Non ce ne voglia Zuckerberg, ma da Facebook noi ci proteggiamo

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Anche questa settimana ci occupiamo di una strategia sui certificate.

Accenniamo solo velocemente ai risultati settimanali del nostro Portafoglio Italia 2019. I risultati sono tutti positivi sotto ogni aspetto li si guardino: altra settimana di forte rialzo per il FTSE-MIB con un +2,13%, ma il Portafoglio Italia batte nuovamente il proprio benchmark con un +2,28%. La cosa più importante però è che, per chi ci segue dal 2018, siamo già tornati in guadagno malgrado tutto ciò che è successo in Italia nell’ultimo anno e mezzo! Si pensi infatti che l’indice FTSE-MIB si trova ancora a -11,67%, ulteriore dimostrazione che la qualità delle strategie impiegate e delle azioni selezionate nel medio termine ripagano sempre al di là delle situazioni congiunturali.

Torneremo in maniera più dettagliata sul Portafoglio Italia nel prossimo post, per ora vi riportiamo i soliti link per monitorare tutti i dati accennati fin qui.

L’intonazione dei mercati, come abbiamo visto, continua ad essere ottima, anche troppo per il nostro punto di vista. Per questo proponiamo un certificate in ottica di protezione di chi ha un portafoglio impostato al rialzo azionario.

Il prodotto che abbiamo scelto è un

Abbiamo già parlata di questo tipo di certificate, quindi se cercate sul sito troverete diversi post al riguardo. Ciò che teniamo a sottolineare è che tale certificate non equivale ad assumere una posizione ribassista sul titolo, short se volete, bensì a puntare sul fatto che un titolo da qui alla scadenza del certificate non cresca così tanto da toccare il livello imposto dalla barriera. Sembra più una disquisizione filosofica ma non è così: infatti si può guadagnare anche nel caso in cui il titolo continui ad apprezzarsi.

Prima di analizzare la situazione tecnica facciamo alcune considerazioni di carattere fondamentale.

Facebook è ormai arrivata ad un punto di saturazione per quanto riguarda gli utenti nel mondo occidentale o, più precisamente, in quello sviluppato. Altra storia sono i mercati emergenti ed in via di sviluppo dove il tasso di crescita degli iscritti è decisamente più sostenuto. Il problema è che i margini pubblicitari in questi paesi sono ben più risicati di quelli sviluppati e quindi prima che la crescita dei primi riesca a compensare il rallentamento dei secondi ci vorrà un po’ di tempo.

Ci sono poi i problemi legati alla privacy che hanno occupato le pagine dei giornali per diverso tempo. Il più famoso è stato lo scandalo di Cambridge Analytica.

Un altro problema, che stranamente non ha avuto un altrettanto risalto mediatico, è stato quello della class action ancora in corso contro il sistema di riconoscimento facciale, maggiori informazioni le potete trovare qui.

Per questi motivi riteniamo che nei prossimi 9 mesi Facebook non dovrebbe esplodere verso l’alto e l’analisi tecnica sembra suggerirci un po’ la stessa cosa:

Potete notare come dopo il gap down fatto registrare a luglio il titolo non ha fatto altro che scendere fino a dicembre dello scorso anno. Dopo di che c’è stato un rimbalzo fino a 172$ per poi ritracciare fino ai prezzi attuali. Riteniamo che il range compreso tra 160$ e 172$ possa tenere ingabbiato il titolo per un po’ di tempo, dopo di che la strada per raggiungere la barriera è veramente ancora molto lunga: abbiamo infatti delle forti resistenze a quota 188$ e 200$ (barriera anche psicologica).

Dai prezzi attuali il titolo dista circa il 28% ed è acquistabile a 105€. Considerando che il bonus è di 117€ si ha un guadagno potenziale del 11% in poco meno di 10 mesi (9 e ½ circa) che equivale a circa il 13,7% annuo.

Per tutti i motivi fin qui esposti riteniamo che tale prodotto presenti un buon rapporto rischio rendimento, soprattutto se inserito in un portafoglio con una forte esposizione rialzista. Ancor più indicato per chi detenga proprio il titolo Facebook.

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