Altro rimborso altro
giro mi verrebbe da dire. Il certificate in questione è Mettiamoci
il paracadute e puntiamo al 16% che alla prima data utile ha già
rimborsato con un margine del 12% in un po’ meno di 9 mesi, quindi se
proiettato su base annua un po’ più del 16% previsto.
Sarebbe semplice, ma
altrettanto sbagliato, farsi prendere da facili entusiasmi. I mercati
stanno sicuramente seguendo un trend rialzista con una bassa
volatilità, quindi una condizione ideale. D’altro canto i volumi
si stanno sempre più assottigliando ed i multipli delle azioni sono
sempre più alti.
In questa
prospettiva, visto che ormai la quota di liquidità che detengo in
portafoglio si aggira attorno al 20%, è anche importante che il
capitale continui a lavorare. Per tenere assieme le due cose, con
poca fantasia se volete, ho messo assieme tutti gli strumenti che
utilizzo in ottica di protezione: oro, certificate con cedole e
barriera distanti e soprattutto l’airbag.
Le caratteristiche
del certificate in questione sono le seguenti:
Se avete letto gli ultimi articoli saprete che il ribasso di questa
settimana non mi ha sorpreso. L’oculata scelta degli ultimi
prodotti è stata proprio effettuata in funzione di questo scenario.
Una conferma della bontà delle ultime scelte è stato proprio il
rimborso anticipato del certificate presentato in “Certificate
ed ETF: un matrimonio possibile!” che, come eventualità presa
in considerazione nell’articolo stesso, mi ha fatto portare a casa
un 3% in un mese. Cosa ancor più importante ho nuova liquidità
aggiuntiva da utilizzare in questa fase di ribasso ed aumentata
volatilità senza rimanere “intrappolato” con troppo capitale
investito. Ricordate sempre che la corretta gestione del capitale sta
alla base di tutto.
Tale gestione
prevede sia il bilanciamento delle varie componenti del portafoglio
sia la valutazione del rapporto rischio / rendimento dei singoli
prodotti che lo compongono.
Il certificate che
segue è uno di quelli che ho personalmente messo in watchlist e su
cui entrerò a breve:
Mi verrebbe da dire che sui mercati meglio di così non potrebbe
andare: bassa volatilità e trend rialzista senza grandi strappi. In
questo contesto tutte le strategie analizzate ultimamente si stanno
dimostrando profittevoli ed ancor di più si sta dimostrando
performante il Portafoglio Italia che ad esempio questa settimana ha
messo a segno un +1,49% contro lo 0,57% del FTSE-MIB.
Finché la barca va
lasciala andare? Sicuramente sì, ma, non me ne voglia Orietta Berti,
è anche vero che, per dirla come gli Afterhours, non c’è niente
che sia per sempre.
Ok, tranquilli, le
citazioni musicali sono finiti e mi spiego meglio: questo è per me
il momento di selezionare prodotti che oltre a fornire un buon
livello di protezione presentino anche la possibilità di essere
liquidato a breve termine in modo tale da poter riadattarsi
velocemente alle future condizioni di mercato.
Il settore che ho preso in considerazione è quello delle aviolinee, settore già consigliato nel post “Decollare per un 40% all’anno!” che ci ha dato ottime soddisfazioni.
Naturalmente non aspettatevi margini così cospicui come quelli di quel post: in quel caso eravamo nell’estate di post lockdown con volatilità e prospettive ben diverse da quelle attuali.
Prima di approfondire la nuova strategia riprendiamo le fila su
alcuni temi che ritengo molto importanti.
Il primo riguarda il
Portafoglio Italia, visto che nel precedente post ho pubblicato la
lettera inviata a tutti i sottoscrittori, ho pensato sia giusto anche
rendere noto quali siano le performance, che quest’anno debbo
ammettere mi stanno (positivamente) sorprendendo. Infatti da inizio
anno ha messo a segno un +18,45% contro il 12,18% dell’indice
italiano. La differenza o, se volete dirlo con parole più alla moda,
lo spread tra i due è ben evidenziato dell’immagine qui sotto:
Una visione di più
ampio respiro è dato invece dal grafico seguente:
Notato come la linea blu stia “prendendo il largo”? Per chi mi avesse seguito fin dall’inizio a fronte di un investimento di 10000€ ne avreste 12477 (+24,77%) pur avendo attraversato la peggior pandemia degli ultimi secoli! Per chi invece non l’avesse ancora fatto non è mai troppo tardi per entrare, potete trovare tutto qui.
Il secondo tema invece è una vecchia strategia conclusasi bene proprio venerdì. Il post a cui mi riferisco è “Un torta nuziale molto speciale” e ritengo sia importante tornarci perché ciò che è successo esemplifica meglio di mille parole il punto di forza dei certificate: l’asimmetria dei prezzi.
La storia è tutto
sommato semplice: dei tre sottostanti uno, quello che all’inizio
sembrava meglio, ha subito un forte ribasso tanto che per molti mesi
non è stata percepita alcuna cedola. Erano presenti però una serie
di barriere tra cui la più protettiva era al 65%. Fortunatamente
proprio negli ultimi mesi il titolo SGL Carbon si è in parte ripreso
recuperando fino a circa il 75% dai valori iniziali. Bene, se fossi
stato esposto direttamente sul titolo, avrei perso il 25%, mentre
grazie alle opzioni del certificate ho incassato tutte le cedole
accumulate (anche se quella dal valore inferiore) ed ho anche
realizzato una plus valenza sul capitale visto che ero entrato a 915€
ed il certificate sarà rimborsato a 1000€. Certo, l’altro lato
della medaglia è che con i certificate c’è sempre un limite anche
a quanto possiamo guadagnare, però limitare le possibili perdite e
programmare a priori i possibili guadagni secondo me è un modo di
gestire i propri investimenti.
Proprio in
quest’ottica propongo il seguente certificate:
Questa settimana vado dritto al punto visto che il prodotto che segue
è allo stesso tempo semplice nelle sue caratteristiche ma diverso
dagli altri finora presentati, soprattutto nella sua evoluzione nel
tempo.
Partiamo dal fatto
che il certificate in questione ha un solo sottostante, ben solido e
che è spesso presente nel Portafoglio Italia. Stiamo parlando di
Intesa San Paolo, il più grande istituto bancario italiano. Avere un
unico sottostante è sicuramente una caratteristica ricercata in un
certificate, a maggior ragione quando si tratta di un titolo così
robusto. Solitamente però a queste caratteristiche viene sacrificato
il rendimento, proprio perché il rischio che presenta è basso.
A differenza degli
altri invece, questo certificate mantiene anche un ottimo rendimento
potenziale.
Questa settimana è successo un po’ di tutto ed anche il suo
contrario. Abbiamo assistito ad un violento ribasso che è durato un
paio di sedute per poi venire sostanzialmente riassorbito interamente
nelle sedute successive. Lo spauracchio, che io definirei più una
scusa per realizzare i profitti, è la solita inflazione. Il dato
uscito negli USA (+4,2% contro il 3,6% previsto) ha fatto pensare ad
un possibile cambiamento della politica monetaria da parte della FED
che però non ha trovato conferma.
Io penso che uno dei
(tanti) limiti degli economisti sia quello di fissarsi sulle
percentuali e non sui valori assoluti (quando essi sono più
significativi naturalmente), ma qui si aprirebbe un discorso che
porterebbe troppo lontano. Ad ogni modo il concetto è che da un lato
veniamo da un lunghissimo periodo di inflazione bassissima,
dall’altro è naturale che l’offerta di materie prime non sia
riuscita a seguire istantaneamente la domanda ma che a breve tornerà
ad adeguarsi (l’anomalia era avere il prezzo del petrolio sotto i
40$, non il prezzo attuale per intenderci). In entrambi i casi le
politiche monetarie espansive poco hanno a che fare con l’attuale
incremento.
Questa settimana presenterò un prodotto che è leggermente diverso
da quelli analizzati finora, non tanto per struttura, quanto per
sottostanti. A mio avviso questo certificate può essere estremamente
interessante anche e soprattutto per chi ha necessità di
diversificare la propria asset allocation o quella dei propri
clienti.
Prima di iniziare un breve accenno al Portafoglio Italia che in questo ultimo periodo si è veramente comportato molto bene battendo il FTSE-MIB consecutivamente nelle ultime tre settimane e otto sulle ultime dieci! Ecco, per chi stesse cercando uno strumento per raggiungere l’indipendenza finanziaria dato anche i ricchi dividendi che ha staccato. Per chi volesse accedere a tale portafoglio l’indirizzo è questo.
Veniamo a questo
punto al certificate della settimana e vediamone subito le
caratteristiche:
Oggi partiamo da una bella storia. Circa tre mesi fa avevo proposto la strategia <<Il certificate che ti viene incontro con il 13% di profitto>>, stimando un 13% di profitto annuo. Le cose sono andate anche meglio proprio grazie all’opzione autocall di cui abbiamo spesso discusso che ha fatto sì che il certificate venisse rimborsato anticipatamente. Quindi calcoliamo qual è stato il profitto di questa operazione, tutto verificabile nel link citato naturalmente.
Sono entrato a 93,5€
ed ho percepito 3 cedole da 0,61€. Alla terza cedola il
certificate, come detto, è stato rimborsato a 100€. Il calcolo è
perciò banale:
Ve lo confesso: avrei voluto intitolare questo post “Cronaca di un
disastro annunciato”, ma poi ho pensato che mi avrebbe portato un
po’ off-topic rispetto ai temi del blog. Permettetemi però di
esprimere un paio di valutazioni riguardo le decisione del governo
Draghi, detto anche governo dei Migliori (ma migliori di chi?).
Sapete, per lo meno
chi mi segue da un po’, che già dalla scorsa primavera in cui la
situazione a livello di contagi e soprattutto di prevalenza, mi ero
espresso preannunciando che saremmo andati incontro alla seconda
ondata. Tutto questo quando dal punto di vista “umano” era
veramente difficile dirlo. Così è andata però, non perché fossi
dotato di qualche potere da veggente, ma semplicemente perché ogni
modello matematico, anche quelli più rudimentali, convergevano verso
un’unica soluzione. Ricordate quando riportai l’andamento dei
contagi in Canada a seguito della Sars?
Avrete anche notato
che quando ciò che avevo sostenuto si è poi puntualmente verificato
non sono più tornato a sottolineare la cosa perché ormai non
sarebbe stato utile a nessuno né fa parte del mio carattere ripetere
“l’avevo detto”.
Ora però la cosa si
sta ripetendo con dei fattori aggiuntivi che destano ancor maggior
preoccupazione. Ve li elenco brevemente poi passiamo al prodotto
della settimana.
Rieccoci qui dopo la
pausa pasquale. Il FTSE-MIB ha provato a toccare e rompere i 25000
punti, livello pre-pandemico e resistenza storica importantissima.
Avvicinandosi a quei livelli e stato poi respinto fino a 24400.
Fortunatamente il Portafoglio Italia ha già rotto tali livelli ed è
quindi sopra i livelli iniziali del 2018 con un +16,72% contro un
+4,27%, segno che fare un oculato stock peaking dà sicuramente i
suoi frutti.
Ricordo naturalmente che il Portafoglio Italia è sempre disponibile a questo indirizzo ed è anche un modo per contribuire allo sviluppo di questo sito.