Investire in oro senza dover mettere i lingotti in cassaforte

Due articoli fa avevo indicato come l’oro fosse uno dei tre settori maggiormente interessanti in questo periodo. In questo articolo tenterò di presentare un investimento in ETF sull’oro come strumento di diversificazione e protezione del portafoglio.

Introduzione: L’oro è stato tradizionalmente considerato un bene rifugio per gli investitori durante periodi di incertezza economica e inflazione. Con l’aumento delle preoccupazioni per l’inflazione, la de-dollarizzazione e le tensioni geopolitiche, è importante considerare l’opzione di investire in un ETF sull’oro come strumento di diversificazione e protezione del portafoglio. In questo post, analizzeremo le ragioni per cui l’oro rimane un’opzione interessante per gli investitori, la sua correlazione con il dollaro americano e la copertura del rischio cambio. L’ETF su cui sono personalmente investito da tempo è il seguente:

Continua a leggere…

Come guadagnare anche con i Titoli di Stato

Altra settimana di vivaci gli altri su tutti i mercati azionari, personalmente proseguo nella mia view di eccessiva euforia da parte di questi ultimi: Man mano che il mercato sale sto dismettendo sempre più posizioni a favore della liquidità. Non mi ricordo di essere mai stato così Libero con una percentuale che è poco sotto il 20%. Si potrà giustamente dire che ho perso diverse occasioni di profitto Ma in questi casi preferisco perdere occasioni piuttosto che perdere soldi.

Continuo a ritenere che delle dinamiche dominanti come;

1) la guerra in Ucraina che da un lato, sta sostenendo artificialmente la domanda di beni tecnici ed industriali finalizzati all’economia di guerra, dall’alto sta creando strozzature nei beni energetici ed in quelli alimentari.

2) la volontà di alzare il tasso di disoccupazione per permettere un reshoring a prezzi contenuti delle attività produttive (i vari licenziamenti da parte delle big tech sono da leggere in quest’ottica, non non in termini economici visto che nessuna di queste ha subito contrazione dei ricavi) obbligherà la Fed in prima istanza, ed a rimorchio anche le principali altre banche centrali tra cui la BCE, a proseguire nel rialzo del tassi di interesse anche al di là dell’ effettivo andamento dell’inflazione.

3) non dobbiamo poi dimenticarci che a partire dal mese di marzo la BCE oltre che a proseguire nella politica di rialzo dei tassi ad un ritmo di mezzo punto a volta inizierà anche il drenaggio della liquidità per un importo pari di 15 miliardi al mese.

In questo contesto con un mercato che ad esempio per l’indice italiano ha fatto registrare quasi un più 10% da inizio anno, ossia in un solo mese, mi sembra veramente poco realistico pensare che perlomeno nel breve termine possiamo sostenere ancora questi ritmi.

Nella settimana entrante parleranno rispettivamente Powell il primo febbraio e la la grande il 2 febbraio Lagarde. (santa protettrice di tutti gli shortisti). A mio avviso questi due giorni saranno un Turning Point per tutti gli indici azionari.

Nel frattempo cosa fare?

Continua a leggere…

Certificate ed ETF: un matrimonio possibile!

Questa settimana presenterò un prodotto che è leggermente diverso da quelli analizzati finora, non tanto per struttura, quanto per sottostanti. A mio avviso questo certificate può essere estremamente interessante anche e soprattutto per chi ha necessità di diversificare la propria asset allocation o quella dei propri clienti.

Prima di iniziare un breve accenno al Portafoglio Italia che in questo ultimo periodo si è veramente comportato molto bene battendo il FTSE-MIB consecutivamente nelle ultime tre settimane e otto sulle ultime dieci! Ecco, per chi stesse cercando uno strumento per raggiungere l’indipendenza finanziaria dato anche i ricchi dividendi che ha staccato. Per chi volesse accedere a tale portafoglio l’indirizzo è questo.

Veniamo a questo punto al certificate della settimana e vediamone subito le caratteristiche:

Continua a leggere…

Datemi una leva e vi solleverò il mondo (prima puntata)

Visto che delle problematiche legate al Covid-19 ne ho parlato diffusamente nei mesi scorsi fino alla noia, quando la cosa a molti sembrava chiusa, oggi che il mondo riscopre il virus, io vi annoierò con un altro argomento: la matematica!

Quindi metto subito le carte in tavola: questo post ha più fini didattici che non considerazioni operative dirette su uno specifico prodotto. Ci sarà un po’ di matematica, nulla di sconvolgente, ma soprattutto cercheremo di come utilizzare, se e quando, la leva finanziaria.

Fin dall’inizio vi dico che io la uso pochissimo, sostanzialmente perché non è il mio stile, ma è sicuramente una delle tante soluzioni che un trader può utilizzare.

Partiamo dalla versione più semplice: Continua a leggere…

Un Hedge Fund alla portata di tutti

Più volte abbiamo trattato l’argomento degli ETF su vari settori. Ci piacciono sopratutto perché sono strumenti trasparenti, diversificati e che permettono di esporsi a vari asset a costi contenuti. Infatti noi li abbiamo utilizzate per le obbligazioni, per gli immobili sia globali che inglesi, fino a creare un portafoglio di obbligazioni convertibili, cosa che sarebbe stata difficilmente realizzabile da un investitore medio.

L’unico limite di questi strumenti Continua a leggere…

Costruire un portafoglio bilanciato senza ricorre ai fondi (ed ai loro costi!)

È molto comune tra i risparmiatori rivolgersi al proprio consulente finanziario o direttamente alla propria banca per investire parte della propria liquidità. Alla fine, gran parte delle volte si finisce con il sottoscrivere un qualche fondo detto “bilanciato”. Dietro questo aggettivo c’è un’idea molto semplice: un prodotto che abbia una componente azionaria ed una obbligazionaria. In questo modo si ha una componente più stabile che garantisce un flusso cedolare (obbligazioni) ma allo stesso tempo non si rinuncia al potenziale aumento del mercato azionario.
Ragionamento corretto, soprattutto per coloro che anno un profilo di rischio “medio”. Unica nota stonata di questa soluzione è il costo: non è affatto raro che si arrivi a pagare il 5% per la sottoscrizione più un 2% o 3% annuo per la gestione.
In questo post verrà fornita un prodotto paragonabile ad un fondo bilanciato ma a costi decisamente più contenuti.
Per prima cosa dobbiamo capire cosa sia un’obbligazione convertibile. Continua a leggere…

Il punto sulle nostre strategie. 8/9 in profitto!

Oggi facciamo un check delle nostre strategie d’investimento. Anche se sono passati poco più di due mesi dal nostro primo post, si possono già tirare le prime somme.

Partendo dal primo appunto, siamo tornati più volte sulla nostra visione di bassa inflazione e l’obbligo da parte della BCE di continuare nelle politiche espansive. Un’ulteriore conferma la trovate qui bella fresca!

1 – ETF Obbligazionari

Non ci eravamo però limitati a fare considerazioni macroeconomiche astratte, ma dato consigli operativi coerenti con la nostra view indicando due ETF obbligazionari europei. Vediamo com’è andata:

Continua a leggere…

Investire nel settore farmaceutico: sicurezza e reddito sono conciliabili! 280% in 10 anni!

Analizziamo un settore molte volte sotto valutato e trascurato in molte analisi ma che trova ampio spazio nei portafogli degli investitori istituzionali: quello farmaceutico e della salute in generale. Parliamo quindi del settore sanitario e cerchiamo al solito di fare un’analisi il più possibile razionale dal punto di vista del business.

Partiamo da una costatazione demografica: l’allungamento delle aspettative di vita, per lo meno nei paesi sviluppati, implica indubbiamente una maggiore spesa per la salute. Di seguito riportiamo l’andamento della spesa in salute pro capite nel mondo dal 2000 al 2014:

Un trend ben definito che dite? In 14 anni è più che raddoppiata senza significative battute d’arresto. Ora osserviamo l’andamento del centro dell’impero (USA)

A livello di trend i due grafici sono più o meno simili (ma l’andamento non vi inganni: i valori assoluti sono ben diversi!). Giusto per curiosità vediamo cosa è successo in Italia:

Quest’ultimo grafico è semplicemente dedicato a chi ancora ritiene che l’austerità sia “salutare”, altri commenti penso siano pleonastici.

Benché i trend dei due primi grafici siano simili (sulla situazione italiana stendiamo appunto un velo pietoso), come già anticipato, i valori assoluti son ben diversi:

Questo ultimo grafico, ci piaccia o no, ci da una misura su quale sia il maggiore mercato. Per questo motivo ci focalizzeremo maggiormente sugli USA, anche se siamo perfettamente consapevoli che il settore è fortemente internazionalizzato, ciò non toglie che farmaci e nuove tecnologie sanitarie trovano il loro primo sbocco proprio negli USA.

Altre considerazioni di tipo qualitativo che caratterizzano il settore Health Care sono:

Continua a leggere…

Investire nell’immobiliare e negli affitti senza comprare casa /1

Da sempre il mattone è uno degli investimenti preferiti dagli italiani. I motivi di questa preferenza affondano in ragioni storiche e sociali, ma alcune di esse negli ultimi anni sono però venute meno. Cerchiamo di elencarle brevemente ed analizziamo quali sono i pro ed i contro nel modo classico d’investire in questo tipo di asset (comprare direttamente un immobile) per poi iniziare a suggerire altri tipi di strumenti più efficaci e sicuri che consentono d’investire nel settore immobiliare anche per chi non ha liquidità sufficiente per comprare una casa.

  • Storicamente abbiamo dato per scontato che un immobile si rivalutasse nel tempo. Purtroppo, chi ha voluto o dovuto vendere una casa lo sa benissimo, i prezzi negli ultimi anni sono scesi considerevolmente. Il grafico qui sotto riporta i dati ISTAT sull’andamento dei prezzi delle abitazioni in Italia a partire dal 2010. La linea rossa è quella per noi più interessante poiché rappresenta la media pesata tra le nuove abitazioni e quelle già esistenti. In 6 anni si è avuto un deprezzamento medio reale del 15%, per le case esistenti siamo a quasi – 20%. (Spunto di riflessione: c’è qualcuno che sostiene che l’inflazione sia una sciagura per i proprietari, tra il 2010 ed il 2016 abbiamo avuto di tutto ma non certo l’inflazione, anzi…)
  • L’acquisto di un’abitazione viene tipicamente percepito come sicuro, principalmente perché un immobile è un bene tangibile di cui si stabilisce il vero prezzo solo alla stipula di un contratto di compra/vendita, senza percepire quotidianamente l’oscillazione dei prezzi che invece è significativa, come riportato nella figura sopra.
  • Un altro punto debole di un investimento “fai da te” è la mancanza di diversificazione. Infatti di solito chi investe direttamente nell’immobiliare lo fa con uno o due immobili e molte volte impiegando più del 50% del proprio patrimonio. Se poi si tiene conto della tassazione sulle seconde case e del tasso di morosità degli affitti che sta aumentando di anno in anno (qui qualche dato), un investimento si può trasformare in un costo.
  • Come ultimo aspetto a medio-lungo termine c’è l’aspetto demografico/salariale che in parte si collega al primo post di questo blog. Infatti sappiamo che demograficamente l’Italia è un paese che sta invecchiando e che ha un crescita demografica nulla, addirittura sarebbe negativa senza il fenomeno dell’immigrazione. Quindi vuol dire che nel futuro la domanda non crescerà. Non solo: i nuovi acquirenti avranno minore disponibilità della generazione precedente sia per le politiche di deflazione salariale sia appunto per il fenomeno dell’immigrazione.

Stabilito ciò, se conoscete bene sia la zona che l’immobile su cui desiderate investire e se avete disponibilità almeno 5 volte, il suo prezzo potete anche pensare di acquistare in maniera diretta, altrimenti esistono strumenti più efficienti che permetto di avere un’esposizione diversificata sul mercato immobiliare.

 

Questo è il primo post Continua a leggere…

Inflazione, fine delle politiche espansive ed altre trappole

Questo è il mio primo  post in un caldo giorno d’Agosto, ce ne saranno altri? Speriamo di sì, per adesso diciamo che l’avventura comincia.

Se vorrete continuare a seguirmi, io spero di sì, con il tempo impareremo a conoscerci. Quindi non vi annoierò con lunghe presentazioni perché il nostro modo di procedere sarà estremamente semplice: analizzare i dati e la realtà per poi investire di conseguenza, evitando così di essere in mezzo al parco buoi e venire macellati alla prima occasione. Quello che mi accingo a raccontarvi è il primo esempio.

Tutto è partito dall’ascoltare all’infinito, in maniera quasi ossessiva, questa cantilena: “La ripresa è ormai consolidata in EU” “I tassi d’interesse sono troppo bassi, la politica espansiva della BCE deve terminare”, “A breve Draghi inizierà il tapering” “Ormai stiamo entrando in un periodo di reflazione” ed altre amenità del genere. A questo punto mi sono chiesto: ma la BCE non ha come unico obiettivo il controllo dell’inflazione sotto il 2%? Beh, mi sono detto, se è così ci terremo i tassi d’interesse bassi ancora a lungo (salvo shock esterni molto poco probabili che vedremo poi…). Partiamo dal grafico qui sotto che riporta il tasso di disoccupazione (linea blu) e quello di crescita dei salari (linea nera tratteggiata). Continua a leggere…