Tre giganti del web per oltre il 13%

A costo di risultare pedante la situazione è sempre un po’ lo stesso, i mercati azionari continuano a salire come se non ci fosse un domami. Per carità, di vedere crescere i nostri investimenti siamo tutti contenti, allo stesso tempo è necessario aumentare i margini di protezione.

Sembra un’affermazione banale ma questo tipo d’approccio è proprio ciò che fa la differenza tra un approccio professionale all’investimento e uno che assomiglia di più alle scommesse.

I cardini della gestione del rischio sono la diversificazione e la riduzione della volatilità.

Quello che segue è un certificate che sto monitorando ma ancora non ho acquistato in attesa di uno storno anche limitato. La caratteristiche del certificate sono le seguenti:

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Un prodotto da quasi il 20% annuo

Dopo una settimana di pausa rieccoci ad analizzare una nuova strategia d’investimento con quell’opportunismo necessario per massimizzare i profitti e ridurre i rischi (od almeno provarci).

Prima di entrare nei dettagli del prodotto di oggi, che già vi anticipo penso sia molto interessante, fatemi dare un aggiornamento ed una considerazione generale.

L’aggiornamento riguarda la strategia descritta nel post “La nuova tecnologia a mRNA utilizzata per i vaccini può farci guadagnare fino al 14% annuo” che si è conclusa venerdì scorso con il rimborso anticipato del certificate portando gli incassi ipotizzati nel post stesso. Tempismo perfetto poiché i due titoli sottostanti hanno poi subito un brusco calo proprio nella giornata di ieri dopo l’uscita della notizia che Pfizer ha sviluppato una pillola anti-covid con un’efficacia del 89%, facendo pensare agli operatori di mercato che i vaccini possano passare in secondo piano. Personalmente non condivido questa visione, ma questo poco conta, ciò che è invece più importante è il fatto che anche se il certificate non fosse scaduto prima della discesa dei titoli, aver investito su un prodotto che ci garantiva un flusso cedolare certo e una barriera molto distante, anche dopo lo storno, avrebbe comunque salvaguardato l’investimento.

Da qui parto per la mia considerazione: gli indici azionari questa settimana hanno fatto registrare nuovi massimi e di questo siamo tutti contenti, ma dobbiamo anche aumentare la prudenza e quindi essere ancora più accorti nella scelta dei prodotti.

Proprio in quest’ottica il seguente prodotto presenta delle caratteristiche interessanti, vediamole quindi:

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Le consegne a domicilio per il 10% all’anno

Questa settimana si è presentata una buona opportunità e quindi ho deciso di condividerla con voi, soprattutto perché ritengo che il titolo che andrò a presentare sia poco presente nei portafogli e potrebbe rappresentare un’ulteriore fonte di diversificazione.

In realtà, come chi mi segue ormai sa, non sono entrato direttamente sul titolo ma su un certificate che ha il titolo come sottostante e ci garantisce una notevole protezione. Vediamone subito le caratteristiche:

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Altri telefonici per un 13%

Il mercato ha iniziato a dare quantomeno segnali di rallentamento. Ci sarebbero molti temi interessanti da affrontare: dal Portafoglio Italia agli investimenti ESG, dai certificati sulla CO2 a come aver investito su certificate su titoli petroliferi tipo ENI invece che direttamente sulle azioni si stia rivelando una strategia estremamente vantaggioso. Mi prometto di affrontare tali temi nei prossimi post, oggi, per ragioni di tempo, mi devo limitare a fornirvi una sostituzione di un certificate segnalato anche su questo blog che è stato richiamato in anticipo, portando così a compimento i target di guadagno prefissati.

Il certificate in questione è quello trattato in “Le telecomunicazioni per un 8.8% annuo” presentato proprio meno di tre mesi fa.

Lo rinnoviamo con un altro certificate sullo stesso settore e con una struttura simile. La differenza maggiore è data dal numero di sottostanti, passiamo da uno a quattro:

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Altra strategia su Enel per un 8.6%

Come già anticipato la scorsa settimana, torniamo sul tema Enel. Già in un post di un paio di settimane fa ho discusso di come sarei entrato direttamente sul titolo quando avesse raggiunto i 7,55€. Tale livello è stato toccato ed anzi è stato ampiamente infranto soprattutto a causa delle notizie che stanno attraversando un po’ tutta l’Europa (Spagna ed Italia in primis) riguardo il rincaro delle bollette.

Nel già citato articolo su Enel avevo premesso che la mia posizione era da intendersi nel medio-lungo e che quindi ulteriori ribassi non l’avrebbero messo in discussione.

Ora mi sento anche di affermare che se da un lato penso che “il rincaro delle bollette” sia un fatto congiunturale che sarà riassorbito nel giro di qualche mese, dall’altro io sono tra i pochi che ritegno che, specialmente in Europa, i tassi d’interesse rimarranno strutturalmente bassi (il mio primo post fu proprio su questo punto ed a distanza di anni non sono stato ancora smentito).

Quindi l’unico vero problema che le utility potrebbero incontrare, dato il loro alto livello d’indebitamento, ossia il maggior costo del debito, è un’eventualità per me assai remota.

In quest’ottica, quando il titolo Enel ha subito ulteriori ribassi, ho iniziato a cercare uno strumento che mi permesse di espormi ulteriormente verso Enel ma che allo stesso tempo mi offrisse una protezione verso ulteriori ribassi. Il prodotto scelto è quello che segue:

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Investire sull’abbigliamento sportivo per oltre il 12.5% annuo

Partiamo dalle note “dolenti”, il titolo Enel segnalato un paio di settimane fa ha ulteriormente approfondito il suo ribasso portandosi a circa 7€ contro i 7,55€ del mio prezzo d’entrata. I rumors secondo i quali il governo spagnolo stia pensando di scaricare gli aumenti dell’energia sulle utility stesse ha fatto sì che il titolo venisse penalizzato ancor di più. Personalmente ritengo ancora valida l’analisi fatta nel post citato ed a conferma di ciò ho messo in atto una strategia su Enel tramite un certificate che presenterò la prossima settimana, perciò stay tuned!

Questa settimana invece vi segnalo un altro certificate che ho inserito in portafoglio in sostituzione del certificate presentato in Abbigliamento per un 10% annuo od anche di più che ci ha dato ottime soddisfazioni.

Parlo di sostituzione proprio perché il certificate in questione ha forti analogie per sottostanti, struttura e rendimenti. Vediamo quindi subito le caratteristiche:

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Altri titoli bancari per un 9.5% ma con una bella protezione

Questa settimana si è iniziato a vedere un minimo rialzo di volatilità. Tutto sommato ancora poca cosa, ma comunque un indizio da tenere d’occhio.

Personalmente confermo di essere entrato su Enel proprio al prezzo indicato nel post precedente. Dopo di che tale supporto è stato infranto e probabilmente si arriverà a toccare 7,2€. Ad ogni modo, come già enunciato nel post citato, la mia posizione in questo caso è di lungo termine per cui oscillazioni di questa entità non mettono assolutamente in discussione i motivi dell’operazione.

Veniamo invece all’argomento di questa settimana. Iniziamo col dire che attualmente rimango ancora con una consistente parte di liquidità ed i nuovi acquisti sono rimpiazzi di prodotti scaduti. In particolare il certificate che presento questa settimana va a sostituire il prodotto presentato nel post Titoli finanziari francesi per oltre il 7%.

Vediamone subito le caratteristiche:

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Atlantia e Nexi per un 8.6% e tanta protezione

Eccoci qui, tornati dalle vacanze d’Agosto con il nostro appuntamento settimanale… sperando che vi sia mancato. Riassumiamo brevemente cos’è successo in queste ultime due settimane, o perlomeno come l’ho vissuto io.

In primis diciamo che mi sarei aspettato di vedere i mercati a livelli più bassi degli attuali. Per quanto abbia seguito gli andamenti in maniera più sporadica di quanto non faccia di solito, rimanevo sempre abbastanza stupito da come gli indici non dessero segno di cedimento alcuno ma soprattutto come la stessa volatilità non accennasse minimamente a salire cosa che di solito accade nel periodo estivo quando i volumi sono ridotti.

Come conseguenza di ciò, personalmente sono riuscito a fare una sola operazione su un certificate su Freeport-McMoRan, giusto perché si era avvicinato ad un supporto importante da cui è poi rimbalzato. L’ISIN è DE000VQ8JVU2 ed il mio prezzo di carico è di 94,6€. Consideratelo giusto come un entrèe visto che è un po’ che non ci sentiamo.

L’altro aspetto degno di nota è che diversi certificate sono andati in rimborso anticipato. Per carità, c’è peggio nella vita, fatto sta che la componente di liquidità nel mio portafoglio è ulteriormente aumentata. Magari ho peccato di eccessiva prudenza, ma i livelli e la velocità di crescita dei prezzi indicano secondo me una situazione poco sostenibile.

Ad ogni modo non c’è da lamentarsi visto che sono andato ad incassare profitti in un lasso di tempo minore del previsto. Ne cito alcuni che ho presentato anche qui nel blog e potete così verificare voi stessi:

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Titoli finanziari francesi per oltre il 7%

Forse la notizia non ha avuto la risonanza che avrebbe meritato, perlomeno nei mass media generalisti, ma a mio avviso la “trattativa esclusiva con il Mef” per cedere la parte buona di Monte dei Paschi di Siena ad Unicredit. Ora mi perdonerete la sommarietà con cui riassumo la vicenda ma secondo me certe vicende possono passare inosservate o quasi solo in Italia.

L’allora ministro dell’economia e finanza Padoan salva MPS con un aumento di capitale sostanzialmente interamente sottoscritto dallo stato (alias noi contribuenti). Bene, giusto, non si poteva fare altrimenti. A questo punto lo stato impone un nuovo piano? Destina la banca di sua proprietà a qualche scopo di utilità collettiva? Macché, meglio continuare come prima.

Nel frattempo però qualcosa succede: ci sono le elezioni, il sig. Padoan si fa eleggere proprio nel collegio sicuro di Siena ma poco dopo trova di meglio da fare che il senatore per cui è stato eletto, visto che gli arriva una bella proposta da Unicredit di andare a fare il presidente.

Saranno coincidenze? Fatto sta che chi a speso soldi pubblici per acquisire la banca ora “lavora” per chi sostanzialmente oggi deciderà cosa prendere e cosa no ed a che prezzo. Dulcis in fundo, l’acquirente, oltre che scegliersi gli asset più redditizi, ha già fatto sapere di non volersi accollare i possibili risarcimenti che potrebbero scaturire dalle azioni legali tutt’ora in corso.

Qui siamo oltre la socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti. A me torna in mente una delle scena finali dell’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill in cui Mackie Messer, ormai sulla forca dice:

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In volo nello spazio per oltre il 33% all’anno!

Un paio di giorni or sono riflettevo su cosa sia il capitalismo e poi mi son tornate alla mente le immagini di una o due settimane fa in cui tutto il mondo ha celebrato la grandiosa impresa di Branson e subito dopo Bezos.

Il capitalismo è quel sistema che riesce a far passare come una grande conquista compiuta da due miliardari annoiati ciò che è stato realizzato mezzo secolo prima in un paese socialista da un figlio di contadini. Dopo di che ho pensato a Kafka che scriveva “credere nel progresso non significa credere che esso ci sia già stato” ed alcune cose mi sono sembrate più chiare.

Come avrete intuito oggi parliamo di viaggi spaziali, con un prodotto veramente frizzantino sconsigliato fortemente ai deboli di cuore.

Questo post va in qualche modo a compensare il post precedente dove invece ho presentato un prodotto estremante conservativo, in questo caso siamo all’opposto sia in termini di rischio ma naturalmente anche di rendimento.

Il prodotto è il seguente ed il sottostante che permette di avere un rendimento così alto è proprio Virgin Galactic:

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