Mi sembra giusto scrivere questo post tempestivamente per condividere l’informazione che ho iniziato una sorta di PAC sul certificate già presentato a fine estate nell’articolo “Ultima strategia dell’estate per un 9% all’anno”. Per i dettagli di questo prodotto rimando quindi a tale post.
Operativamente, sono entrato a 795,5€, il che implica un rendimento cedolare dello 0,88%, ossia lo 10,566%. A questo si deve sommare un potenziale 25% in cinque anni (scadenza 2025) sul prezzo del certificate stesso, che porta approssimativamente a più di un 15%. Se poi scattasse l’autocall prima della scadenza naturale, il guadagno sarebbe ancora maggiore perché quel 25% si realizzerebbe in ancor meno tempo.
Se avete letto l’articolo citato sopra avrete visto che è presente l’opzione airbag, quale sarebbe quindi il punto di pareggio dei sottostanti ai prezzi attuali? (e ci poniamo sempre nelle condizioni peggiori immaginabili, ossia di non ricevere nemmeno una cedola in cinque anni!)
Presto fatto, il titolo peggiore è sempre Repsol, per cui : 795,5 / 1000 * 5,1696 = 4,112€.
Ora provate a vedere dove si trova tale livello e fate in totale autonomia le vostre considerazioni.
Magari i prossimi mesi ci sarà un nuovo avvento di lockdown sparsi a macchia di leopardo per il mondo che metterà sotto pressione i titoli petroliferi. Se così sarà continuerò ad accumulare sia perché la struttura del certificate è estremante difensiva e perché reputo che da qui al 2025 la domanda di petrolio sia aumentata rispetto agli attuali livelli.
Ultima nota “didattica”: anche se non sembra c’è una grande differenza tra accumulare nel tempo (ciò che sto facendo) e comprare per abbassare il prezzo di carico semplicemente perché un titolo sta scendendo. Nel secondo caso tendenzialmente vi bruciate solo la liquidità e rimanete incastrati in perdita per molto tempo.