Continua la corsa dei mercati incluso quello italiano che mette a segno un altro +2,22% soprattutto grazie al grande peso che i bancari hanno sull’indice. La divergenza tra i dati dell’economia reale e l’andamento dei corsi azionari è spiegabile con il fatto che il mercato si aspetta una risposta ulteriormente espansiva da parte delle banche centrali. Ricordate come avevamo iniziato questo blog? Ora il QE lo chiameranno LTRO ma la storia non cambia, chi si aspettava politiche monetarie restrittive ha, ancora una volta, sbagliato miseramente. Era ormai l’agosto del 2017 e già a noi sembrava tutto chiaro.
Tornando al nostro Portafoglio Italia, essendo meno sbilanciato verso gli istituti bancari, fa anche esso bene seppur riducendo il rialzo a +1,36%. Il titolo Azimut è stato nuovamente il migliore del Portafoglio con un +4,66%, da inizio anno il titolo ha fatto un +53,59%, non male.
Globalmente il portafoglio Italia nel 2019 ha già messo a segno un +14,08% contro 12,79% del FTSE-MIB. Il gap è ancora più importante partendo dal 2018 come si vede dal grafico qui sotto:
Un +7,4% contro un -7,13% parla più di tante parole. Il tutto è stato raggiunto con una volatilità decisamente minore dell’indice. Infatti la varianza del nostro Portafoglio Italia è pari a 22.06, contro 50.10 del FTSE-MIB. Quindi pur mantenendo una volatilità così bassa ci siamo già riavvicinati ai massimi storici!
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