Rinnoviamo la strategia sul petrolio per un 11% annuo

Rieccoci qui dopo due settimane di interruzione per le vacanze estive. Un po’ di cose sono accadute in questo periodo, secondo me l’avvenimento più importante anche se non strettamente economico è stata la riunione dei BRICS in Sud Africa. L’evento è stato un po’ snobbato dai media occidentale invece in futuro lo ripenseremo come uno dei momenti in cui gli effetti politici ed economici globali hanno preso una certa direzione. Magari ne parleremo più approfonditamente in qualche altro post futuro, due aspetti però ci tengo a sottolineare:

1) se tale Club dove si estendersi anche alla Arabia Saudita e all’Iran (da vedere assieme queste due nazioni è una novità epocale), sommando il Brasile e Russia avremmo i maglioni produttori di petrolio tutti assieme, una specie di opec ristretto.

2) se nel lungo termine dovesse realizzarsi l’adozione di una moneta di scambio alternativa al dollaro (cosa che non avverrà sicuramente dall’oggi al domani) saremo sicuramente costretti a rivalutare quali saranno le direzioni future dei flussi di capitali.

Ora torniamo agli aspetti più operativi.

A metà giugno avevo proposto la strategia sul petrolio con il titolo “Guadagnare anche se i prezzi scendono? Si può: 15% sul petrolio“. Tale strategia sia rilevata anche più proficua di quanto pensato visto che il certificato è stato rimborsato anticipatamente proprio questa settimana realizzando quindi il guadagno della conto capitale prima della scadenza naturale.

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Guadagnare anche se i prezzi scendono? Si può: 15% sul petrolio

Come riassumere la settimana appena trascorsa? A vedere l’andamento delle quotazioni azionarie si dovrebbe dire più che bene! Il mio scetticismo però rimane forte, a tal merito riporto lo stralcio di un report di un progetto immobiliare a New York di cui sono anch’io un’azionista di minoranza:

<< We have been informed that the buyer of the unit **** has been unable to obtain a mortgage from the bank, which means they will not be able to proceed with the purchase of the apartment. This results in the capital generated from sales not being sufficient to repay both the loans and the invested capital from you, the investors.

The company also informs us of a slowdown in sales over the past two months. Data regarding the Brooklyn real estate market shows a 40% decrease in sales compared to the same quarter last year. This decline is largely attributed to historically high interest rates in the past 10 years. >>

Naturalmente non interpretate male la frase “not being sufficient to repay both the loans and the invested capital”, si tratta infatti di un estratto e se si leggesse tutto il resto delle volte significa che il fondo Non può essere liquidato nei termini prestabiliti ma semplicemente bisognerà ulteriormente aspettare che il resto delle unità venga venduto affinché il capitale venga restituito ai soci.

Inoltre non voglio neanche far apparire la situazione di un singolo progetto immobiliare a New York come un dato statistico generale ed incontrovertibile, rimangono però forti i segnali che la politica monetaria scellerata sia della FED che della BCE stia già facendo all’economia reale molti più danni di quanto venga percepito dai mercati.

Forse sarò ripetitivo ma in questa situazione affidarsi a strumenti come quelli dei certificati è sicuramente una soluzione estremamente intelligente. Oggi vi voglio portare il caso di un certificato sul petrolio che ho presentato poco meno di un anno fa, sto parlando di “Come ottenere quasi il 20% in un anno dagli attuali prezzi del petrolio

Il certificato scaderà la prossima settimana ma io sono già uscito nella giornata di giovedì scorso, penso che poco cambi ai fini del discorso generale. Dalla sua data di emissione di prezzo del crud oil ha visto arretrare i propri prezzi fino a meno 35%, malgrado ciao il certificato ha espresso un rendimento di poco inferiore al 20% proprio come avevo ipotizzato nell’articolo stesso. Questo guida il senso concreto di quale sia la asimmetria tra investire direttamente sul sottostante o tramite un certificato.

E cosa si fa ora? Si reinveste il capitale rimborsato ed eventualmente anche le cedole incassate (dipende dalla vostra filosofia di investimento) su un certificato simile ma che per forza di cose aveva una barriera più bassa proprio perché le quotazioni del petrolio in questo periodo sono scese in maniera considerevole.

Vediamo quindi il nuovo prodotto:

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Come ottenere quasi il 20% in un anno dagli attuali prezzi del petrolio

Viviamo in un paese estremamente strano, con un presidente del consiglio (il migliore dei migliori sia lodato) che si dimette pur avendo ottenuto la fiducia dalla maggioranza, allo stesso tempo pur essendo un paese che si autodefinisce democratico ci vengono presentate le elezioni come se fossero una delle piaghe d’Egitto.

Visto che ritengo che ci sia vita anche dopo il governo draghi ed ho anche il sospetto che, da qui a mercoledì, ci possa essere un ulteriore operazione di svuotamento dei parlamentari 5 stelle che porterà a dire che salta la maggioranza dei 5 Stelle non può più parte di cui gruppo parlamentare per cui si può andare avanti piccola ho deciso di rientrare sulla posizione presentata nello scorso post.

Altro tema della settimana e la parità tra euro e dollaro. Vi ricordate quando nel lontano 2017 scrissi un post intitolato l’insostenibile forza dell’euro? Era un cambio pari a 1,20 circa e sostenevo come la be non potesse nulla contro l’inflazione ed aggiungevo: “Riteniamo che la divergenza tre le politiche monetarie tra la BCE e la FED sia tale che un ulteriore apprezzamento dell’euro sia limitato”. A distanza di 5 anni sembra che le cose non siano cambiate affatto.

Dopo una doverosa introduzione riguardo gli argomenti più legati all’attualità, vediamo alla segreteria di oggi che svolge una materia prima sulla bocca di tutti: Il petrolio. Iniziamo con il dare la descrizione del prodotto:

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