Nei momenti difficili non serve il panico ma gli investimenti giusti

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Ultima seduta complicata che dite ragazzi/e? Benché ben sapete che predico prudenza da tempo ormai, è evidente che il colpo di ieri era imparabile.

Detto ciò, l’ultima cosa da fare è farsi prendere dal panico. Prima di tutto perché “Il mercato azionario è l’unico mercato in cui quando le cose vanno in svendita tutti i clienti scappano via dal negozio”, poi, male che vadano le cose, la storia l’abbiamo già vissuta sia a livello sanitario che economico/finanziario.

Sappiamo già che, in caso di ritorno al lockdown, le banche centrali continueranno a supportare la liquidità del mercato con buona pace degli inflaziofobici (neologismo appena coniato) e dei seguaci della teoria quantitativa della moneta. Certo, alcuni titoli subiranno ribassi maggiori di altri, ma ormai conosciamo quegli strumenti che ci permetteranno di ridurre i rischi senza dover forzatamente rimanere alla finestra, anzi sono sicuro che nei prossimi giorni gli emittenti, in virtù della elevata volatilità, usciranno con dei certificate interessanti.

Nel frattempo si può già iniziare ad approfittare del ribasso di alcuni prodotti già emessi.

Quello che ho messo sotto osservazione oggi è il seguente:

  • Tipo: Cash collect Airbag
  • ISIN: DE000UD2LMK7
  • Sottostanti: Enel / Eni / Generali / Intesa SanPaolo
  • Fixing iniziale: 7,855 / 12,658 / 17,595 / 2,2445
  • Barriera: 4,71 / 7,595 / 10,557 / 1,347
  • Cedola: 0,43% mensile
  • Scadenza: 31/01/2025

La prima cosa da notare è l’opzione è airbag: in un momento del genere è il minimo e, senza dover spendere ulteriori parole visto che già è un’opzione che conoscete, ricordiamo solo che con l’airbag le eventuali perdite si calcolano a partire dal livello di barriera e non dal fixing iniziale.

Qual è questo livello? Ad oggi il titolo peggiore è Enel e vediamone il grafico:

Quelle che vedete sono candide settimanali e la linea nera che rappresenta la barriera passa sotto i minimi covid fatti registrare a marzo 2020 (per la serie prepariamoci anche al peggio), ma in realtà la protezione è ancora più profonda ed è rappresentata dalla linea tratteggiata. Questo perché il certificate è acquistabile sotto la parità a 92€, quindi, benché il diritto alle cedola rimanga rappresentato dalla barriera, il punto di pareggio è quello tratteggiato.

A livello di rendimenti il certificate eroga 0,43€ al mese che porta il rendimento cedolare a 5,16% a cui vanno sommati 8€ in poco più di 3 anni, il che porta il rendimento annuo complessivo al 8%.

A mio avviso, se si pensa al livello di protezione offerto, è un rendimento potenziale veramente importante.

Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.

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