Un potenziale 36% con Netflix in due anni

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Questa settimana trattiamo un titolo tecnologico che stavamo monitorando da tempo e che ci sembra essere arrivato su livelli di prezzo interessanti.

Il NASDAQ ha dimostrato una certa volatilità in queste ultime settimane. Essendo noi estremamente realisti e sapendo quanto sia difficile azzeccare il timing giusto, soprattutto in queste situazioni, abbiamo deciso di non investire direttamente sul titolo bensì su un certificato che ci offre più di una protezione in caso di eventuale ribasso.

Prenderemo spunto anche per analizzare come mai i titoli tecnologici scambino con dei multipli molto superiori agli altri titoli.

Il titolo in questione è Netflix e non ha sicuramente bisogno di presentazioni. Ciò che ci piace di più di questa azienda è il fatto di essere un modello di business che è riuscito a coniugare perfettamente l’innovazione tecnologica con l’industria culturale. Quando utilizziamo l’aggettivo “culturale”, non lo intendiamo nella sua accezione di “erudizione”, bensì nella sua accezione popolare, ossia “il complesso delle manifestazioni della vita materiale, sociale e spirituale di un popolo”.

Detto in maniera più semplice, comprare oggi Netflix, a nostro avviso, è come aver comprato Walt Disney ed IBM decenni fa.

Infatti se da un lato è innegabile che Netflix ha fatto la sua fortuna sviluppando una tecnologia di distribuzione dei contenuti prima di altri e di qualità sicuramente superiore, da l’altro non va dimenticato che essa stessa è produttrice dei contenuti. Il connubio di questi due aspetti fa sì che l’azienda possa sfruttare le economie di scala come poche altre aziende al mondo possono fare.

Se ci pensiamo per ogni abbonato in più (ricavo marginale) non deve sostenere dei costi marginali! Certo magari superate certe soglie deve adeguare l’infrastruttura tecnologica ma sicuramente il rapporto è molto meno che lineare.

Un discorso analogo può essere fatto per la produzione dei contenuti: per capirci l’aumento degli abbonati non implica necessariamente produrre una nuova serie. D’altro canto naturalmente la produzione di nuovi contenuti è un volano per l’acquisizione di nuovi abbonati.

Da tale analisi qualitativa capite come, per un’azienda del genere, sia fondamentale la crescita degli abbonamenti. Quindi veniamo ai risultati rilasciati la scorsa settimana:

Netflix ha annunciato i dati del terzo trimestre che segnano utili record, con un incremento del 36%, a 4 miliardi di dollari e ben 137 milioni di utenti, con una crescita di 6,96 milioni di utenti superiore alle attese degli analisti (5,09 milioni). L’utile per azione si attesta quindi a 89 centesimi, contro un dato delle stime di 68 centesimi e contro i 29 centesimi ad azione del 2017. Per capirci gli utili sono cresciuti del 200% anno su anno! Inoltre questo trimestre ha segna anche un altro punto di svolta: gli abbonamenti extra-USA hanno superato quelli del “mercato interno” USA, a dimostrazione che la compagnia è ben lungi dal muoversi da un mercato saturo.

Veniamo ora al grafico che, oltre che a darci dei livelli tecnici, ci indica anche quale sia stata la dinamica del titolo nelle ultime sedute.

Vedete la candela cerchiata in gap up? Quella è stata la reazione del mercato all’uscita dei dati: un aumento superiore al 10%, dopo di che, nelle giornate successive, il titolo è stato venduto assieme a tutti gli altri titoli tecnologici. In questo contesto il mercato non fa distinzioni tra titoli: è proprio in questi momenti che ci piace intervenire, andare a prendere titoli che subiscono deprezzamenti per ragioni che poco o nulla a che fare con essi.

Naturalmente non siamo così sprovveduti da buttarci a capofitto su questa idea ma, vista la volatilità, ci preserviamo con uno strumento che possa preservarci da ulteriori ribassi.

Il certificate scelto è

 

Il certificate è oggi acquistabile ad 87€, ciò significa un possibile guadagno del 36,2% (circa il 18% annuo) nel caso in cui alla scadenza ci trovassimo sopra la barriera superiore e del 21% (circa il 10% annuo) se il prezzo fosse compreso tra le due barriere. Al solito se si dovesse scendere sotto la barriera inferiore si subirebbe una perdita pari a quella che si sarebbe subita investendo direttamente sull’azione.

Ricordiamo inoltre che investendo nel certificate si annulla il rischio cambio EUR/USD.

Vista la bontà del titolo ed i bonus offerti dal certificate ci sembra un’ottima alternativa all’investimento diretto sul titolo.

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