Azimut: strategia per un altro 7% in cinque mesi malgrado i recenti rialzi

Condividi

Terza settimana consecutiva di rialzo per l’indice italiano FTSE MIB che ha fatto segnare un +1,36%. Il nostro Portafoglio Italia 2018 (che potete scaricare qui) ha sovrapperformato l’indice con un +1,89%.

Benché siamo sicuramente soddisfatti delle performance fin qui ottenute, dobbiamo nuovamente ribadire che questi ritmi di crescita sono, nel breve, non sostenibili e che un ritracciamento verso prezzi più bassi sia sempre più imminente. Probabilmente lo shutdown in USA potrebbe essere un’ottima scusa per i gestori di realizzare i profitti di inizio anno.

Il post di questa settimana ha proprio lo scopo di proporre una strategia da utilizzare quando i mercati hanno già corso molto e un investitore si trova di fronte ad un dilemma amletico: entrare ora con il rischio di un’immediata discesa od aspettare con il rischio di perdere il treno per un ulteriore rialzo? (Insomma una riedizione di “essere o non essere?”).

Per rispondere a questa domanda prendiamo proprio un titolo presente nel nostro Portafoglio Italia 2018: Azimut.

Azimut ha messo a segno un +13,26% solo nella scorsa settimana. Il nostro algoritmo aveva già segnalato Azimut come sottovalutato e lo aveva così inserito in portafoglio. Lunedì scorso è uscita la notizia che la società raddoppierà il dividendo rispetto al 2017 portandolo a 2€ per azione, di cui metà verrà pagato in contanti e metà in azioni proprie.

Una delle ragioni per cui, a nostro avviso, Azimut è stata sottovalutata lo scorso anno è perché ha speso molta cassa per acquisizioni all’estero e molti analisti, soprattutto esteri, esprimevano dubbi riguardo la sostenibilità del piano. Si erano evidentemente dimenticati che si tratta di una società che per sua natura raccoglie capitale, quindi quei timori erano del tutto infondati.

Il dilemma però rimane: cosa fare con un titolo che ha un’impennata del genere?

Quelli che ci seguono da un po’ forse già conoscono la risposta: investire non direttamente sul titolo ma su un certificato. Per quelli che invece hanno iniziato da poco a seguirci consigliamo ad esempio la lettura di “Continuare ad investire su STM ma con prudenza” che a distanza di quasi due mesi possiamo dire si è rilevato profetico. La situazione è simile: un titolo che ha corso molto e che non siamo sicuri se possa continuare a farlo o se subirà uno storno.

Ma veniamo ad Azimut: il certificato che abbiamo scelto è un

Ma cos’è un certificato Bonus Cap in parole povere? Perché è preferibile ad investire direttamente sull’azione?

Il motivo è semplice: il Bonus Cap ci dice una cosa molto lineare: se da qui alla scadenza (metà giugno 2018) l’azione non andrà mai sotto un prezzo definito barriera (14,43€) sarai ripagato con un bonus (118€ per ogni certificato). Dato che il certificato venerdì si acquistava a 110€ e viene (in caso positivo) rimborsato a 118€, significa guadagnare un po’ più del 7% in 5 mesi.

Capito cosa significa? Venerdì Azimut ha chiuso a 18,88€, per scendere fino a 14,43 significa dover fare un -23,6% in meno di 5 mesi, quindi anche se il titolo facesse -23,59% noi porteremmo a casa più del 7% in 5 mesi (un rendimento superiore al 14% se annualizzato).

Se invece l’azione andasse sotto la barriera (cioè perdesse più del 23,6%) , allora subiremo un perdita pari a quella che avremmo subito acquistando direttamente l’azione. Naturalmente esiste anche la possibilità che Azimut salga più del 7% nei prossimi 5 mesi e noi tramite il certificato continueremmo a guadagnare “solo” il 7%. In questi casi noi preferiamo sempre assicurarci da eventuali ribassi piuttosto che spingere ancora di più il titolo nel breve.

Infine indichiamo qualche livello di analisi tecnica che può tornare utile per chi volesse entrare sul certificato su storni di breve termine. Innanzitutto osserviamo che la barriera è posta ben sotto il minimo di 15,05€ fatto registrare il 15/11/2017 e questo ci rende molto più tranquilli.

Un primo supporto molto vicino è posto a 18,6€, mentre un livello anche psicologico è quello dei 18€. L’ideale sarebbe però il raggiungimento di quota 17,50€ (linea celeste) dove passa un livello di prezzi ripetutamente confermato nel corso dell’ultimo anno.

Buon trading a tutti!

P.S.: A chi si volesse iscrivere alla mailing list per essere aggiornato tempestivamente ricordo che a seguito dell’immissione del vostro indirizzo vi verrà inviata un’email di conferma su cui dovete cliccare sul link. Senza fare ciò l’iscrizione non sarà completata.

2 thoughts on “Azimut: strategia per un altro 7% in cinque mesi malgrado i recenti rialzi”

  1. Buongiorno,

    quotando oggi, 15-Mag-2018, l’azione Azimut 16.26, poco più poco meno, da lunedì 21, con il pagamento del dividendo l’azione viene diminuita di 2 euro, così facendo il certificato indicato scenderebbe sotto il livello barriera.
    Significa che dunque non sarà più pagato il bonus ?
    Grazie

    1. Salve,
      in realtà (come appena scritto nell’ultimo post) il dividendo non sarà pagato interamente in cash, bensì 1€ in cash ed 1€ in azioni, quindi teoricamente dovrebbe diminuire di 1€, sopra la barriera di 14.43€. Bisognerà vedere però cosa faranno gli azionisti di queste azioni “gratis”, se le vendessero tutte si potrebbe andare a toccare la barriera.
      Sicuramente il profilo di rischio è aumentato rispetto a qualche mese fa.
      Da parte nostra abbiamo liquidato la posizione circa un mese fa, non perché avessimo previsto questi prezzi ma semplicemente perché il prezzo del certificato era arrivato così vicino al bonus da rendere convenienti altri certificati.

Rispondi a admin Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *