Fare il 15% sui titoli di stato USA senza rischio cambio!

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In questo post di un paio di mesi fa, preannunciavo come i tempi fossero maturi per cominciare a diminuire gradualmente la parte di liquidità nel portafoglio a favore di un rientro nel mercato. Così ho fatto in maniera graduale fino a portarmi sotto il 10% del controvalore. Naturalmente non ho eseguito tutte le operazioni in un solo giorno ma le ho distribuite più o meno in questo arco temporale. Per coloro che hanno seguito i post in questi ultimi due mesi aveva visto che mi sono mosso su tutti e tre i fronti: azionario, obbligazionario e certificati (naturalmente su questo blog riporto solo parte della mia operatività).

Con la strategia che segue penso che terminerò momentaneamente, probabilmente fino alla fine dell’anno, i miei ingressi sul mercato. Ciò avverrà per una duplice regione: Il mercato negli ultimi due mesi si è mosso vigorosamente verso l’alto (ad esempio il FTSE MIB è tornato a toccare i 30.000 punti) punti e non è mai consigliabile, per quanto mi riguarda, scendere sotto la soglia del 5% di liquidità se non in momenti di mercato estremamente ribassisti e questo non è sicuramente uno di quelli.

Il certificato che andremo ad analizzare oggi ha una peculiarità che non abbiamo mai riscontrato nei certificati presentati precedentemente: Il suo unico sottostante è un etf a leva 2x.

Fin da adesso preciso che è il sottostante ad avere una leva non il certificato!

Iniziamo con il presentare il sottostante, ossia l’etf:

Il fondo ProShares Ultra 20+ Year Treasury (UBT) è un fondo negoziato in borsa (ETF) che mira a fornire un rendimento giornaliero che è il doppio (2x) del rendimento giornaliero dell’indice ICE U.S. Treasury 20+ Year Bond Index. L’indice include obbligazioni del Tesoro statunitense con scadenze superiori o uguali a 20 anni e un valore nominale in circolazione di almeno 300 milioni di dollari, esclusi i titoli detenuti dalla Federal Reserve.

Storicamente un etf del genere, benché dotato di Leva 2x, avrebbe comunque espresso una volatilità limitata. Sapete benissimo che però nell’ultimo anno le politiche estremamente restrittive della FED hanno sottoposto il mancato obbligazionario, ed in particolare quello dei titoli di Stato a lunga scadenza, a ribassi considerevoli ed una maggiore volatilità.

Grazie al cielo è stato possibile strutturare il seguente certificato che rappresenta secondo me uno dei migliori visti quest’anno:

  • Cash collect softcall
  • ISIN: CH1300970535
  • Sottostante: PROSHARES ULTRA 20+ YEAR TSY
  • Cedola: 1,25 Mensile 15% Annuo
  • Scadenza: 07/10/2025
  • Barriera: 9,277€

Come potete notare si tratta di un classico Cash Collect come memoria che paga una cedola alquanto generosa: 1,25% al mese, ossia il 15% annuo. Fino a poco tempo fa per avere un rendimento di tale dimensione si sarebbero dovuti avere come sottostanti titoli alquanto volatili come Beyond Meat o Varta, ora lo abbiamo su un ETF di titoli di Stato americani, benché strutturato sulla parte lunga della curva e con una leva 2.

Ora, vi ricordate che in quest’altro post ho cercato di spiegare sinteticamente come l’andamento dei prezzi delle obbligazioni siano inversamente correlate alla dinamica dei tassi di interesse? Bene, attualmente la distanza dalla barriera è di circa il 55%, ora con un calcolo grossolano, che va preso come tale, dati gli attuali livelli di tasso di interesse per fare scendere l’ETF di più del 27% (leva 2x) significherebbe assistere ad un ulteriore rialzo di tassi di interesse di circa 2 punti percentuale. Inoltre andrebbe considerato che comunque in questo arco di tempo l’ETF accumulerebbe comunque le cedole dei titoli di culi è composto, quindi se vivete un ribasso anche maggiore per scendere sotto la barriera.

Da questo punto di vista il certificato è veramente ottimo, ha solo due piccoli difetti: si compra leggermente sopra la pari a 1006€ e già dal mese di febbraio inizia il rilevamento per il rimborso anticipato. Si tratta comunque di un soft call, ossia il richiamo è a discrezione dell’emittente, quindi non si può determinare con precisione quando sarà ritirato.

Posso anche aggiungere che ho constatato che solitamente un soft call ha una durata maggiore rispetto ad un auto call, ossia anche se il sottostante va sopra il prezzo di emissione per un po’ di tempo il certificato comunque rimane in vita.

Considerando che comunque due cedole sono “garantite” (a meno di un crollo enorme dei titoli USA in due mesi), chi porteremo comunque a casa 19 euro a certificato (2×12.5-6). Questo secondo me è lo scenario peggiore. Quando si guadagna anche nel caso peggiore ci siamo comunque messi nella situazione migliore possibile.

Per concludere questo certificato va bene sia per chi ha un basso profilo di rischio, vista la tipologia del sottostante, sia per chi vuole ottenere rendimenti consistenti visto l’ammontare delle cedole!

Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.

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