Ottimo recupero del Portafoglio Italia

Torniamo alle consuetudini e quindi, essendo all’inizio del mese, analizziamo il portafoglio Italia. Abbiamo avuto indubbiamente tre settimane di recupero che però analizzate giorno per giorno non hanno sicuramente dato quel trend lineare tipico dei mercati toro. Benché la natività non sia sicuramente tra le più alte in questo periodo, va anche tenuto a mente qualche episodio che la dicono lunga sulla fase attuale di mercato. Ad esempio prendiamo la conferenza stampa di Powell, prima è stato rilasciato un comunicato stampa in cui si faceva intravedere un rallentamento della politica restrittiva, dopodiché le risposte dello stesso Powell alla conferenza stampa hanno, se possibile, ancora più inasprito le prospettive monetarie. In poche decine di minuti i mercati americani sono passati da territorio positivo a un meno 3 % del NASDAQ. Analoga si è verificata anche sul mercato dei cambi: Ad esempio sul cambio AUDUSD avevo aperto da un paio di giorni una posizione short che ho dovuto chiudere con uno stop loss anche se pochi minuti dopo il cambio ha addirittura accelerato verso la direzione ribassista.

Questo giusto per puntualizzare che in casi di alta volatilità addirittura intraday c’è poco da fare se non proteggersi con stop loss.

Ma torniamo ora più nello specifico del portafoglio Italia e quindi anche dell’andamento del Ftse Mib. Per chi ancora non lo conoscesse riporto brevemente cosa sia il portafoglio Italia e quali scopi si prefigge:

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Aggiornamento sui 10 titoli italiani ad alto dividendo

Come promesso la settimana scorsa ecco L’aggiornamento del portafoglio Italia. Senza girarci tanto attorno diciamo che prestazioni quest’anno non sono state sicuramente delle migliori. Il motivo principale di ciò è sicuramente il contesto non favorevole di tutti i mercati azionari, ivi incluso quello italiano, dovuto principalmente sia al contesto geopolitico che politiche monetarie restrittive delle banche centrali e di cui abbiamo diffusamente parlato molti altri post. Naturalmente ciò non deve essere una scusa, infatti si può sempre migliorare a prescindere dalle condizioni esterne.

Per chi ancora non lo conoscesse ripetiamo brevemente cosa sia il Portafoglio Italia:

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Aggiornamento di Marzo sul Portafoglio Italia

Questa settimana, come periodicamente faccio, dedicherò il post della settimana all’aggiornamento dell’andamento del Portafoglio Italia 2022.

Per chi fosse nuovo di questo sito, ricordo che il Portafoglio Italia è un portafoglio composto sempre da 10 società tutte aventi il medesimo peso, ossia fatto 100 il valore complessivo, al momento dell’acquisto ogni società ha un controvalore di 10.

Gli obbiettivi di questa selezione è garantire un flusso cedolare superiore all’indice italiano (che ne costituisce il benchmark) ed allo stesso tempo abbassare il più possibile la volatilità.

Tutto ciò ha come obbiettivo raggiungere l’indipendenza finanziaria. Essere indipendenti per me è stato sempre sinonimo di libertà. La libertà però deve essere anche dal mercato stesso: sarebbe stato altrettanto coercitivo passare ore al giorno davanti ad un terminale, così ho elaborato un algoritmo di selezione automatica di titoli.

Ma veniamo ora ai risultati. L’annuncio da parte del board di TIM di NON distribuire alcun dividendo neanche per la versione Risparmio, ha reso necessario la revisione della composizione del Portafoglio Italia proprio perché esso non rientrava più nei criteri di appartenenza al portafoglio stesso. La composizione attuale è riportata di seguito con i titoli liquidati in rosso:

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Un’occasione su Enel

Sembra veramente che questo mercato sia inarrestabile a prescindere dalle notizie che escono. Quanto durerà è difficile dirlo, soprattutto sarà interessante vedere se ci troveremo davanti a 3 o 4 sedute di ribasso veloce e violento come siamo stati abituati ultimamente od invece sarà un movimento più profondo e duraturo magari intervallato da qualche fase di lateralità.

In questo clima d’incertezza (perlomeno per quanto mi riguarda) un’azienda ha già fissato un punto fermo e stiamo parlando di Enel.

Ultimamente in questo blog ho spesso presentato certificate, questa settimana invece vado ha valutare l’ingresso direttamente sul titolo stesso.

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I dividendi del Portafoglio Italia ed un +15% da inizio anno!

Riporto di seguito l’aggiornamento inviato a tutti i sottoscrittori del Portafoglio Italia con alcuni omissis naturalmente…

La settimana appena trascorsa ha visto molti titoli staccare cedole, tra cui anche diversi presenti nel Portafoglio Italia 2021. Mi è sembrato doveroso mandare a tutti i sottoscrittori un aggiornamento dell’andamento del portafoglio stesso (che trovate in allegato) soprattutto alla luce della nuova liquidità percepita.

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50 anni di crescita di dividendi: ora siamo a quasi il 9%

Settimana sicuramente da ricordare: il game changer è stato l’annuncio di Pfizer su l’imminenza del vaccino. Per la seconda settimana consecutiva tutti gli indici azionari hanno subito una fortissima pressione rialzista (+6,21% per il FTSE-MIB e +7,89 per il Portafoglio Italia) da una parte ed un crollo della volatilità dall’altra. Per chi investe nei certificate è stato certamente il migliore degli scenari possibili, infatti la gran parte di quello che ho presentato ultimamente hanno visto notevole rialzi.

Senza farsi prendere da facili entusiasmi, vi dico subito che nel breve periodo questa dinamica dei prezzi è insostenibile. Di che entità sarà il ritracciamento non ve lo saprei dire, ma con un certo grado di sicurezza posso spingermi a dire che ci sarà. Per questo sto scaricando lentamente alcune posizioni e magari riutilizzerò parte della liquidità così realizzata per una rotazione verso quei titoli che son stati fin qui eccessivamente penalizzati.

Per tale motivo questa volta mi focalizzerò direttamente su un titolo piuttosto che un certificate.

Magari il nome Continua a leggere…

Portafoglio Italia: massimi storici e batte anche i migliori gestori

La notizia è ottima questa settima, nuovi massimi storici per il nostro Portafoglio Italia: per chi avesse investito 10000€ nel nostro portafoglio nel 2018, dopo un anno e mezzo si ritroverebbe con 11221€, ossia un +12,21%. Analogamente chi ad esempio avesse investito la stessa somma in un ETF sul FTSE-MIB si ritroverebbe con soli 9384€. Tutti i dati sono facilmente verificabili qui.

Il grafico sotto riportato mostra appunto la differenza tra i due andamenti: Continua a leggere…

Portafoglio Italia 2018: un acconto del 2.12% su un titolo

Vi segnaliamo che oggi un titolo presente nel Portafoglio Italia ha già staccato un primo acconto sul dividendo sul 2018. L’acconto è pari al 2,12% sui prezzi di carico riportati nella tabella che elenca tutti i titoli che compongono il portafoglio. Il pagamento della cedola avverrà il 24/01/2018. Per coloro che hanno già acquistato i titoli si ritrova già un primo introito ad inizio anno.

Portafoglio Italia 2018: 6% di dividendi e titoli sottovalutati

Nel precedente post avevamo rinviato la pubblicazione del Portafoglio Italia 2018 per l’impressionante performance che l’indice FTSE MIB aveva messo a segno nella prima settima dell’anno, aspettandoci uno storno. Il mercato invece è andato in direzione opposta a quella pronosticata, facendo un altro +2,93%. Facendo “i conti della serva”, se proiettassimo la media dell’andamento del FTSE MIB di queste due prime settimane dell’anno su tutte le 52 settimane otterremo una performance finale di circa il 668%, un cifra evidentemente irrealistica. Riteniamo quindi che un’imminente fase di lateralità e storno sia inevitabile. Tale fase diventerà sempre più probabile con l’avvicinarsi delle elezioni in Italia.

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L’importanza dei dividendi nella storia ed ai tempi di Trump

Un aspetto di solito sottovalutato e/o frainteso è l’importanza del dividendo nella scelta degli investimenti. Partiamo dalle basi: possiamo vedere il dividendo come la redistribuzione degli utili che l’azienda gira ai suoi azionisti. La quota degli utili girati si chiama Payout Ratio, minore è il Payout Ratio maggiore è la sostenibilità del dividendo. Cosa significa?

Facciamo un esempio chiarificatore: supponiamo che la azienda A abbia registrato un utile di 100 e decida di redistribuire 60 ad i suoi azionisti, il Payout Ratio è pari al 60%. Significa che il restante 40 sarà impiegato in altro modo (cassa, reinvestimenti, riduzione del debito etc…). Mettiamo poi che l’anno successivo ci sia una contrazione degli utili ad 80. L’azienda può comunque decidere di remunerare i propri azionisti dello stesso importo portando il Continua a leggere…