Un certificato che si evolve: ecco il Darwin

Rieccoci qui dopo una settimana di pausa, vi chiedo scusa per non avere scritto il consueto post ma sto dedicandomi anche ad un altro progetto e così il tempo che mi rimane a disposizione è sempre di meno (inoltre Ammetto che il caldo di questo periodo non aiuta sicuramente).

Al netto dei miei impegni personali c’è anche da dire che il periodo delle ultime settimane non è particolarmente ad ulteriori ingressi nei certificati nei certificati vista la bassissima volatilità. Ricordo Infatti brevemente che acquistare certificati significa sostanzialmente vendere volatilità, se diamo quindi un’occhiata all’indice più importante che sintetizza questa misura, ossia il VIX per l’indice S&P500, notiamo subito come sia schiacciato su dei minimi e da lì non si voglia schiodare:

In altre parole, trovare buone occasioni in queste condizioni è estremamente difficile e sarebbe quindi stato inutile scrivere un post tanto per farlo.

In questa settimana però mi sono imbattuto in un certificato che ha una struttura veramente interessante che vale la pena analizzare a prescindere dai livelli di volatilità attuale. Inizio con il riportare brevemente i dati fondamentali:

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