Il settore delle public utilities per quasi un 11% l’anno (protezione compresa!)

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Il post di questa settimana sarà abbastanza breve per via della mia scarsità di tempo, ma penso che possa offrire comunque una opzione abbastanza prudente in vista delle imminenti elezioni presidenziali in USA.

Attualmente ho iniziato uno sviluppo software per un programma che mi permetterà di gestire in maniera più oculata i certificati presenti nel mio portafoglio e questo, che sto portando avanti nel tempo libero, sicuramente mi costringerà a sacrificare altre attività.

Detto ciò vediamo il certificato della settimana, ma prima, come al solito, vi ricordo che chi volesse contribuire al proseguimento di questo blog, lo può fare in vari modi. Il primo è più efficace è quello di effettuare una donazione tramite Go Fund Me o Buy Me Coffee. Poi potete iscrivervi alla mailing list qui a destra, potete “valorizzare” le inserzioni pubblicitarie che vi vengono presentate ed infine potete diffondere gli articoli tramite i social network a cui siete iscritti. Ogni contributo è un piccolo mattoncino per l’indipendenza di questo blog.

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Oro, Palladio, Platino un’opportunità da oltre il 12% all’anno

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La settimana passata ha visto un aumento significativo dei rendimenti dei titoli di stato americani, con il Treasury decennale al 4,25%. Questo rialzo, avvenuto in un contesto povero di nuovi dati macroeconomici, è stato attribuito sia alla robusta performance dell’economia statunitense sia alla possibilità che Donald Trump, ora in vantaggio nei sondaggi rispetto a Kamala Harris, possa favorire tagli fiscali in caso di vittoria, aumentando così il deficit pubblico. Il mercato sta probabilmente rispondendo alla solidità dell’economia: il PIL americano è previsto in crescita del 3,3%, e non si registra alcun peggioramento del mercato del lavoro.

Nel frattempo, Israele ha effettuato attacchi limitati contro l’Iran, colpendo siti militari strategici, tra cui basi di difesa e siti di produzione missilistica. L’azione è stata moderata per evitare una possibile escalation, probabilmente in accordo con gli Stati Uniti, i quali erano stati preventivamente informati.

Tesla ha riportato risultati trimestrali al di sopra delle attese, con un utile netto di 2,2 miliardi di dollari, superiore del 17% rispetto all’anno precedente. Elon Musk ha prospettato un’ulteriore crescita delle vendite del 20-30% per l’anno prossimo, grazie all’introduzione di nuovi veicoli a prezzi accessibili e allo sviluppo della guida autonoma. Questo ha portato le azioni Tesla a chiudere la settimana con un notevole rialzo del 22%.

Nei prossimi giorni, i mercati si concentreranno sui dati economici come il PIL degli Stati Uniti, l’inflazione PCE e il report sul lavoro, oltre ai risultati finanziari delle principali aziende tecnologiche, tra cui AMD, Alphabet e Meta.

In questa fase incerta a ridosso delle elezioni USA, ho focalizzato la mia attenzione su un prodotto che ha come sottostanti tre metalli preziosi, che, soprattutto nella direzione che stanno prendendo i BRICS, sicuramente nei prossimi anni continueranno a godere di una forte domanda.

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Vediamo ora le principali caratteristiche del certificato e poi discutiamo un po’ del sottostante peggiore:

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Investire su semiconduttori per oltre il 14%

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Permettetemi di fare come sempre il bastian contrario ma non posso resistere dal riportare ciò che prevedeva il novello premio nobel per l’economia circa 10 anni fa: “Dato il controllo del partito sulle istituzioni economiche… l’esperienza cinese di crescita… sarà intrinsecamente limitata… e non durerà a lungo”: Daron Acemoglu, 2013. Sono per questo tipo di studi che è stato insignito del premio, ognuno può farsi la propria idea.

Scritto ciò, prima di arrivare al prodotto della settimana facciamo un breve riassunto delle notizie maggiormente rilevanti.

In una mossa largamente prevista, la Banca Centrale Europea (BCE) ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base. L’inflazione si attesta all’1,7%, segno che il processo di disinflazione è in corso, anche se nei prossimi mesi ci si attende un rimbalzo dovuto all’effetto base sui prezzi energetici.

Il rallentamento economico ha giocato un ruolo cruciale nella decisione della BCE. L’industria manifatturiera continua a contrarsi, mentre il settore dei servizi, che ha registrato una crescita durante l’estate grazie al turismo, sembra ora destinato a rallentare. Sebbene i redditi reali siano aumentati, i consumi delle famiglie sono stati inferiori alle aspettative, e il tasso di risparmio è salito al 15,7%, rispetto alla media pre-pandemia del 12,9%.

Anche se la BCE non ha un mandato diretto sulla crescita economica, il focus attuale è sull’indebolimento dell’economia europea, aggravato dalla crisi di un modello economico basato su esportazioni e energia a basso costo.

Negli Stati Uniti, invece, l’economia continua a mostrare segni di forza. Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,4% a settembre, segnalando consumi solidi, e la Federal Reserve di Atlanta ha rivisto al rialzo le stime di crescita del PIL al 3,4%. Questo ha portato il mercato a rivedere le aspettative di rallentamento, con i rendimenti dei titoli decennali che hanno raggiunto il 4,10%.

Nel settore tecnologico, TSMC ha superato le aspettative e le sue azioni sono salite quasi del 10%. Al contrario, ASML ha riportato risultati deludenti, evidenziando una forte domanda legata all’intelligenza artificiale, mentre la domanda per altri settori come PC e automotive è stagnante. TSMC investirà 30 miliardi di dollari per espandere la sua capacità di fornire data center, mentre Intel e Samsung ridurranno gli investimenti, rimanendo indietro nella corsa AI.

Ed è proprio da questa ultima notizia che prende spunto la strategia di questa settimana. Ma prima, come al solito, vi ricordo che chi volesse contribuire al proseguimento di questo blog, lo può fare in vari modi. Il primo è più efficace è quello di effettuare una donazione tramite Go Fund Me o Buy Me Coffee. Poi potete iscrivervi alla mailing list qui a destra, potete “valorizzare” le inserzioni pubblicitarie che vi vengono presentate ed infine potete diffondere gli articoli tramite i social network a cui siete iscritti. Ogni contributo è un piccolo mattoncino per l’indipendenza di questo blog.

Il certificato su cui sono entrato questa settimana ha come sottostanti proprio tre titoli di aziende di semiconduttori, vediamone subito le caratteristiche:

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Un fondo immobiliare a Las Vegas e non solo

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Come prima cosa fatemi ringraziare Alessio per il suo contributo che questa settimana ha donato a questo blog. E grazie a lui e ai contributori come lui che Investment Engineering può continuare ad esistere ed essere indipendente.

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Come ho già precedentemente scritto, è un po’ di tempo che stavo monitorando dei certificati agganciati al petrolio, quando pensavo che finalmente fosse il momento giusto per entrare, ho avuto la spiacevole sorpresa che il certificato che stavo monitorando è andato in bid only. Dopo una breve ricerca ho notato che tutti i certificati che avevano come sottostante il petrolio emessi da un Leonteq avevano seguito la stessa sorte.

Ho così chiesto direttamente all’emittente che con molta cortesia e in maniera estremamente puntuale e trasparente mi ha risposto: “A seguito del raggiungimento di talune soglie di rischio definite dalla Hedging Entity dei prodotti citati con riferimento all’esposizione ai relativi sottostanti, la quotazione per detti prodotti è attualmente in formato bid-only.

Sarà nostra premura pubblicizzare un eventuale futuro cambio di policy e il conseguente ripristino del market making in ask per i prodotti con sottostante il petrolio.”

Questo fa onore a Leonteq perché dimostra la sua accorta gestione del rischio che applica ai suoi prodotti. Ad ogni modo segnalo comunque l’ISIN del certificato che stavo seguendo: CH1358855158 così magari la nostra comunità controllerà con più occhi questo certificato e magari avvertirà tutti se dovesse tornare anche la lettera (ask).

Una volta messomi il cuore in pace per l’occasione non conta, ho cominciato a scartabellare un po’ di titoli del mercato USA per vedere se ci fosse qualche occasione interessante e alla fine ho trovato un titolo estremamente particolare che penso sia una buona occasione di investimento. Tengo sempre a precisare che tutto ciò che scrivo non è assolutamente un invito all’investimento bensì semplici riflessioni sul mio personale approccio al mercato.

Ma prima la facciamo una rapida sintesi di ciò che è avvenuto questa settimana.

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Investire nella difesa europea tramite un certificato

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La settimana scorsa non era stata presentata la strategia su Moncler proprio perché il titolo nel frattempo era decisamente scappato al rialzo. Ci eravamo lasciati gli chiedo che i due settori che presentavano maggiore potenziale era quelli del petrolio e della Difesa. Come volevasi dimostrare sono esattamente i due settori che hanno visto i maggiori rialzi nella settimana appena passata.

Questa volta però Ritengo che la strategia che andrò a presentare sia comunque valida anche perché è una strategia da portare avanti in almeno due o tre anni sotto forma di Piano di accumulo detto anche PAC.

Ma cerchiamo di ricapitolare quale sia la situazione attuale.

La settimana è trascorsa nell’attesa di una reazione da parte di Israele in risposta al lancio di missili da Teheran. Sebbene l’attacco sia stato poco efficace, Tel Aviv ha già annunciato una controffensiva, e dato il contesto attuale delle operazioni militari israeliane, si teme che la rappresaglia possa essere estremamente violenta. Sono circolate voci riguardo possibili attacchi contro siti nucleari, installazioni petrolifere o altre infrastrutture strategiche in Iran.

Anche il presidente Biden, con una dichiarazione che ha suscitato ulteriori preoccupazioni durante la settimana, ha rivelato che gli Stati Uniti stanno valutando insieme a Israele la possibilità di colpire impianti petroliferi iraniani. I mercati temono che Teheran, non essendo in grado di fronteggiare militarmente Israele e gli Stati Uniti, possa ricorrere alla chiusura dello stretto di Hormuz, un passaggio cruciale attraverso cui transita circa un terzo del petrolio e un quarto del gas naturale liquefatto trasportato via mare nel mondo.

L’ipotesi di possibili tensioni legate alla fornitura di petrolio, combinata ai segnali di un’economia statunitense ancora robusta e alle misure di stimolo introdotte dalla Cina, potrebbe mettere in discussione le aspettative di una disinflazione lineare che sono state ampiamente accettate a livello globale.

Durante la settimana, il prezzo del petrolio è aumentato di oltre il 9%, portando il WTI oltre i 74 dollari al barile, rispetto ai 65 dollari raggiunti solo pochi giorni prima. Questo rialzo è stato in gran parte favorito dalle ricoperture, dato che il mercato era fortemente esposto a posizioni corte di natura speculativa, e nessuno voleva rischiare di rimanere scoperto durante il fine settimana, alla vigilia di un potenziale attacco agli impianti petroliferi iraniani.

Secondo me è del tutto palese quale sia la comunicazione tra difesa e mercato del petrolio e penso che quando ho scritto qui sopra ne dia una breve ma efficace sintesi.

Per venire all’argomento della Difesa, che abbiamo comunque affrontato in diversi post in questo blog, le alternative di investimento sono sostanzialmente tre:

1) scegliere dei titoli legati alla difesa e acquistarli direttamente (la più classica)

2) scegliere certificati tipo cash collect che abbiano come sottostante i titoli del punto 1

3) acquistare un paniere di titoli tutti legati alla Difesa in modo tale da non dovere subire la volatilità e di rischi legati ad un singolo titolo ma allo stesso tempo beneficiare di tutto il rialzo senza avere un cap di rendimento tipico dei certificati a cedola (il CAP è dato dalla sommatoria di tutte le cedole incassabili durante la vita del certificato)

Il terzo è quello su cui da un po’ di tempo stavo cercando di costruire una strategia trovando il prodotto adatto. Sfortunatamente non ho mai trovato un etf sul settore della Difesa che fosse quotato sul mercato italiano perché questa sarebbe stato il prodotto più adatto.

Qualche settimana fa ho notato che Vontobel hai visto da qualche mese un certificato Tracker legato proprio ad un indice che ha come sottostanti tutti i titoli europei legati alla Difesa.

Prima di entrare nel dettaglio, ricordo che ci volesse contribuire al proseguimento di questo blog, lo può fare in vari modi. Il primo è più efficace è quello di effettuare una donazione tramite Go Fund Me o Buy Me Coffee. Poi potete iscrivervi alla mailing list qui a destra, potete “valorizzare” le inserzioni pubblicitarie che vi vengono presentate ed infine potete diffondere gli articoli tramite i social network a cui siete iscritti. Ogni contributo è un piccolo mattoncino per l’indipendenza di questo blog.

Iniziamo col vedere com’è composto l’indice:

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Nike e Moncler, due storie simili

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Nell’articolo precedente avevo accennato che uno dei prossimi titoli su cui stavo preparando una strategia era Moncler. Diciamo che il mercato con la notizia qui riportata mi ha decisione battuto sul tempo. In effetti ho atteso troppo e questo è quello che capita quando trovi un titolo estremamente sottovalutato ed attendi ultimamente altri ribassi: alla fine il titolo parte!

Andare a prendere posizione dopo questa apertura di Gap al rialzo, sarebbe veramente troppo per il mio stile di investimento, quindi continuerò a monitorare il titolo magari nella speranza che il GAP aperto la settimana scorsa venga qui chiuso nelle prossime settimane.

In effetti tutti i mercati mi sembrano eccessivamente ottimisti, per non dire tirati, e questo vale sia per gli indici europei che per quelli americani.

Il FTSE MIB si è portato a ridosso dei massimi storici:

Mentre le S&P 500 e ha già superato i massimi storici anche se comincio a notare un primo pattern di inversione con due candele rosse molto strette e l’indice stocastico che si appresta ad incrociare.

In queste condizioni attendere e magari perdere anche qualche occasione, quindi, come avrete intuito, per oggi nessuna strategia anche se vi anticipo che sto monitorando due settori che secondo me sono gli unici ancora sottovalutati: quello del petrolio e quello della Difesa.

Nel frattempo mi sto creando un po’ di liquidità suppletiva, tornando infatti alla strategia presentata qualche settimana fa su Nike, che è molto simile a ciò che è successo per Moncler (solo in questo caso sono riuscito ad avere un timing giusto), oh venduto metà della posizione proprio a 90 dollari che era sia il punto in cui era stato aperto il gap, sia dove passa la media mobile a 200 giorni.

Nelle prossime sedute valuterò se reinvestire la liquidità nel certificato presentato nel medesimo articolo o impiegarla su qualche altro strumento. Ribadisco, ho liquidato solo metà della posizione, l’altra metà è ancora in essere. Ricordo che il mio ingresso era stato a 72,5 dollari, quindi con una plus valenza di oltre il 24%.

Dandovi appuntamento alla prossima settimana, vi chiedo come al solito di contribuire al proseguimento di questo blog e lo potete fare in vari modi. Il primo è più efficace è quello di effettuare una donazione tramite Go Fund Me o Buy Me Coffee. Poi potete iscrivervi alla mailing list qui a destra, potete “valorizzare” le inserzioni pubblicitarie che vi vengono presentate ed infine potete diffondere gli articoli tramite i social network a cui siete iscritti. Ogni contributo è un piccolo mattoncino per l’indipendenza di questo blog.

Per cui, stay tuned alla prossima settimana!

Essere molto prudenti ma guadagnare il 10%

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La settimana appena trascorsa è stata sicuramente caratterizzata dal ribasso dei tassi di interesse da parte della FED di 50 punti base.

Nella giornata successiva all’annuncio l’indice italiano ha conosciuto una spinta che però non ha invalidato il trend laterale delle ultime settimane. Come si può notare dal grafico sottostante l’indice è ancora lontano da rompere i massimi precedenti, anzi possiamo notare tre massimi decrescenti.

Discorso diverso per l’indice S&P 500 che, anche se di poco, ha aggiornato i propri massimi. Attenzione però perché se si guarda l’oscillatore stocastico si può notare l’inizio di una divergenza (ossia nuovi massimi sui prezzi massimi decrescenti sull’oscillatore). Naturalmente per verificare se tale divergenza si realizzerà occorrerà attendere che la linea veloce dello stocastico incroci dall’alto verso il basso quella lenta.

In una situazione intermedia si trova invece l’indice NASDAQ che si è fermato proprio sulla resistenza dell’ultimo massimo.

In questo clima di incertezza la mia attenzione si è focalizzata in particolar modo su un certificato estremamente prudente ma che presenta comunque un potenziale rendimento non trascurabile.

Prima di entrare nel vivo dell’argomento ricordo che chiunque voglia contribuire al proseguimento di questo blog lo può fare per effettuare una donazione tramite Go Fund Me o Buy Me Coffee.

Il prodotto selezionato è:

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De-dollarizzazione ed oro, una strategia da 13%

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Mentre questa settimana gli indici europei si sono mossi sostanzialmente in maniera laterale, maggiore forza si è vista su gli indici americani che si sono nuovamente avvicinati ai massimi storici. I due grafici sottostanti rendono bene l’idea:

S&P 500

FTSE-MIB

In questo clima di incertezze sto gestendo il portafoglio in maniera tale da aumentare il più possibile la decolorazione con la volatilità dei corsi azionari, senza però rinunciare ad un buon rendimento. Ad esempio l’articolo della settimana scorsa ne è un esempio.

Un altro strumento utile per la decorazione con i mercati azionari è sicuramente loro. Circa un anno e mezzo fa ho pubblicato un articolo dal titolo “Investire in oro senza dover mettere i lingotti in cassaforte” in cui consigliamo l’acquisto di un determinato etf che potete trovare al link riportato. Lascio a voi constatare quale sia stata l’andamento di questi ETF fino ad oggi.

Un altro articolo ancora più datato che risale a quasi quattro anni fa, “Come comprare Oro, proteggersi ed incassare anche una cedola”, proponeva un certificato, che scadrà il mese prossimo agganciato direttamente all’oro, all’argento e al platino. In più se cercate nel sito troverete diversi articoli dedicati all’oro.

Questo che state leggendo ne è un altro, ma prima di arrivare direttamente al prodotto, vorrei presentare le motivazioni che hanno visto le quotazioni del metallo prezioso apprezzarsi sotto un’altra ottica: ossia quella della de-dollarizzazione.

La de-dollarizzazione è un processo in cui diversi paesi cercano di ridurre la loro dipendenza dal dollaro USA negli scambi commerciali, nelle riserve e nelle transazioni finanziarie globali. Sebbene questa tendenza sia emersa con maggiore forza negli ultimi anni, è un fenomeno di lungo termine, dato che il dollaro rimane profondamente radicato nel sistema finanziario globale.

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Sfruttare il debito di American Airlines come gli investitori istituzionali

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Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati: la prudenza predicata la scorsa settimana si è rivelata tutto sommato azzeccata. Pur rimanendo in un contesto di fondo con un trend crescente la settimana scorsa abbiamo assistito ad un arretramento di tutti gli indici azionari. Quello italiano non fa certo eccezione:

Come potete notare l’indice FTSE MIB ha iniziato una discesa (presumibilmente di breve periodo) che potrebbe portare le valutazioni alla chiusura del gap in quota 32.800 punti ma che potrebbe continuare fino a toccare la media mobile a 200 giorni. Lo stesso indebolimento si può ad esempio nuotare sull’indice NASDAQ:

Vi anticipo che in questo contesto di debolezza due sono i settori che sto attentamente monitorando poiché non condivido l’attuale visione del mercato: quello della difesa è quello petrolifero, ma questo sarà magari argomento per uno dei prossimi post.

Il prodotto che invece andremo ad analizzare tra poco è un prodotto che non è stato mai recensito in questo blog anche se questa tipologia è in giro da un po’ di tempo prodotta da vari emittenti.

La cosa che più mi ha attratto in questa tipologia di certificati e che è possibile anche a noi retail di accedere a prodotti che solitamente sono riservati agli istituzionali.

Il post sarà quindi un po’ più lungo del solito perché ho ritenuto opportuno cercare di spiegare al meglio le caratteristiche di questo tipo di prodotto, naturalmente Prima di effettuare qualsiasi eventuale acquisto leggete bene tutta la documentazione riportata sul sito dell’emittente.

Prima di entrare nel vivo dell’argomento ricordo che chiunque voglia contribuire al proseguimento di questo blog lo può fare per effettuare una donazione tramite Go Fund Me o Buy Me Coffee.

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Guardiamo ai GAP

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Per questa settimana nessun nuovo prodotto, questo perché ritengo che alle attuali condizioni di mercato aprire ulteriori posizioni rialziste ci esponga maggiormente a potenziali rischi piuttosto che a rendimenti.
Un’analisi grafica dell’indice italiano rende perfettamente l’idea della situazione in cui ci troviamo. Ho cerchiato il movimento a V che ha caratterizzato il mese di agosto.

Come potete notare in breve tempo il GAP aperto ad inizio agosto è stato prontamente chiuso nelle sedute successive arrivando ormai nuovamente a ridosso dei massimi di periodo. Aprire posizioni in questo contesto significa avere pochi spazi potenziali di rialzo ed al contrario spazi più ampi al ribasso.
Io stesso oscillatore stocastico come potete notare è già entrato in area di ipercomprato. Ciao naturalmente non significa che già da domani assisteremo ad un ribasso, ma che è più probabile assistere ad un rallentamento delle quotazioni con una successiva fase di lateralità, piuttosto che ad un ulteriore slancio rialsista.
Dopodiché se invece l’indice rompesse i massimi e chiudesse settimanalmente sopra tali livelli, allora ci troveremo in un altro scenario e faremo i conti con questo.

Rimanendo sul tema del GAP aperti, riprendiamo un articolo di poche settimane fa che riguarda la Nike. Per chi fosse entrato (come me) direttamente sull’azione hai già visto la sua posizione incrementarsi come si vede dal grafico sottostante:

Il dilemma è il solito: quando prendere profitto?

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