Recuperare su Bayer: +42.5% in un anno

Come già anticipato la scorsa settimana in questo posto mi concentrerò sulla strategia recovery finalizzata proprio a recuperare il brusco calo del titolo Bayer avvenuto un paio di settimane fa.

La notizia scatenante tale ribasso penso la conosciate un po’ tutti: il risarcimento e riconosciuto da una Corte degli Stati Uniti per l’utilizzo del biofosfato. In poco tempo Il titolo è passato da circa 42€ agli attuali 31€. Come si può vedere dal grafico giornaliero sì è aperto un gap ribassista proprio all’apertura della giornata del 20/9/2023.

In queste istituzioni anche applicare gli stop Loss serve, ma fino a un certo: Anche Chi avesse impostato un livello automatico avrebbe visto chiudere la propria posizione a livelli ben inferiori di quelli impostati.

L’altro approccio è quello di gestire comunque attivamente la posizione cercando soluzioni alternative. Quella che segue è una di queste:

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Intesa San Paolo: il 7.5% in un anno

La settimana appena trascorsa ha registrato un ulteriore aumento nei mercati azionario e obbligazionario. L’indice S&P 500 ha già segnato un incremento del 10% rispetto ai minimi toccati il 27 ottobre, mentre i rendimenti del Treasury a 10 anni si sono ridotti di circa 60 basis points rispetto al picco del 5.02% registrato il 23 ottobre. Il dollar index mostra una diminuzione del 3.3% rispetto ai massimi del 3 ottobre.

Questo entusiasmo è stato scatenato dai dati sull’inflazione statunitense, che sono risultati inferiori alle aspettative. L’inflazione “headline” è stata del 3.2% su base annua (invariata rispetto al mese precedente), al di sotto delle aspettative del 3.3%. Inoltre, l’inflazione “core” è stata del 4%, rispetto all’attesa del 4.1%.

Sarà molto interessante nei prossimi mesi verificare due cose:

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Sfruttare la debolezza di Google

Ormai non c’è bisogno che mi ripeta per l’ennesima volta su quale sia la mia visione del mercato che comunque ad oggi è contraddetta dai fatti: il rialzo dei mercati azionari, in particolare di quello italiano, non è sostenibile nel breve ma, a questi livelli, secondo me neanche nel medio. Per questo motivo ad esempio il portafoglio Italia rimane congelato poiché per esperienza personale è meglio perdere qualche occasione rispetto a perdere il capitale.

Bisogna essere quindi a mio avviso molto guardinghi nei prodotti e nelle azioni che si intendono comprare andando a valutare caso per caso delle posizioni tattiche ma non strategiche di lungo periodo perché in questa condizione di mercato non ci sono i presupposti.

Proprio in questa prospettiva ho analizzato il certificato di questa settimana. La regione principale è data dal repentino ribasso di Alphabet subito dalla prospettiva di concorrenza del sistema chat GPT su cui sia Microsft sia Musk hanno investito ingenti risorse. Ho provato il sistema a fine dicembre ed effettivamente è qualcosa di sorprendente anche se quando lo si utilizza più intensivamente mostra ancora notevoli limiti.

Il fatto quindi che in un immediato futuro google abbia un rivale che fino ad ora non è esistito è sicuramente un aspetto da tenere in grande considerazione, d’altro canto non penso neanche che la stessa Google rimanga ferma a guardare ciò che sta succedendo. Benché la prima risposta a chat GPT sembra non abbia convinto mi aspetto che un colosso che è stato sempre all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale non rimarrà indietro rispetto a certe tecnologie e che soprattutto non perderà in maniera Così significativa quote di mercato nel settore della ricerca su web.

Fatta questa panoramica introduttiva vediamo le caratteristiche del prodotto:

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Una banca tedesca per un +20% in due anni

La settimana appena trascorsa è facilmente sinteticabile nei due grafici sotto riportati che illustrano l’andamento dell’indice FTSE MIB su scala giornaliera e settimanale:

Questo primo grafico giornaliero ci indica come la giornata di giovedì abbia iniziato a dare un primo segnale ribassista, per poi effettuare una candela inside che ben rispecchia l’incertezza del momento. Da notare Come l’oscillatore stocastico sia in zona di ipercomprato e che abbia cominciato ad incrociare ben sopra area 80.

Il grafico settimanale ci illustra una situazione complementare, nel senso che completa la visione parziale del grafico giornaliero. Infatti anche qui troviamo un oscillatore stocastico in ampia zona di ipercomprato che ha appena accennato un incrocio. Inoltre l’ultima candela assomiglia molto ad una shooting Star, anche se tecnicamente forse sarebbe meglio parlare di una Doji con la chiusura inferiore alla apertura.

Solitamente tutti questi indicatori messi insieme fanno presagire una inversione di trend, per lo meno nel breve periodo. Ad oggi, seppur di poco la decisione di sospendere il portafoglio Italia in attesa di prezzi più vantaggiosi si è rivelata azzeccata, vediamo se i pattern d’inversione avranno conferma anche nei pressi delle prossime sedute.

In questa situazione l’indice che invece ha performato meglio è stato il Nasdaq ulteriore conferma che aver puntato su certificati sui tecnologici nelle ultime settimane si è rivelata una buona strategia.

Oggi invece cambiamo sia settore sia tipologia di certificato andando a Puntale ad una banca con un top bonus invece che con un cash collect.

Iniziamo a vederne le caratteristiche:

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Netflix per un 11.5% annuo

Il post di questa settimana è sulla stessa scia di quello precedente, ossia sfruttare al massimo la recente volatilità e debolezza che sta colpendo i titoli tecnologici. Come avete visto dal titolo del post, il sottostante è un’azienda ben nota, che conosciamo tutti e di cui mi sono già occupato in vari post tra cui: Netflix per un potenziale 12% annuo, Un potenziale 36% con Netflix in due anni.

Tutte le considerazioni fatte riguardo Netflix negli articoli sopra citati per quanto riguarda l’azienda ed il suo modello di business sono per me ancora del tutto valide, perciò vi rimando a tali post se siete desiderosi di approfondire l’argomento (anche perché sono entrambi andati a buon fine).

Il certificate di oggi è veramente molto semplice e questo è un ulteriore motivo che mi ha portato ad entrare proprio nelle giornate di venerdì. Vediamone quindi subito le caratteristiche:

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Nuova opportunità sul settore della difesa

Oggi toccherò un tema che da un po’ sto già monitorando e che dei recenti sviluppi mi hanno dato lo spunto per trattare in questo post.

Negli ultimi tempi mi sono sempre più fatto l’idea che dopo più di 10 anni di politiche monetarie ultra espansive e trent’anni di sbornie di libero commercio (in primis l’entrata della Cina nel WTO) avrebbe da un lato spinto ad ampliare la domanda di beni degli stati dall’altra avrebbe fatto nascere conflitti più o meno latenti. Mettete assieme le due cose ed arrivate alla conclusione che una corsa verso gli armamenti è più che probabile. Personalmente da un po’ ho iniziato una strategia di accumulo direttamente su Lockheed Martin.

Il settore della difesa è di per sé uno dei più difensivi e, fuori da ogni ipocrisia, non conosce mai crisi ed in particolare quando si parla di Lockheed Martin ci troviamo di fronte ad un colosso nel suo settore con il 65% delle entrate “garantite” dal dipartimento della difesa USA a cui va sommato un ulteriore 10% da varie agenzia governative USA mentre il restante 25% sono rappresentate da vendite internazionali.

Inoltre sono più di vent’anni che l’azienda continua ad aumentare il proprio dividendo. Per fare un esempio siamo passati dai 0,44$ del 2000 agli attuali 10,8$ per il 2021! Chi di voi mi segue da un po’ sa quanto conti per me la dinamica dei dividendi nella valutazione. Avere un titoli che dopo vent’anni riesce ad avere un simile trend non può sicuramente mancare nel mio portafoglio, anche alla luce dei ragionamenti fatti poco sopra.

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Il settore dei semiconduttori per un 14% annuo

Era il 9/8/2020 e scrivevo : “[l’età media dei contagi] tornerà ad alzarsi non appena l’esercito dei millennials dopo essersi dimenticati a casa i nonni per l’estate, finiti i soldi delle vacanze torneranno a batter cassa per la paghetta ed i pranzi della domenica.”. Seguiva poi il famoso grafico che riportava l’andamento dei contagi dell’epidemia di SARS di circa 15 anni fa in Canada prima e dopo il lockdown:

Come è andata ad oggi? Continua a leggere…

STM: Nuova strategia da 11.53%

In questo post andremo diritti al punto: ogni tanto, guarda un po’, il mercato ci ricorda che può anche scendere. Nell’arco di soli due giorni, il Nasdaq è arrivato a perdere l’11% dai massimi, prima di recuperare in parte nel pomeriggio di venerdì. I tempi per la nostra strategia illustrata la settimana scorsa ci vengono incontro, visto che, non volendo impiegare nuova liquidità, stiamo attendendo la scadenza del certificate su Netflix. Dopo questo storno stiamo pensando di liquidare Continua a leggere…

Una pazza idea

Apparentemente la settimana appena trascorsa ha lasciato il mercato dov’era la settimana precedente: +0,21% per il FTSE-MIB e +0,17% per il Portafoglio Italia. In realtà la volatilità multiday è stata abbastanza elevata, soprattutto se paragonata ad i bassi volumi. Primo segno di uno storno più importante? Chissà, staremo a vedere. Conoscete il nostro scetticismo riguardo l’ultimo strappo rialzista e quindi non c’è bisogno di annoiarvi ancora con gli stessi argomenti.

In un contesto simile quindi non vediamo grandi occasioni, ma venerdì abbiamo messo un chip su una situazione che è abbastanza poco correlata con le sorti del mercato.

Stiamo parlando di Continua a leggere…

Société Générale, una strategia da quasi il 10% in 6 mesi

Questa settimana permetteteci di iniziare col fare i complimenti ad un nostro lettore, Angelo, che, riguardo il certificate recensito in Una scommessa da 12% all’anno, ha indovinato lo scenario meglio di noi visto che il certificate è stato rimborsato in anticipo staccando la cedola del 3%.

Per questo motivo abbiamo cercato un altro certificate per impiegare la liquidità che ci è stata così liberata.

Prima di presentare il nuovo prodotto, facciamo una veloce sintesi della nostra visione: Continua a leggere…