Rendimento al 7.2% ed una protezione Monster!

L’indice italiano prosegue nel suo andamento laterale compreso tra i 26900 e i 27500 punti. Discorso un po’ diverso per il Nasdaq che nelle ultime sedute a trovato uno slancio sicuramente maggiore rispetto agli altri indici. Non c’è bisogno che vi ribadisca il mio che scetticismo il livello dei prezzi del mercato azionario rapportati alla politica monetaria delle banche centrali. Ho però anche ribadito più volte che dato il prolungarsi di questa fase di congestione non è neanche possibile rimanere completamente liquidi e quindi bisogna andare a trovare dei prodotti che diano un rendimento accettabile e al contempo subiscono in maniera meno pronunciata eventuali ribassi del mercato azionario.

Questo sostanzialmente nel mondo dei certificati significa cercare le seguenti caratteristiche:

1 – sottostanti correlati e possibilmente poco volatili

2 – barriere il più profonde possibili

3 – opzioni di airbag che permette in caso di perdita di calcolare il prezzo di rimborso a partire dalla barriera invece che dal prezzo di emissione

4 – cedole fisse a prescindere dall’andamento dei sottostanti.

Solitamente mi accontento anche solo di un paio delle caratteristiche sopra citate, mentre questa volta ho trovato un certificato che le comprende tutte e quattro!

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Due dei migliori finanziari italiani per un 12% anche se i prezzi si dimezzassero!

Dopo una settimana di pausa rieccoci qui per una nuova strategia. Il mercato nell’ultimo periodo sta sicuramente attraversando una frase laterale di bassa volatilità, potrei dire che sia addirittura un mercato noioso. Bisogna comunque evitare di addormentarsi in questa situazione, o peggio ancora adagiarsi sugli allori. Infatti nessuno nelle frasi di lateralità può prevedere quando essa possa finire né se sarà rotta al rialzo od al ribasso, personalmente come sapete io propendo per la seconda ipotesi ma non c’è sicuramente alcuna evidenza empirica che possa rendere molto più probabile una delle due ipotesi a favore dell’altra.

In queste situazioni i certificati con barriera molto bassa sono sicuramente l’approccio più intelligente ai mercati, a meno che non si voglia di venire completamente liquidi e attendere gli sviluppi. Anche quest’ultima è sicuramente una strategia Da non scartare a priori ma che naturalmente comporta l’erosione del capitale da parte dell’inflazione. Benché, come già espresso in diversi post precedenti, ho nell’ultimo periodo aumentato la quota di liquidità del mio portafoglio sono arrivato comunque ad un livello tale che la parte eccedente va investita in qualche modo, possibilmente in prodotti che generino a loro volta liquidità e che al tempo stesso attutiscono il più possibile le future oscillazioni di mercato. Questa settimana sono entrato in questo prodotto:

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Guadagnare anche con un -60% sui semiconduttori

Come analizzato la settimana precedente in questo post, il livello dei 28.000 punti si è rivelato nuovamente cruciale per il proseguimento del rialzo dell’indice italiano. Ad oggi possiamo solo constatare che tale Resistenza non è stata ancora infranta ma, al contrario i prezzi sono stati respinti su questo livello. Dico andiamo inoltre che domani sarà la giornata di stacco di dividendi per diversi titoli delle listino per cui seppure solo dal punto di vista tecnico, l’indice subirà un ulteriore arretramento.

Sempre nell’articolo precedente ho fatto menzione di tre settori che secondo me possono avere buone prospettive nel medio termine. Abbiamo già visto la strategia che riguarda il petrolio, oggi ci occuperemo dei semiconduttori.

La carenza di chip sta piano piano rientrando, ma soprattutto il tragico percorso di guerra che l’ordine mondiale sembra avere intrapreso spingerà questo settore adesso sempre più strategico e finanziato direttamente dai al di là dei suoi valori di mercato in ambito civile. Mi spiegava un esperto che oggi qualsiasi missile lanciato ha una dotazione elettronica paragonabile alunno modello smartphone per lo meno in termini di capacità di calcolo.

Ricordate quando i tempi non sospetti segnalavo come il settore della Difesa fosse a quel momento uno dei più interessanti su cui investire? Potete farvi un’idea leggendo il post in questione e calcolando quale sia stato il profitto di coloro che fossero entrati su Lockheed Martin al momento della recinzione riportata in Nuova opportunità sul settore della difesa.

D’altra parte però va anche considerato il forte rialzo che i mercati azionari hanno finora realizzato, per questo invece che direttamente sul settore preferisco agire su un certificato con una barriera estremamente bassa ossia del 40% dal prezzo iniziale (o se volete un buffer di protezione del 60%).

Vediamone le caratteristiche:

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Puntare sul settore petrolifero per un 11% e proteggersi dai ribassi

Rieccoci dopo la pausa Pasquale a tornare ad analizzare i mercati ed a inventarci nuove strategie. L’indice italiano ha visto un notevole rialzo in queste due settimane dopo aver toccato quota 24800 come pronosticato con qualche settimana di anticipo. Siamo così tornati vicino quota 28.000 punti. La rottura di tale resistenza rappresenta sicuramente per l’indice italiano uno spartiacque importante tra uno scenario che preveda un ritracciamento ed un altro che invece preveda una forte prosecuzione del rialzo. In questi casi bisogna porre estrema attenzione alle false rotture che possono rappresentare delle brutte trappole per tori.

Sapete ormai da tempo quasi sia la mia visione di fondo: ossia che non può durare una forte spinta rialzista con le banche centrali che aumentano continuamente i tassi di interesse e sapete anche che secondo me l’inflazione non è dettata da fenomeni monetari bensì geopolitici e sociali con buona pace di quella buonanima di Milton Friedman.

In quest’ottica però ci sono tre settori che sto con molto interesse proprio per dei motivi che derivano da quanto scritto poc’anzi: Petrolio, oro e semiconduttori.

Non è questo il momento di approfondire, per motivi di tempo, le ragioni di tale scelta ma mi riservo di farlo in un altro post. Per ora film iniziamo col vedere il prodotto che si collega al primo settore di tre appena enucleati:

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Si può guadagnare sia se il mercato salga o scenda? Entro certi limiti sì.

Questa settimana analizzerò un tipo di certificate che non è stato mai presenta finora su questo blog.

Passo quindi direttamente ad analizzare nella maniera più semplice e chiara possibile.

Partiamo da due tipi di certificate già presentati: i cash collect ed i reverse bonus cap. Semplificando, il primo garantisce cedola purché il peggiore dei sottostanti rimanga sopra una certa barriera, mentre il secondo garantisce un bonus alla scadenza purché il migliore dei sottostanti rimangano sotto la barriera. Ecco, potete pensare ad un certificate twin-win come ad un ibrido tra i due, naturalmente fatte le opportune precisazioni. Iniziamo a vederne le caratteristiche:

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Sfruttare l’incertezza sulle banche americane per un +9%

Cerchiamo di di prendere velocemente il filo partendo dall’ultimo post: avevo segnalato un importante supporto a quota 24900 del FTSE MIB, l’indice ha toccato dei livelli leggermente superiori per poi rimbalzare proprio da lì. Forse qualcuno potrà avere pensato che il ritracciamento si fosse esaurito con questo movimento ma la seduta di venerdì sembra avere incrinato tali certezze. Vi avevo Inoltre anche anticipato sia che l’aumento della volatilità avrebbe aperto nuove occasioni sia che un certificato già emesso ma che non aveva ancora fissato il suo strike sarebbe potuta essere un’occasione interessante poiché ha come sottostanti tre delle principali banche americane che nel medio periodo potrebbero addirittura avvantaggiarsi della situazione di incertezza attuale. Il tutto impacchettato con una barriera estremamente distante e l’opzione airbag che, come ormai è stato spiegato più volte, in caso di chiusura sotto la barriera consente di ridurre le perdite cominciando a calcolare i ribassi non dal livello di Strike bensì da quello della barriera.

Vediamone le caratteristiche:

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Un’opportunità dal 18% ed un focus sulla banche americane

Per chi mi segue da un po’ sa benissimo quali sia il grado di trasparenza che riporto qui nel blog in merito alle mie scelte di investimento. Da diverso tempo sostengo che il ritmo di rialzo dei mercati azionari fosse insostenibile soprattutto alla luce delle politiche monetarie restrittive messe in atto da tutte le principali banche centrali mondiali. In base a questa mia visione ho preso scelte abbastanza radicali come liquidare completamente il portafoglio Italia e non rinnovare diversi giustificati che sono giunti a scadenza o che sono incorsi nell’autocall. Con altrettanta trasparenza e onestà intellettuale nelle settimane precedenti ho sempre candidamente ammesso che il mercato stava andando nella direzione opposta a quella da me pronosticata. Con altrettanta trasparenza permettetemi ora di constatare come nel giro di pochissime sedute la situazione si sia ribaltata completamente e la strategia di prudenza e di attesa comincia a dare i propri frutti. Ennesima dimostrazione che ragionare con la propria testa prima o poi da i suoi frutti!

Vediamo ad esempio al portafoglio Italia: Ho liquidato tutto la terza settimana di gennaio quando l’indice FTSE MIB era 25776 punti. Oggi che lo ritroviamo a 25495 posso già affermare che non facendo nulla ho fatto meglio dell’indice stesso. Aprrofondendo maggiormente l’analisi tecnica dell’indice italiano, sarà molto importante verificare la tenuta del livello 24900 (o se volete una cifra tonda va bene anche 25000). Una tenuta di tale livello farebbe rientrare gli attuali ribassi in un ritracciamento all’interno di un movimento comunque rialzista, in caso contrario gli scenari cambierebbero.

Passando alla parte più operativa, come al filmato nel precedente post, un aumento della volatilità avrebbe sicuramente aperto alcune opportunità ed è quello che si comincia a verificare. In particolare il certificato che andiamo ad analizzare questa settimana rappresenta un buon rapporto rischio rendimento se si considerano sia la distanza dalle barriere sia la tipologia di sottostanti. Vediamo quindi di cosa si tratta:

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Per gli amanti del rischio: +29% su Spotify al ribasso

Si sale con le scale e si scende con l’ascensore: Questa settimana ed in particolare le ultime due sedute sono state la prova concreta della veridicità di questo detto. Torneremo sicuramente a parlare nei prossimi post del fallimento della Silicon Valley Bank. Sicuramente sapete tutti ciò che è successo: Alla luce del rialzo dei tassi di interesse molte delle Startup che avevano un conto presso la banca hanno deciso di ritirare la liquidità perché la SVB non assicurava rendimenti soddisfacenti nei propri depositi. A fronte di un ritiro di massa la banca ha prima privato a (s)vendere delle partecipazioni che aveva in portafoglio poi ha provato a effettuare un aumento di capitale che però non ha trovato sottoscrittori. Nella serata di venerdì la banca è stata dichiarata fallita.

Nei prossimi giorni sarà interessante capire come mai proprio questa banca che si occupa, o meglio occupava, di Startup sia andata in crisi di liquidità (una mia teoria ce l’ho ma per adesso rimane tale) e soprattutto se tale modello è replicabile anche per altri istituti o se le banche dovranno iniziare a farci concorrenza con remunerazioni sulla liquidità sicuramente più alte delle attuali.

Per ora diciamo che non mi pento del mio atteggiamento estremamente prudente rispetto agli sviluppi azionari dell’ultimo mese, mese e mezzo. A conferma di ciò vi presento un certificato molto simile a quello della scorsa settimana ma con un profilo di rischio e quindi anche di rendimento sicuramente maggiore del precedente:

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Snap chat: fare +11% in soli sei mesi

Ormai conoscete benissimo quale sia la mia attuale visione sul rialzo dei listini azionari che stiamo osservando, per cui non penso vi sia bisogno di ribadirla nuovamente.

Finora mi sono limitato sostanzialmente ad aumentare la quota di liquidità, ora penso che, con la dovuta calma e prudenza, possa iniziare a dare seguito alla mia posizione “contrarian” anche in maniera più esplicita visto che di occasioni in tal senso se ne iniziano a vedere. Il certificate che segue secondo me è un buon esempio e penso che già nella giornata di lunedì sarò un acquirente.

Vediamone le caratteristiche:

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Cedole fisse e protezione fino a -42%. Tutto con un rendimento del +11.35%

Storno per gli indici azionari, che in una sola settimana ci sono rimangiati i rialzi delle ultime due: vale sempre il principio per cui si sale con le scale e si scende con l’ascensore. L’indice italiano è ad esempio tornato sotto i 27.000 punti. Potrei dire l’avevo detto ma in realtà la mia chiamata è stata ad oggi comunque anticipata vediamo evoluzione delle prossime settimane per capire se si tratta di un ritracciamento in un trend positivo o un inversione di tendenza di più lungo termine.

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