Portafoglio Italia 2018: per i cassettisti deboli di cuore

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A distanza di 6 settimane dalla pubblicazione del nostro Portafoglio Italia 2018 ci sembra opportuno fare un primo bilancio di come si stia comportando in relazione al suo indice di riferimento FTSE MIB. Tale analisi risulta anche più significativa visto il recente periodo di turbolenza dei mercati azionari. Infatti, a nostro avviso, la bontà di un portafoglio è data dalla capacità di assorbire le perdite piuttosto che salire quando tutto sale indiscriminatamente.

Prima di addentrarci nell’analisi riportiamo una buona notizia della settimana appena conclusa che riguarda un titolo presente nel nostro portafoglio, stiamo parlando di

il dividendo di quest’anno è stato ulteriormente aumentato. In particolare la cedola aumenterà del 7,7% rispetto all’anno scorso portandosi a 0,42€ per azione. In base ai nostri prezzi di carico quindi il dividendo si attesterà sul 6,5%.

Questa notizia ci porta a ricordare come gli alti dividendi e la loro crescita siano uno dei criteri principali della nostra metodologia di selezione dei titoli. Per maggiori informazioni su tali criteri vi rimando a questo post. In maniera del tutto sintetica però riportiamo:

L’obbiettivo di questo portafoglio è quello di garantire un importante flusso cedolare ed al tempo stesso ridurre il più possibile le sue oscillazioni. Il portafoglio è composto sempre da 10 società tutte aventi il medesimo peso, ossia fatto 100 il valore complessivo, al momento dell’acquisto ogni società ha un controvalore di 10.

I risultati anno per anno sono riportati qui, mentre la composizione del portafoglio 2018 è riporta qui. Di seguito potete vedere il grafico che confronta l’andamento del nostro portafoglio contro l’indice FTSE MIB.

Ora che abbiamo i dati settimanali è possibile fare delle considerazioni più specifiche e puntuali. Al solito la serie numerica è scaricabile qui. Abbiamo riportato tali dati nel grafico sottostante.

La prima cosa che si nota è che il controvalore del portafoglio è sempre superiore a quello del FTSE MIB. Fin qui bene, ma non è la sola cosa da notare, perché si possono costruire portafogli più speculativi che crescono maggiormente del proprio benchmark quando si ha un trend rialzista ma fanno altrettanto in fase discendente. Invece potete notare che fin quando il trend rialzista era in atto (26/01) il portafoglio è riuscito a crescere di più, mentre quando la situazione si è repentinamente girata il portafoglio ha limitato lo perdite. Infine nelle ultime due settimane in cui si sono alternati segni positivi e segni negativi, il nostro portafoglio è riuscito ad “appiattire” la performance neutralizzando le oscillazioni del mercato.

Questo aspetto è molto importante per quella categoria di investitori che vengono nominati cassettisti: parliamo di quelli che comprano dei titoli e li tengono per un periodo lungo di tempo aspettandosi una rivalutazione nel tempo. Naturalmente per questo genere di investitori stabilità e costanza dei rendimenti sono due aspetti fondamentali.

Per quanto riguarda la costanza dei rendimenti, aver scelto società ad alto dividendo rappresenta sicuramente una garanzia. Per quanto riguarda la stabilità non ci siamo accontentati di un’analisi qualitativa come quella riportata sopra, ma siamo andati a calcolare la varianza delle due serie (FTSE MIB e Portafoglio Italia 2018) normalizzate a 100 (per avere dei numeri paragonabili) ed i risultati parlano da soli:

varianza portafoglio: 3.44341147388

varianza FTSE MIB: 5.85702909016

Ossia la varianza del nostro portafoglio è circa il 59% di quella dell’indice italiano. Detta in altre parole la varianza del nostro portafoglio è il 41% inferiore rispetto al FTSE MIB.

Se dovessimo trovare uno slogan al nostro portafoglio potremmo dire che si tratta di un prodotto per i deboli di cuore!

Se volete essere tempestivamente avvertiti del rilascio del Portafoglio Italia 2018 vi consigliamo di iscrivervi alla mailing list che trovate qui a destra.

Buon trading a tutti!

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