Una grossa opportunità su Ferrari: un potenziale +18% in un anno

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La prima domanda che mi viene da fare è: ma l’avete seguita la strategia del mese scorso “Guadagnare fino allo 85% sull’indice della paura!” e sulla percentuale diciamo che mi ero tenuto basso… se ho pensato ad un prodotto che andava fuori dello “standard” di questo sito un motivo c’era! Ma andiamo con ordine.

Mercati finanziari: tensione e volatilità in USA ed Europa

Panoramica settimanale

La settimana terminata l’11 ottobre 2025 ha visto un netto ritorno dell’incertezza sui mercati azionari globali. Le tensioni commerciali tra USA e Cina hanno dominato il sentiment: è stata registrata anche una corsa all’oro sui massimi storici, segnale di forte avversione al rischio. Anche Wall Street ha chiuso in forte ribasso, con l’S&P 500 che ha registrato il maggior calo giornaliero dal 10 aprile. Nel complesso, sui mercati ha pesato un mix di dati macro incerti (dal lavoro USA alle decisioni delle banche centrali) e di rinnovata avversione al rischio.

Venerdì 10 ottobre: picco di volatilità

La seduta di venerdì 10 ottobre è stata particolarmente negativa e volatile. La variazione giornaliera degli indici principali è stata la seguente:
S&P 500: –2,71 %.
Nasdaq Composite: –3,56 %.
Euro Stoxx 50: –1,75 %.
Indice VIX (volatilità): +31,83 % (quotazione a 21,66).

In pratica, venerdì gli indici americani hanno subito cadute consistenti: l’S&P 500 ha registrato la sua peggior seduta dal 10 aprile, mentre il Nasdaq ha perso oltre il 3,5 %. Contestualmente, il CBOE Volatility Index (VIX) ha chiuso ai massimi da giugno 2025, riflettendo un’ondata di panico sui mercati. Anche le borse europee hanno risentito di queste tensioni, in linea con il calo segnalato per Piazza Affari e gli altri listini continentali.

Eccola qui la candela che ha segnalato l’esplosione della volatilità:

Conferma profetica dell’articolo su VIX

Questi movimenti confermano appieno le previsioni pubblicate su questo sito. Nell’articolo del 7 settembre 2025 intitolato Guadagnare fino all’85% sull’indice della paura si sottolineava come fattori quali un rallentamento del mercato del lavoro USA, attese di tagli dei tassi Fed e contenziosi sui dazi potessero creare “terreno fertile per un aumento della volatilità” L’analisi proponeva anche una strategia basata su un certificato Turbo Long sul future del VIX con leva ~4×, calcolando che un rialzo del VIX intorno al 20% avrebbe potuto generare un potenziale +85% sul capitale investito. Alla luce della brusca impennata del VIX e del contemporaneo sell-off azionario, quelle indicazioni si sono rivelate profetiche: chi avesse seguito il suggerimento avrebbe potuto conseguire rendimenti straordinari sfruttando l’impennata del cosiddetto “indice della paura”, considerando un +31% siamo ben oltre il 100%. Raddoppiare il capitale investito in un mese è sempre una piccola soddisfazione.

Ora bisogna specificare un altro aspetto, in finanza non c’è nulla di certo, fatta eccezione di una cosa: quando il VIX supera i 20 punti prima o poi torna sotto. Quindi qui si comincia a prospettare un mezzo rigore a porta vuota, ossia andare short sul VIX, ma sarà fondamentale trovare un prodotto che abbia una barriera alta, sopra i 35 almeno, in modo tale da non vedersi buttati fuori dal mercato prima che la volatilità si riassorba.

L’aumento della volatilità ha anche l’effetto di far abbassare i prezzi dei certificati creando così delle buone occasioni se ben valutate. Questo perché, a parità di prezzo del sottostante, quando la volatilità si riassorbe, il prezzo del certificato si apprezza comunque, creando così quella asimmetria che a me piace tanto.

Il meccanismo diventa ancora più accentuato nel tempo se nel certificato è presente l’opzione step-down.

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Andamento di Ferrari e opportunità sul certificato step-down

Nella settimana precedente l’11 ottobre 2025 il titolo Ferrari NV (RACE) ha subito una violenta correzione perdendo circa il 19,8% rispetto alla settimana precedente. In particolare, il 9 ottobre, in seguito alla presentazione del nuovo piano strategico al 2030, il titolo è crollato del 15,41% fino a circa 354€, segnando il calo più netto dal 2016. Questa reazione negativa del mercato contrasta, a mio avviso, con i dati fondamentali diffusi. Ferrari ha infatti aumentato la guidance 2025 e si avvicina al termine del piano 2022-26 rispettando gli obiettivi di redditività con un anno di anticipo. Il piano prevederebbe ricavi netti attorno a €9,0 mld nel 2030 (CAGR ~5%), un EBITDA di almeno €2,75 mld (margine ≥30%) e un’ampia generazione di cassa (circa €8 mld tra 2026 e 2030). Inoltre, è confermato un consistente ritorno per gli azionisti (dividendi e buyback per ~€7 mld totali). In sintesi, i fondamentali rimangono solidi e il ribasso del titolo sembra in parte frutto di attese troppo rialziste da parte degli investitori piuttosto che di dati reali negativi.

In questo contesto il certificato a capitale condizionatamente protetto con ISIN IT0006766619 può rappresentare una strategia interessante. Si tratta di un prodotto Phoenix Memory Autocall Maxicoupon basato su un basket worst-of (Ferrari, Prysmian, UniCredit, Eni). Ecco le sue caratteristiche principali: – Cedola condizionata: 0,95% trimestrale (3,80% p.a.). Ad ogni data di osservazione, se il sottostante peggiore è sopra il 55% del livello iniziale (barriera cedola), l’investitore incassa la cedola. Grazie all’effetto memoria, eventuali cedole non pagate vengono recuperate in seguito se si verifica la condizione. – Autocall step-down: dalla prima data utile (01/12/2025) è fissata una barriera di autocall al 100%. Se in quell’occasione il peggior sottostante è ≥100% del valore iniziale, il certificato è richiamato e restituisce €1000 di nominale più la cedola trimestrale. In caso contrario, il certificato prosegue alla data successiva e la barriera di autocall si riduce di 1,5 punti percentuali ogni trimestre. Questo rende progressivamente più facile il rimborso anticipato se i titoli recuperano. – Capitale protetto al 55%: a scadenza (08/12/2028) la barriera capitale europea è 55%. Se nessun autocall è avvenuto e il peggior sottostante rimane ≥55% del livello iniziale, l’investitore riceve €1000 (tutela condizionata). In caso contrario subisce una perdita proporzionale alla performance negativa del sottostante peggiore.

L’abbassamento dei corsi dei sottostanti (in particolare la forte correzione di Ferrari) ha fatto scendere anche il prezzo di mercato del certificato. Acquistandolo a 850€ (circa l’85% del nominale), il rendimento implicito diventa molto allettante. In questo scenario, la cedola trimestrale di 9,5€ corrisponderebbe a circa il 4,5% annuo sul capitale investito, invece del 3,8% iniziale. Se il certificato venisse richiamato anticipatamente dopo un anno (con quattro cedole incassate), il payout totale sarebbe ~€1038 (1000+4×9,5), per un guadagno di €188 su 850 investiti. Ciò implica un rendimento annuo potenziale dell’ordine del 22% (molto superiore al 3,8% di emissione) in questo ipotetico scenario di recupero del basket. Se addirittura lo facesse a dicembre (meno probabile, ma non impossibile) andremmo ad incassare 1009,5€, ossia 159,5€ su 850€ investiti che significa il 18% in due mesi (annualizzato sarebbe il 108%).

Naturalmente il potenziale rendimento annuo diminuisce all’allontanarsi della data di autocall, fino ad ottenere circa il 9,5% alla scadenza naturale.

La tabella seguente riassume le caratteristiche chiave del certificato:

Caratteristica Dettaglio
Sottostanti Basket worst-of: Prysmian, UniCredit, Eni, Ferrari
Cedola 3,80% p.a. (0,95% trimestrale, condizionata al >55%)
Barriera cedola / capitale 55% (Europea)
Trigger Autocall (1° data) 100% (01/12/2025), poi step-down -1,5% ogni trimestre
Scadenza 08/12/2028
Prezzo attuale ~850€
Rendimento annuo potenziale ~22% (se acquistato a 850€, assumendo richiamo dopo ~1 anno, valori esemplificativi)

In conclusione, dopo il ribasso probabilmente eccessivo del titolo Ferrari, questo certificato offre una protezione condizionata del capitale e può beneficiare di un eventuale recupero dei sottostanti. Il meccanismo autocall step-down favorisce un rimborso anticipato con rendimento elevato per chi entra sul certificato a prezzo scontato.

Tengo infine a precisare che, come tutti i post di questo blog, questo non vuole essere assolutamente un invito all’acquisto, bensì un analisi indipendente fatta in questi giorni dal sottoscritto.

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