Il certificato che resiste anche a -70% con cedole fisse e airbag

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La settimana è stata dominata dall’escalation militare tra Israele e Iran. Giovedì sera, Israele ha lanciato una serie di raid contro siti nucleari e militari in Iran (Operazione “Rising Lion”), provocando la reazione iraniana con missili balistici e droni lanciati verso Tel Aviv e Gerusalemme. Questo intensificarsi delle tensioni ha nuovamente aperto il dibattito sul rischio di un conflitto regionale più ampio, con timori forti sul controllo del traffico petrolifero nello Stretto di Hormuz .

Wall Street ha chiuso in calo netto venerdì: Dow -1,8 %, S&P500 -1,1 %, Nasdaq -1,3 % . Il Dow ha perso circa 770 punti, mentre il Nasdaq e l’indice S&P si sono ritirati da un piccolo guadagno settimanale . Le vendite hanno colpito in particolare settori sensibili al petrolio e ai viaggi (compagnie aeree, crociere), mentre difesa ed energia hanno beneficiato del clima bellico In Europa e Asia si sono registrate perdite comparabili: in Germania e Francia ogni indice ha perso circa l’1 %, così come le borse asiatiche in Giappone, Corea del Sud e Hong Kong .

Contrariamente alle aspettative di flussi verso i titoli di Stato considerati rifugio sicuro, i rendimenti dei Treasury USA sono saliti lievemente a fine settimana, con il decennale che ha toccato il 4,42 % (+6,5 punti base). Secondo gli analisti, questo comportamento riflette una combinazione di sfiducia sulle dinamiche fiscali statunitensi, incertezza sulla traiettoria del conflitto sul lungo termine e l’avvicinarsi della riunione Fed di giugno .

Sul fronte dei commodities, si è assistito a una corsa del petrolio: il WTI ha superato i 73 $/barile (+7‑14 % settimanale), con il Brent intorno a 74 $ . Questa escalation è guidata dal rischio di interruzioni nell’export mediorientale, soprattutto nello Stretto di Hormuz .

Gli investitori si sono rifugiati anche in oro, che ha raggiunto livelli record attorno a 3.431‑3.500 $/oncia, anche perché gli acquisti su Treasury sono stati limitati . Il dollaro, sebbene inizialmente consolidato come safe haven, ha perso terreno nella seconda parte della settimana a causa di fattori fiscali interni USA.

Mai come oggi bisogna rimanere cauti: se l’escalation dovesse allargarsi e coinvolgere alleanze o bloccare lo Stretto di Hormuz, i prezzi energetici e l’inflazione ne risentirebbero significativamente, costringendo la Fed (ma anche la BCE) a rivedere la propria strategia .

L’ultima settimana ha confermato che i mercati finanziari sono sensibili a episodi geopolitici, anche quando di breve durata. La robusta risposta iniziale del petrolio e dell’oro, unita alla debolezza dei bond governativi, segnalano una spaccatura nelle logiche tradizionali di safe‑haven. Gli investitori ora saranno all’erta per la direzione della Fed e gli sviluppi sul terreno mediorientale.

Capite come in una situazione del genere sono andato a pescare tra i certificati per struttura più “resilienti” sul mercato: Fixed Cash Collect Airbag Step-Down.

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Questa settimana ho deciso di presentare il certificato in maniera un po’ diversa dal solito, spero vi piaccia.

Nel contesto attuale di mercati volatili e tassi stabili, i certificati di investimento rappresentano un’alternativa efficace per chi cerca flussi cedolari costanti e una certa protezione sul capitale. Il certificato con ISIN IT0006769480 è un esempio di struttura intelligente che unisce cedole incondizionate e meccanismo airbag per limitare i danni anche in scenari profondamente negativi.

📌 Caratteristiche principali

Caratteristica Dettaglio
ISIN IT0006769480
Emittente Marex Financial
Prezzo di emissione 1 000 €
Prezzo attuale 994 €
Cedola mensile 6,92 € incondizionata
Cedola annua 83,04 € (8,36% lordo su 994 €)
Scadenza 20 giugno 2030
Sottostanti BBVA, Banco BPM, Commerzbank, Société Générale
Barriera 50%
Airbag attivo se almeno un sottostante < 50%
Fattore Airbag 100 / 50 = 2,00

Quindi le cedole si incassano a prescindere dall’andamento dei sottostanti, poi a scadenza, se non si è già andati in autocall, può scattare il meccanismo airbag se uno dei sottostanti si trova sotto il 50%

🔎 Come funziona il meccanismo airbag?

A scadenza, il rimborso dipende dall’andamento dei sottostanti:

  • Tutti i sottostanti ≥ 50% ⇒ Rimborso pieno: 1 000 €
  • Almeno uno < 50% ⇒ Airbag attivo: si prende il valore del peggiore sottostante e lo si moltiplica per il Fattore Airbag (2,00) Ricordiamo che le cedole mensili di 6,92 € vengono pagate in ogni caso, indipendentemente dall’andamento dei sottostanti e sulla base di ciò facciamo un paio di simulazioni

📊 Simulazioni

✅ Scenario favorevole: almeno tutti sopra la barriera

Sottostanti a scadenza Valori
BBVA 60%
Banco BPM 80%
Commerzbank 110%
Société Générale 95%

👉 Tutti sopra barriera → rimborso 1 000 €

  • Cedole incassate: 6,92 € × 60 mesi = 415,20 €
  • Investimento iniziale: 994 €
  • Totale ricevuto: 1 415,20 €
  • Rendimento netto totale: +421,20 € (+42,4% cumulato, ≈8,48% annuo)

🟥 Scenario severo: uno sotto barriera (attiva airbag)

Sottostanti a scadenza Valori
BBVA 30%
Banco BPM 70%
Commerzbank 90%
Société Générale 110%

👉 Almeno uno sotto 50% ⇒ airbag attivo, peggiore al 30%

  • Rimborso: 30% × 2 × 1 000 € = 600 €
  • Cedole totali: 415,20 €
  • Totale ricevuto: 600 € + 415,20 € = 1 015,20 €
  • Investimento iniziale: 994 €
  • Rendimento netto: +21,20 € (+2,13% cumulato, ≈0,42% annuo)

🎯 Conclusioni

Questo certificato unisce elevati flussi cedolari mensili (oltre 8% annuo lordo) con una protezione smart a scadenza grazie all’airbag. Anche in uno scenario con –70% sul peggior sottostante, l’investitore termina con un guadagno netto positivo, grazie alla combinazione tra cedole fisse e fattore airbag.

Uno strumento adatto per chi cerca rendimento stabile in un orizzonte di medio-lungo termine, ma anche una copertura efficace contro scenari ribassisti gravi.

Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.

2 thoughts on “Il certificato che resiste anche a -70% con cedole fisse e airbag”

  1. Leggo con interesse gli articoli da un po’, mi chiedo però chi emette il certificato che interesse ha a farlo se di fatto paga le cedole? Il certificato presentato di fatto per l’emittente rappresenta un costo tra il 42% e il 2%, quindi l’emittente si aspetta lo scenario peggiore! È corretto il ragionamento?

    1. Naturalmente nel dettaglio la domanda andrebbe posta allo strutturatore, però in generale possiamo affermare che un certificato si finanzia con:
      1) Dividendi dei sottostanti
      2) Volatilità dei sottostanti (tramite opzioni)
      3) Spread bid/ask
      Un emittente è sempre market-neutral, non fa mai scommesse sull’andamento futuro. A seconda della combinazione di opzioni con cui struttura il prodotto riesce a coprire sostanzialmente ogni scenario e “scarica” il rischio su chi acquista.
      Detto ciò ribadisco che informazioni più dettagliate le possono fornire solo gli strutturatori.

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