Due dei migliori finanziari italiani per un 12% anche se i prezzi si dimezzassero!

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Dopo una settimana di pausa rieccoci qui per una nuova strategia. Il mercato nell’ultimo periodo sta sicuramente attraversando una frase laterale di bassa volatilità, potrei dire che sia addirittura un mercato noioso. Bisogna comunque evitare di addormentarsi in questa situazione, o peggio ancora adagiarsi sugli allori. Infatti nessuno nelle frasi di lateralità può prevedere quando essa possa finire né se sarà rotta al rialzo od al ribasso, personalmente come sapete io propendo per la seconda ipotesi ma non c’è sicuramente alcuna evidenza empirica che possa rendere molto più probabile una delle due ipotesi a favore dell’altra.

In queste situazioni i certificati con barriera molto bassa sono sicuramente l’approccio più intelligente ai mercati, a meno che non si voglia di venire completamente liquidi e attendere gli sviluppi. Anche quest’ultima è sicuramente una strategia Da non scartare a priori ma che naturalmente comporta l’erosione del capitale da parte dell’inflazione. Benché, come già espresso in diversi post precedenti, ho nell’ultimo periodo aumentato la quota di liquidità del mio portafoglio sono arrivato comunque ad un livello tale che la parte eccedente va investita in qualche modo, possibilmente in prodotti che generino a loro volta liquidità e che al tempo stesso attutiscono il più possibile le future oscillazioni di mercato. Questa settimana sono entrato in questo prodotto:

  • Tipo: Cash Collect
  • ISIN: CH1257339577
  • Sottostanti: Azimut Holding / Intesa Sanpaolo
  • Cedola: 1% Mensile (12% Annuo)
  • Scadenza: 31/03/2026
  • Barriera: 9,85€ / 1,1838€

I due titoli sottostanti sono tra i miei preferiti di tutto l’indice FTSE MIB e i livelli di barriera sono veramente distanti. Prendiamo ad esempio il titolo Intesa Sanpaolo:

Questa volta per riuscire a visualizzare il livello di barriera sono stato addirittura costretto a passare ad un timeframe mensile. Infatti per rivedere i livelli della barriera bisogna andare indietro di 10 anni, che se non ricordo male coincidono con la famosa crisi dello spread e l’avvento del governo Monti. Neanche Durante il periodo della pandemia abbiamo più visto quei livelli. Anche in termini assoluti la distanza della barriera dei prezzi attuali è di circa il 52%. Questo che significa anche che a fronte di storni del 10/15%, il certificato non si muoverà più di tanto ipotizzo al massimo un 5% conservato quindi gran parte del suo valore.

Un discorso del tutto analogo può essere fatto sul titolo Azimut.

Che identificato e attualmente acquistabile sulla qualità e garantisce una cedola mensile fare pari all’1% (12% annuo) purché entrambi i titoli si mantengono sopra la barriera. A mio avviso questo è un certificato che ha un rapporto rischio rendimento più che ottimo ed è questa la ragione sostanziale del mio investimento.

Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.

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2 thoughts on “Due dei migliori finanziari italiani per un 12% anche se i prezzi si dimezzassero!”

  1. Interessante,da prendere sotto i 1000. Azimut certo molto volatile;e’un buon prodotto ma l’unica cosa che non mi entusiasma e’un softcallable richiamabile a discrezione dell’emittente,il controllo e’ interamente nelle mani del banco.

    1. Giusto, però quello che ho notato è che i softcallable durano statisticamente un po’ di più di un normale autocall. Per il mio stile d’investimento è un vantaggio, anche perché grazie a questo meccanismo questi certificati riescono ad esprimere un rendimento un po’ più alto.

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