Puntare sul settore petrolifero per un 11% e proteggersi dai ribassi

Rieccoci dopo la pausa Pasquale a tornare ad analizzare i mercati ed a inventarci nuove strategie. L’indice italiano ha visto un notevole rialzo in queste due settimane dopo aver toccato quota 24800 come pronosticato con qualche settimana di anticipo. Siamo così tornati vicino quota 28.000 punti. La rottura di tale resistenza rappresenta sicuramente per l’indice italiano uno spartiacque importante tra uno scenario che preveda un ritracciamento ed un altro che invece preveda una forte prosecuzione del rialzo. In questi casi bisogna porre estrema attenzione alle false rotture che possono rappresentare delle brutte trappole per tori.

Sapete ormai da tempo quasi sia la mia visione di fondo: ossia che non può durare una forte spinta rialzista con le banche centrali che aumentano continuamente i tassi di interesse e sapete anche che secondo me l’inflazione non è dettata da fenomeni monetari bensì geopolitici e sociali con buona pace di quella buonanima di Milton Friedman.

In quest’ottica però ci sono tre settori che sto con molto interesse proprio per dei motivi che derivano da quanto scritto poc’anzi: Petrolio, oro e semiconduttori.

Non è questo il momento di approfondire, per motivi di tempo, le ragioni di tale scelta ma mi riservo di farlo in un altro post. Per ora film iniziamo col vedere il prodotto che si collega al primo settore di tre appena enucleati:

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Cedole fisse e protezione fino a -42%. Tutto con un rendimento del +11.35%

Storno per gli indici azionari, che in una sola settimana ci sono rimangiati i rialzi delle ultime due: vale sempre il principio per cui si sale con le scale e si scende con l’ascensore. L’indice italiano è ad esempio tornato sotto i 27.000 punti. Potrei dire l’avevo detto ma in realtà la mia chiamata è stata ad oggi comunque anticipata vediamo evoluzione delle prossime settimane per capire se si tratta di un ritracciamento in un trend positivo o un inversione di tendenza di più lungo termine.

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Il settore petrolifero può rendere almeno il 9% all’anno

Oggi partiamo da una bella storia. Circa tre mesi fa avevo proposto la strategia <<Il certificate che ti viene incontro con il 13% di profitto>>, stimando un 13% di profitto annuo. Le cose sono andate anche meglio proprio grazie all’opzione autocall di cui abbiamo spesso discusso che ha fatto sì che il certificate venisse rimborsato anticipatamente. Quindi calcoliamo qual è stato il profitto di questa operazione, tutto verificabile nel link citato naturalmente.

Sono entrato a 93,5€ ed ho percepito 3 cedole da 0,61€. Alla terza cedola il certificate, come detto, è stato rimborsato a 100€. Il calcolo è perciò banale:

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Un potenziale 28% con Mediaset, Tenaris, Leonardo

In alcuni post precedenti (https://www.investmentengineering.it/blog/2017/08/20/rendimento-dell84-annuo-con-il-cash-collect-su-mediaset/ https://www.investmentengineering.it/blog/2017/10/08/le-banche-continueranno-ad-essere-in-difficolta-basta-che-non-crollino-in-un-colpo/ ) abbiamo già fatto conoscenza dei prodotti (o certificates) Cash Collect. Per comodità riportiamo nuovamente la definizione del loro funzionamento:

I Cash Collect permettono di usufruire del pagamento di cedole periodiche (annuali/semestrali/trimestrali), e a scadenza danno la possibilità di ricevere un prezzo di rimborso superiore o pari al capitale sottoscritto anche in caso di performance negativa del sottostante.

Ogni periodo il certificate paga delle cedole a condizione che alla Data di Valutazione Cedola il valore del sottostante sia superiore o uguale ad un determinato livello fissato all’emissione (Livello di Barriera).

A scadenza, sia in caso di performance positiva del sottostante sia in caso di performance negativa, a condizione che la variazione al ribasso sia inferiore al Livello di Barriera, il certificate rimborserà il capitale investito più un premio finale. Se il sottostante fa registrare un valore inferiore al Livello di Barriera si riceve il rimborso del capitale investito diminuito della performance negativa realizzata dal sottostante rispetto allo Strike del Certificate.

In sintesi a scadenza si possono verificare i due seguenti scenari:
se il sottostante è superiore o pari al Livello di Barriera, l’importo di rimborso sarà pari al capitale sottoscritto, maggiorato di un importo aggiuntivo.
se il sottostante è inferiore al Livello di Barriera l’importo di rimborso − rispetto al prezzo di emissione − registra la stessa performance negativa.
I Cash Collect possono prevedere alcune varianti, come avere una protezione incondizionata del capitale (Cash Collect Protected) o avere alcune cedole incondizionate, cioè non condizionate al libello di Barriera.

La differenza con i Cash Collect analizzati precedentemente consiste nel fatto che questa volta il certificate ha come sottostante non un titolo bensì tre. Come si misura allora la barriera che indica se si ha il diritto al rimborso del capitale ed alla cedola? Semplice, si hanno in realtà tre barriere, una per ogni sottostante. Il rimborso od il diritto alla cedola si ha quando, alla data di rilevazione, TUTTI i sottostanti si trovano sopra la barriera. Detto in altre parole, due sono gli aspetti da tenere in considerazione:

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