La settimana si è conclusa con Wall Street sui massimi, con l’indice S&P 500 appena sotto quota 6400 e il VIX tornato sotto 15 – il livello più basso da febbraio. Un clima di apparente calma, supportato dall’ottimismo riguardo alla possibile conclusione delle trattative commerciali tra Stati Uniti, Giappone ed Europa.
L’accordo siglato tra USA e Giappone, che prevede una tariffa generalizzata del 15% sulle importazioni nipponiche, ha evitato un’escalation al 25% inizialmente prevista. La reazione dei mercati è stata positiva: le case automobilistiche giapponesi hanno registrato balzi a doppia cifra (Subaru +13%, Mazda +12%, Toyota +11%). Il Giappone ha inoltre promesso fino a 550 miliardi di dollari di investimenti negli USA, destinati a settori strategici come semiconduttori, difesa, farmaceutica e AI.
Anche un’intesa con l’Europa sembra in fase avanzata, sebbene permangano divergenze su settori come auto, acciaio e alluminio. Trump ha dichiarato che le probabilità di accordo sono “50/50, forse meno”. Tuttavia, la percezione degli investitori è mutata: ciò che mesi fa sarebbe stato letto come una minaccia commerciale, oggi è accolto con favore. La tariffa al 15% viene ormai vista come una soglia “ragionevole” – complice anche l’adattabilità dimostrata finora dai mercati globali.
Sul fronte politico-economico interno, Trump ha inscenato un vero e proprio teatro mediatico insieme al presidente della Fed Powell, visitando un cantiere con tanto di caschetto per denunciare gli sprechi. Una scena surreale, ma perfettamente in linea con la retorica MAGA. Nonostante le critiche, Trump non intende rimuovere Powell, preferendo mantenerlo come potenziale capro espiatorio in caso di rallentamento economico. Intanto, chiede un taglio dei tassi di ben 300 punti base.
Infine, emerge con forza il tema della protezione delle Big Tech americane: no alla digital tax da parte di altri paesi, sì a incentivi massicci all’AI e a una deregulation ambientale e sociale. La tecnologia diventa così braccio strategico del potere politico. L’amministrazione Trump mira a rinsaldare la leadership americana sull’intelligenza artificiale, in chiave anti-Cina e in alleanza con i colossi digitali più allineati all’agenda MAGA.
È proprio in quest’ottica di massicci investimenti sull’AI che ho selezionato il seguente certificato ma che acquisterò quando l’indice VIX rialzerà la testa, non ora!
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