Fare il 10% all’anno con tecnologia ed oro

Negli Stati Uniti i principali indici hanno chiuso la settimana in rialzo, sostenuti da dati economici solidi e dal clima più disteso sulle trattative commerciali, ma secondo me durerà ancora poco. Lo S&P 500 ha guadagnato circa l’1% da inizio settimana, superando quota 6.000 punti (chiuso a 6.003 il 6 giugno), il Nasdaq Composite ha messo a segno un progresso di circa il 2% nell’arco settimanale e il Dow Jones ha chiuso anch’esso in leggero rialzo. A spingere i corsi sono stati dati sul lavoro migliori delle attese (+139mila nuovi posti di lavoro a maggio negli USA) e il raggiungimento di un accordo provvisorio tra Stati Uniti e Cina per ridurre i dazi reciproci sui beni (tregua di 90 giorni). Sul fronte tecnologico, titoli come Nvidia (+1,2%), Meta (+1,9%) e Apple (+2,1%) hanno beneficiato del quadro positivo.

In Europa la tendenza è stata analoga: gli indici azionari hanno recuperato terreno dopo un breve scivolone iniziale. Il DAX tedesco è salito circa dell’1,7% mercoledì 28 maggio, mentre l’Euro Stoxx 50 (il paniere delle Blue Chip dell’eurozona) ha registrato un rialzo nel corso della settimana, spinto dal calo dell’inflazione. Secondo i dati preliminari Eurostat, l’inflazione annuale nell’area euro è scesa al 1,9% a maggio (da 2,2% di aprile), ben al di sotto dell’obiettivo BCE. Anche in Italia Piazza Affari ha terminato la settimana con un segno positivo: il FTSE MIB ha guadagnato circa lo 0,55%, chiudendo a 40.602 punti venerdì 6 giugno.

Sul fronte obbligazionario, i rendimenti dei titoli di Stato sono rimasti sostanzialmente stabili con segnali di moderato calo in Europa. Il BTP decennale italiano rende attorno al 3,5%, grazie anche al restringimento dello spread sotto i 95 punti base. In Germania il Bund 10 anni tratta intorno al 2,6%, coerentemente con le attese di un nuovo taglio dei tassi da parte della BCE dopo il dato di inflazione debole. Negli Stati Uniti, il rendimento del Treasury 10 anni si attesta poco sotto il 4,5% (circa 4,50%), in rialzo rispetto alla settimana precedente per via dell’ottimismo sull’economia e sarà questa una delle variabili principali da monitorare nei prossimi mesi.

Infatti i mercati guardano ora ai prossimi appuntamenti macro: questa settimana la BCE ha effettivamente tagliato i tassi di 25 punti base, mentre negli USA è attesa la riunione della Fed di metà giugno. La politica monetaria resta quindi al centro delle attenzioni. Sul fronte geopolitico, oltre all’intesa sui dazi USA-Cina, si segnala la decisione di Trump di rinviare le tariffe previste sull’Europa, notizia che ha alleviato la pressione sul mercato europeo. In sintesi, l’ultima settimana ha visto prevalere umori positivi, con azioni e obbligazioni che hanno digerito dati chiave e novità politiche, confermando un clima di attendismo costruttivo sui listini globali.

In questo contesto aumentare la componente liquida del portafoglio è comunque un’ottima idea. Un’alternativa può essere trovare dei certificati che hanno una buona probabilità di essere richiamati a breve in modo tale da essere pronti a sfruttare futuri ribassi.

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Vediamone le caratteristiche principali:

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De-dollarizzazione ed oro, una strategia da 13%

Mentre questa settimana gli indici europei si sono mossi sostanzialmente in maniera laterale, maggiore forza si è vista su gli indici americani che si sono nuovamente avvicinati ai massimi storici. I due grafici sottostanti rendono bene l’idea:

S&P 500

FTSE-MIB

In questo clima di incertezze sto gestendo il portafoglio in maniera tale da aumentare il più possibile la decolorazione con la volatilità dei corsi azionari, senza però rinunciare ad un buon rendimento. Ad esempio l’articolo della settimana scorsa ne è un esempio.

Un altro strumento utile per la decorazione con i mercati azionari è sicuramente loro. Circa un anno e mezzo fa ho pubblicato un articolo dal titolo “Investire in oro senza dover mettere i lingotti in cassaforte” in cui consigliamo l’acquisto di un determinato etf che potete trovare al link riportato. Lascio a voi constatare quale sia stata l’andamento di questi ETF fino ad oggi.

Un altro articolo ancora più datato che risale a quasi quattro anni fa, “Come comprare Oro, proteggersi ed incassare anche una cedola”, proponeva un certificato, che scadrà il mese prossimo agganciato direttamente all’oro, all’argento e al platino. In più se cercate nel sito troverete diversi articoli dedicati all’oro.

Questo che state leggendo ne è un altro, ma prima di arrivare direttamente al prodotto, vorrei presentare le motivazioni che hanno visto le quotazioni del metallo prezioso apprezzarsi sotto un’altra ottica: ossia quella della de-dollarizzazione.

La de-dollarizzazione è un processo in cui diversi paesi cercano di ridurre la loro dipendenza dal dollaro USA negli scambi commerciali, nelle riserve e nelle transazioni finanziarie globali. Sebbene questa tendenza sia emersa con maggiore forza negli ultimi anni, è un fenomeno di lungo termine, dato che il dollaro rimane profondamente radicato nel sistema finanziario globale.

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Altra strategia sull’oro per oltre il 10% l’anno

Questo articolo prende spunto da una proposta effettuata da Angelo, un lettore del blog, che ha scritto se fosse possibile revisionare alcuni certificati già presentati per poterne fare una cernita sulla situazione attuale. Trovate quanto scritto nel commento del post precedente. Risponderò più nel dettaglio alla proposta di Angelo alla fine di questo posto con una contro proposta estesa a tutti i lettori che vogliono aderirvi.

Il certificato che andiamo a revisionare in questo post è quello presentato nell’articolo “Proteggersi con l’oro ed incassare cedole per il 9% all’anno” ed andremo a verificare nel concreto come le opzioni presenti nelle certificato salvino il nostro capitale anche a fronte di pesanti ribassi di uno dei sottostanti.

Come potete leggere dall’articolo sopra citato il certificato presentava le opzione airbag e la più classica opzione memory, oltre che avere barriere profonde al 50%. All’epoca il titolo peggiore era Anglogold Ashanti ma con l’evolversi del tempo il titolo Pan American Silver è il risultato Il prigione con un tracollo di -55% dal livello iniziale, che si traduce in circa un -12% dal livello della barriera. Poiché il certificato scade domani mi aspetto che più o meno il livello di rimborso sarà proprio questo, ossia una perdita di circa il 12% sul conto capitale. Da questo dovrebbe farvi apprezzare le opzioni airbag poiché a fronte di un -55% la perdita si riduce al 12%. In realtà però questo non basta: Da marzo 2022 ad oggi, grazie alle opzioni Memory, abbiamo incassato chiunque cedole trimestrali dal valore del 2,25%, ossia abbiamo incassato complessivamente l’11,25%. In altre parole a fronte di un meno 55%. abbiamo limitato le perdite sotto il punto percentuale!

Avere conservato sostanzialmente il nostro capitale ci permette quindi di investirlo In modo tale da provare a sfruttare qualche altra occasione, d’altro canto invece se avessimo subito una perdita di oltre il 55% sarebbe stato veramente difficile anche solo pensare di riuscire a recuperare il capitale interamente. Infatti, per fornire un esempio con numeri facili, far fronte ad una perdita del 50% significa dove viene ottenere una performance del 100% per tornare al break even point! Ricordatevi sempre che la prima regola per fare i soldi e non perderli.

Sapete ormai che per me avere una componente del portafoglio legata all’oro sia in maniera diretta che attraverso certificati con sottostanti di aziende estrattive è sempre una scelta che prediligo, quindi reinvestirò il capitale in un certificato che ha come sottostante ancora aziende estrattive:

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Proteggersi con l’oro ed incassare cedole per il 9% all’anno

Altra settimana di recupero per i listini azionari, in un contesto che non è sicuramente rassicurante né dal punto di vista geopolitico né, di riflesso, dal punto di vista economico. A conferma di ciò, nonostante le ultime due settimane di rialzo, gli indici, soprattutto quelli europei, hanno recuperato meno della metà di quanto perso dall’inizio della crisi dell’Ucraina.

In un contesto del genere un asset che non solo ha conservato il proprio valore ma anzi l’ha visto accrescere è stato l’oro. Non dico nulla di nuovo né di originale ricordando che trattandosi di un bene rifugio vede proprio nei periodi d’incertezza la sua massima utilità.

Non è invece così scontata la maniera in cui è stata sviluppata la strategia d’investimento su questo sottostante. Infatti, proprio grazie ai rialzi dell’oro, anche le aziende minerarie hanno visto apprezzarsi facendo scattare il rimborso anticipato per i certificate presentato nei post “Investire indirettamente sull’oro per aver ricche cedole” e “Altra posizione difensiva sull’oro per un 7% annuo” che quindi hanno addirittura fatto meglio di quanto prospettato.

Naturalmente mi è sorta l’esigenza di rimpiazzare tali prodotti con qualcosa di simile, le motivazioni sono analoghe a quelle presentate nei post citati e perciò rimando ad essi per ulteriori approfondimenti.

Veniamo quindi direttamente alla descrizione del certificate:

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Altra posizione difensiva sull’oro per un 7% annuo

Altro rimborso altro giro mi verrebbe da dire. Il certificate in questione è Mettiamoci il paracadute e puntiamo al 16% che alla prima data utile ha già rimborsato con un margine del 12% in un po’ meno di 9 mesi, quindi se proiettato su base annua un po’ più del 16% previsto.

Sarebbe semplice, ma altrettanto sbagliato, farsi prendere da facili entusiasmi. I mercati stanno sicuramente seguendo un trend rialzista con una bassa volatilità, quindi una condizione ideale. D’altro canto i volumi si stanno sempre più assottigliando ed i multipli delle azioni sono sempre più alti.

In questa prospettiva, visto che ormai la quota di liquidità che detengo in portafoglio si aggira attorno al 20%, è anche importante che il capitale continui a lavorare. Per tenere assieme le due cose, con poca fantasia se volete, ho messo assieme tutti gli strumenti che utilizzo in ottica di protezione: oro, certificate con cedole e barriera distanti e soprattutto l’airbag.

Le caratteristiche del certificate in questione sono le seguenti:

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Investire indirettamente sull’oro per aver ricche cedole

Secondo quanto scritto un paio di post or sono abbiamo sostenuto che non credevamo molto a questo rimbalzo e che da metà maggio si sarebbe iniziato a vedere qualche scricchiolio. Stiamo proprio entrando in questa finestra temporale e già i primi segnali si son iniziati ad avvertire. Il Portafoglio Italia si è mosso pragmaticamente in linea con il FTSE-MIB facendo registrare un -3,37%.

In questo periodo vi forniamo poche novità al riguardo proprio perché, come scritto in varie occasioni, per tornare a fare una valutazione corretta della composizione del Portafoglio Italia bisognerà che si definisca chiaramente quali società riusciranno a mantenere livelli di dividendo paragonabili a quelli degli anni precedenti e quali no.

Nel frattempo continuiamo ad analizzare quali siano i settori più interessanti e se si trovano certificate che fanno al caso nostro.

All’inizio della crisi Covid-19 avevamo suggerito alcune semplici strategie, che forse in quel momento Continua a leggere…