.

Il clima di avversione al rischio ha portato a un calo degli asset considerati tradizionalmente come rifugi sicuri, come i titoli di stato statunitensi. Il grafico mostra che il rendimento dei Treasuries a lunga scadenza ha registrato un calo, insieme al mercato azionario. Il dollaro è rimasto stabile, mentre petrolio, oro e bitcoin hanno registrato un aumento.

Alla luce di queste considerazioni ritengo opportuno per lo meno per le prossime settimane di assumere esclusivamente posizioni tattiche e quindi non di lungo termine. Naturalmente se in futuro i prezzi cominciassero ad assumere dei livelli interessanti allora comincerò anche a valutare posizioni di più ampio respiro.

Proprio in questa ottica sono entrato la settimana scorsa nel seguente certificato:

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Come guadagnare anche con ribassi fino a -72%

Chi mi segue da un po’ sa che i rialzi dei mesi precedenti mi lasciavano alquanto perplesso, soprattutto alla luce non tanto e non solo per le politiche monetarie delle banche centrali, ma più che altro per i “driver” che le stanno spingendo.

Sapete che la mia visione personale parte dal fatto che il vero obbiettivo è quello di sedare le rivendicazioni salariali che stanno emergendo soprattutto in America, ad esempio si legga questo articolo. D’altro canto il sistema monetario non potrà mai essere così restrittivo da massacrare l’industria manufatturiera come fu fatto all’inizio degli anni 90, questo perché nei prossimi anni, soprattutto gli Stati Uniti, dovranno riportare a casa od a casa di qualche Fedele alleato fa parte della produzione industriale fino ad oggi concessa alla Cina.

Sarà interessante nei prossimi mesi, o meglio ancora anni, vedere quale sarà il punto d’equilibrio tra queste due esigenze contrapposte.

Di fronte a scenari così incerti ho trovato un certificato che presenta un grado di protezione veramente raro ma che al contempo offre anche un rendimento di tutto rispetto poco sotto il 9% l’anno, analizziamone le caratteristiche:

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Barriere al 50% e rendimento del 15% all’anno sul settore automotive

Per motivi di tempo questo posto sarà molto sintetico per cui eviterò preamboli sull’andamento dei mercati della settimana appena trascorsa è presenterò direttamente il certificato della settimana. Ho personalmente aperto una posizione su questo prodotto esattamente nella giornata di venerdì. Vediamo quindi assieme quali siano le caratteristiche e le motivazioni che mi hanno spinto all’acquisto:

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Un’opportunità dal 18% ed un focus sulla banche americane

Per chi mi segue da un po’ sa benissimo quali sia il grado di trasparenza che riporto qui nel blog in merito alle mie scelte di investimento. Da diverso tempo sostengo che il ritmo di rialzo dei mercati azionari fosse insostenibile soprattutto alla luce delle politiche monetarie restrittive messe in atto da tutte le principali banche centrali mondiali. In base a questa mia visione ho preso scelte abbastanza radicali come liquidare completamente il portafoglio Italia e non rinnovare diversi giustificati che sono giunti a scadenza o che sono incorsi nell’autocall. Con altrettanta trasparenza e onestà intellettuale nelle settimane precedenti ho sempre candidamente ammesso che il mercato stava andando nella direzione opposta a quella da me pronosticata. Con altrettanta trasparenza permettetemi ora di constatare come nel giro di pochissime sedute la situazione si sia ribaltata completamente e la strategia di prudenza e di attesa comincia a dare i propri frutti. Ennesima dimostrazione che ragionare con la propria testa prima o poi da i suoi frutti!

Vediamo ad esempio al portafoglio Italia: Ho liquidato tutto la terza settimana di gennaio quando l’indice FTSE MIB era 25776 punti. Oggi che lo ritroviamo a 25495 posso già affermare che non facendo nulla ho fatto meglio dell’indice stesso. Aprrofondendo maggiormente l’analisi tecnica dell’indice italiano, sarà molto importante verificare la tenuta del livello 24900 (o se volete una cifra tonda va bene anche 25000). Una tenuta di tale livello farebbe rientrare gli attuali ribassi in un ritracciamento all’interno di un movimento comunque rialzista, in caso contrario gli scenari cambierebbero.

Passando alla parte più operativa, come al filmato nel precedente post, un aumento della volatilità avrebbe sicuramente aperto alcune opportunità ed è quello che si comincia a verificare. In particolare il certificato che andiamo ad analizzare questa settimana rappresenta un buon rapporto rischio rendimento se si considerano sia la distanza dalle barriere sia la tipologia di sottostanti. Vediamo quindi di cosa si tratta:

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Barriere sicure e cedole alte, oggi si può

Non c’era da fidarsi del rimbalzo di due venerdì fa e la settimana appena trascorsa ne ha dato la conferma.

Rimango dell’opzione che ormai le banche centrali sono entrate nella mentalità fondamentalista del rialzo dei tassi costi quel costi (un whatever it takes al contrario) anche massacrando completamente la domanda benché è evidente che i problemi siano tutti nell’offerta in un mondo che sta rapidamente cambiando. Quindi in un momento in cui sarebbero necessari forti investimenti nei paesi occidentali (energie rinnovabili e semiconduttori in primis), si riduce la massa monetaria. Auguri e si salvi chi può mi verrebbe da dire.

Fortunatamente l’aumento inevitabile della volatilità sta permettendo agli emittenti di costruire prodotti sempre più interessanti, impensabili fino a poco tempo fa.

Il certificate che riporto di seguito è, a mio avviso, un’ottima opportunità ed anche un’alternativa alla liquidità che inevitabilmente è soggetta a svalutazione causata dall’inflazione.

Naturalmente ogni prodotto ha il suo rischio e nessuno ne è privo, ma quello che segue ha barriere poste al 40% del prezzo iniziale, ossia una distanza del 60%.

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Un approccio innovativo e più sicuro per un 9% annuo

Oggi partiamo da un vecchio post del settembre del 2018 intitolato “Un certificato che è una fenice“. A distanza di poco meno di 4 anni possiamo apprezzare come questo certificato abbia svolto egregiamente la propria funzione di protezione e contemporaneamente di generatore di profitti: Infatti a fronte di una caduta di Eni di poco meno delle 30% il certificato ha guadagnato il 10% ogni anno più un altro 2% di sconto capitale visto che eravamo entrati a 980€. L’ultima rilevazione della barriera è stata effettuata il 4 luglio mentre il certificato verrà rimborsato questa settimana. Benché non esiste un prodotto che vada bene per ogni occasione è per ogni condizione di mercato voglio sottolineare ancora una volta come in un arco temporale di 4 anni si sia verificata una notevolissima asimmetria di rendimento tra sottostante e certificato stesso, ripeto: Un minuto del titolo a fronte di un più 40% del certificato, non male che dite?

Ora teoricamente si pone la questione di Come rivestire la liquidità così generata. Premetto in questa fase di mercato, come ripeto da tempo, tenersi più liquidi del solito non è sicuramente una cattiva idea. Invece hanno già una cospicua liquidità e quindi vogliono investire quanto incassato alla scadenza del certificato ho trovato un nuovo prodotto che mi ha conquistato per una caratteristica decisamente innovativa. Iniziamo con il presentare i suoi dati:

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