Un Hedge Fund alla portata di tutti

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Più volte abbiamo trattato l’argomento degli ETF su vari settori. Ci piacciono sopratutto perché sono strumenti trasparenti, diversificati e che permettono di esporsi a vari asset a costi contenuti. Infatti noi li abbiamo utilizzate per le obbligazioni, per gli immobili sia globali che inglesi, fino a creare un portafoglio di obbligazioni convertibili, cosa che sarebbe stata difficilmente realizzabile da un investitore medio.

L’unico limite di questi strumenti è la loro passività, cioè la semplice replica di un indice (anche se ricordiamo che molti gestori attivi hanno fatto peggio del proprio indice di riferimento).

Da pochi mesi è comparso da parte di JPM un ETF molto interessante che ha una gestione attiva pur mantenendo dei costi estremamente contenuti.

L’ETF in questione si chiama JPM Managed Futures, ha come ISIN

Come avrete intuito dal nome, l’indice dichiarato è stato “messo lì” giusto per rispettare gli obblighi di quotazione di un ETF ma in realtà viene gestito in ben altra maniera.

Infatti la strategia di gestione è una proprietà intellettuale della JPM e quindi non è possibile dichiarare alcun indice pubblico. In particolare tale strategia è quella adottata negli hedge found in cui vengono prese posizioni sia al rialzo che al ribasso (long/short).

Per questo motivo tipicamente questo tipo di prodotto presenta una bassa correlazione con gli indici azionari od obbligazionari, tutto sta alla bontà della strategia adottata.

Andando un po’ più nel dettaglio i parametri seguiti nella gestione di tale ETF sono: carry trade e momentum.

Per quanto riguarda il carry trade l’ETF punta al rialzo su asset azionari, obbligazionari e materie prime che esprimono un’alta redditività ed al ribasso per quelli che ne esprimono una bassa.

Per il momentum invece si va lunghi su asset con trend forti e corti su quelli con trend deboli, nella speranza naturalmente che tali trend continuino anche nel futuro.

Poiché i tempi in cui tutto sale e con una bassa volatilità sono ormai finiti (purtroppo), iniziare a pensare ad uno strumento che possa esporsi anche pesantemente al ribasso ci sembra una buona idea anche in funzione di decorrelare il portafoglio dall’andamento degli indici.

Il gestore (JPM) dichiara un obbiettivo del 4% annuo a prescindere dall’andamento del ciclo ed una volatilità massima tra il 6% e 8% annuo. Naturalmente non ci sono garanzie che ciò avvenga, ma viste le capacità di gestione di JPM ed il fatto che non tutti si possono permettere di sottoscrivere un hedge found pensiamo che, dopo qualche altra settimana di monitoraggio dell’ETF, inseriremo tale prodotto nel nostro portafoglio con una quota del 3% fino a raggiungere un massimo del 10% durante l’anno.

Infine ricordiamo che il costo dello 0,57% (benché superiore alla media degli ETF) lo rende sicuramente più vantaggioso di prodotti di liquidità.

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